La giunta comunale, dopo l’ennesima chiusura dell’ufficio postale senza un preavviso, ha deciso di intraprendere la strada della class-action, ma il sindaco ha fatto anche partire una denuncia alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio. L’iniziativa è maturata nella mattinata di ieri quando un gruppo di cittadini, avendo trovato chiusa l’agenzia postale, si è recato al Municipio per protestare. Decine di persone sono entrate negli uffici comunali dove hanno incontrato il sindaco Domenico Criniti al quale è stato manifestato tutto il disagio che la popolazione sta vivendo a causa del disservizio postale. «È grave – ha sottolineato il primo cittadino – che le poste abbiamo ritenuto di chiudere l’ufficio senza neanche un preavviso. È grave che nessuno della Direzione si preoccupi di chiamare il sindaco o di inviare un telegramma o una comunicazione di risposta alla protesta dei giorni precedenti. E questo avviene in un paese esasperato dai continui disservizi, e ne soffre la popolazione per gran parte anziana. Il Comune dopo aver valutato la situazione e ritenendo violato il contratto di servizio ha deciso di promuovere una class-action nei confronti dell’azienda per chiedere il risarcimento dei danni». Venerdì scorso un folto gruppo di cittadini-utenti aveva inscenato davanti alla sede delle Poste del borgo una forte protesta per richiamare l’attenzione dei vertici dell’azienda. Ma, evidentemente, la contestazione non ha sortito gli effetti sperati anzi, a quanto pare, la situazione è peggiorata. «Vista la drammatica situazione dei disservizi postali che investe altri Comuni del territorio – ha proseguito Criniti – ho chiesto la convocazione urgente della giunta dell’Unione dei Comuni. Penso che sia arrivata l’ora che i sindaci dell’ “Unione del Versante Jonico” comincino una politica di protesta e, nello stesso tempo, di difesa dei servizi dei centri storici. Dobbiamo chiedere ai nostri consiglieri regionali, ai nostri assessori e al presidente Scopelliti che la Regione si interessi fattivamente dei centri storici».
Gazzetta del Sud