E’ già la terza volta negli ultimi 25 anni che l’Ente viene sciolto con la medesima motivazione.
Il massmediologo Klaus Davi lo aveva già abbondantemente anticipato circa dieci giorni fa (era il 15 marzo): “Il Comune di San Luca (Rc) sarà sciolto!”, e così è stato. La decisione è stata presa ieri nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri che è stata presieduta dal Vice Premier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. La motivazione è la seguente: “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa”. La gestione dell’Ente sarà affidata, quindi, ad una Commissione Straordinaria che opererà per diciotto mesi e che avrà il compito principale, sin dal suo avvio, di esaminare le criticità emerse, valutare la funzionalità dell’apparato amministrativo esistente e quindi programmare l’attività di riorganizzazione dell’amministrazione locale procedendo, di conseguenza, ad una profonda opera di risanamento dell’intera struttura amministrativa.
Lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata è stata introdotta nel 1991 ed è ora disciplinato nel Testo unico degli enti locali (artt. 143 e seguenti). Si tratta in pratica di una misura di prevenzione straordinaria che viene applicata quando è ritenuto reale il pericolo che l’attività di un Comune o di un’altra amministrazione locale sia assoggettata agli interessi dei clan mafiosi che ne possono condizionare il buon andamento.
La decisione che, ricordiamo, era già nell’aria, è stata presa dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, una decisione che ha riguardato anche altri Comuni come Poggiomarino in Campania e Tremestieri Etneo in Sicilia. Per quanto riguarda San Luca c’è da dire che il Comune era già retto da un Commissario Prefettizio, il Dr. Claudio Sammartino, che era stato nominato circa un anno fa per sopperire al fatto che in occasione delle elezioni amministrative del mese di giugno 2024 non era stata presentata alcuna lista. Allora, neanche il Sindaco uscente Bruno Bartolo aveva deciso di impegnarsi nuovamente per scongiurare la deriva amministrativa, scelta probabilmente dettata dagli avvisi di garanzia che il primo cittadino aveva ricevuto per le note vicende legate alla gestione dello stadio comunale “Corrado Alvaro” e delle postazioni degli ambulanti occupati in occasione della Festa della Madonna della Montagna (Santuario di Polsi). Insieme a Bartolo fu coinvolto dagli avvisi di garanzia anche l’Assessore Francesco Cosmo ed alcuni responsabili della locale società calcistica. I reati contestati vanno dalla turbata libertà degli incanti, al falso ideologico (nel caso del primo cittadino), all’abusiva apertura di luoghi di pubblico spettacolo.
Immediato il commento di Klaus Davi alla notizia dello scioglimento: “Ben dieci giorni fa avevo anticipato una notizia che ritenevo scontata e che molti giornali e tv, anche nazionali, avevano riportato con grande risalto. Lo scioglimento di San Luca è un atto prevedibile e scontato e già deciso a tavolino alcuni mesi fa. Speriamo almeno che ci risparmino la storia stucchevole delle parentele” Ricordiamo che Klaus Davi, dopo la precedente esperienza del 2019, che lo vide candidato alla guida del Comune di San Luca, era pronto a ricandidarsi alle amministrative che avrebbero dovuto svolgersi nel prossimo mese di maggio, ma è chiaro che alla luce di quanto emerso e successivamente deciso dal Governo, tutto è rimandato.
Comunque, non è la prima volta che il Comune di San Luca viene sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata, infatti negli ultimi 25 anni venne sciolto prima nel settembre 2000 e poi nel maggio 2013. In quest’ultima occasione il Comune era governato dal Sindaco Sebastiano Giorgi e dalla sua giunta, e ad essere indagati nell’inchiesta denominata “Inganno” furono il Sindaco stesso e l’assessore Francesco Murdaca. Per la cronaca, dopo ben 11 anni di processi i due sono stati scagionati dalla Cassazione con una sentenza emessa nel settembre 2024, sentenza che nel frattempo aveva assorbito gli effetti dell’entrata in vigore della “Legge Nordio” (agosto 2024) che aveva abolito l’abuso d’ufficio, una motivazione non gradita all’ex primo cittadino che mirava ad ottenere un’assoluzione con formula piena ritenendosi del tutto innocente.
Questo ultimo scioglimento, segue di poco l’altro provvedimento adottato dal Prefetto di Reggio Calabria, Dottoressa Clara Vaccaro, che ha dovuto procedere nei giorni scorsi allo scioglimento del Consiglio d’amministrazione della “Fondazione Corrado Alvaro” nominando come Commissario straordinario il magistrato in pensione e Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis e come sub-commissario straordinario l’attuale Vice Prefetto Zaccaria Sica.
Pasquale Rosaci