Alle prime luci dell’alba di ieri, a San Luca, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri e della locale Stazione, coadiuvati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica, Antonio Parisi, 47enne del luogo, bracciante agricolo, e sua madre, Rosa Parisi, casalinga 69enne, poiché avevano realizzato, in un terreno retrostante la loro abitazione di residenza – alimentata mediante un bypass di fili che collegava abusivamente il proprio contatore all’impianto d’illuminazione pubblica dell’ENEL – una piantagione di canapa indiana composta da 24 piante di altezza variabile tra i 2.5 e i 3.5 mt.. Nella corso della stessa attività d’indagine, al secondo piano dell’immobile di proprietà dei prevenuti, sono stati rinvenuti 2 kg di marijuana, già essiccata. La sostanza, sottoposta a sequestro, verrà ora inviata presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, per effettuare le successive analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la loro abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari. Nel corso della successiva udienza, gli arresti sono stati convalidati e il PARISI è stato conseguentemente sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di San Luca.
Con quella sequestrata ieri a San luca, sale così a 28 il numero complessivo delle piantagioni scoperte dai Carabinieri del Gruppo di Locri dall’inizio della corrente estate, 21 gli arresti e 8 i deferimenti a piede libero operati, 4.755 le piante sequestrate e poi distrutte. Sequestrati, per ora, oltre 34 kg di marijuana. In tutto l’anno scorso, invece, le piantagioni erano state 34, le piante 3.671, la marijuana 266,996 kg, gli arresti per lo specifico reato 13, mentre le denunce a piede libero 4.