Se ne parlerà diffusamente anche nel convegno che si svolgerà il 4 aprile dalle 15,30 alle 19,30 nella Sala Libero Grassi di Palazzo dei Chierici, in piazza Duomo. “Anche in un momento così difficile per la riduzione delle risorse non abbiamo voluto dimenticare coloro i quali soffrono di disagi psichici e le loro famiglie”.
Con queste parole il sindaco di Catania Enzo Bianco ha presentato ai giornalisti nella Sala giunta di Palazzo degli elefanti il “Progetto per Catania” sulla Salute mentale insieme con l’assessore al Welfare Fiorentino Trojano e con il Direttore del Dipartimento Sm dell’Asp Giuseppe Fichera.
Nella giornata mondiale sulla consapevolezza dell’Autismo il Sindaco ha sottolineato la volontà di essere solidali nei confronti dei bambini ma anche delle molte persone anziane colpite da forme di demenza senile.
“Catania – ha detto Bianco – è la prima città siciliana e una delle prime in Italia a lanciare un progetto, con l’azienda territoriale della Sanità, per prendersi cura di queste persone, per offrire loro dei centri semiresidenziali attrezzati e con personale altamente qualificato. Si tratta di due centri diurni per la psichiatria per 20 utenti ciascuno, altri due per 10 persone per l’Alzheimer e uno per 10 persone per le tossicodipendenze e l’alcolismo. Ci sarà poi un centro diurno distrettuale per 40 minori con disturbi del comportamento. È un primo progetto concreto e operativo finanziato con fondi statali. Noi ci mettiamo le nostre risorse, l’Asp le sue e Catania diventa città esemplare in quest’ambito”.
Trojano ha spiegato che “le strutture saranno operative entro i prossimi sei mesi e con livelli di accoglienza tali da porre Catania oltre il livello di efficienza massima” e che con il Progetto Salute mentale “Catania punta al passaggio da un modello assistenzialistico a uno che favorisce l’inclusione sociale costruendo percorsi di integrazione che superino la storica contrapposizione tra sanitario e sociale”.
Tutto ciò, appunto, attraverso una rete di strutture semiresidenziali, cogestite da Comune e Asp, che favoriscono i percorsi riabilitativi e supportano le famiglie. Ma anche con una particolare attenzione all’inclusione lavorativa.
“Un modello – ha sottolineato l’Assessore – che consente di risparmiare sia impedendo duplicazione di interventi sia abbassando i costi attraverso la cooperazione di più istituzioni: solo grazie alla collaborazione dell’Asp potremo permetterci l’apertura di un numero tanto alto di strutture”.
“Così – ha affermato Fichera – si fa, finalmente, una buona politica sanitaria: il Sindaco come massima autorità in ambito locale, fornisce indicazioni e proposte e trova pronta collaborazione nell’Asp. Sensibilità e lungimiranza di gestione nascono dalla scelta di fare sistema. Un sistema aperto, operoso, pragmatico”.
Trojano ha poi ricordato che del Progetto si parlerà diffusamente in un convegno che si svolgerà il 4 aprile dalle 15,30 alle 19,30 nella Sala Libero Grassi di Palazzo dei Chierici, in piazza Duomo. Al convegno saranno presenti tra gli altri gli assessori regionali alla Famiglia e alla Sanità Ester Bonafede e Lucia Borsellino e Agnese Ciulla di Anci Sicilia, assessore alla Cittadinanza sociale di Palermo.