Niente più code sulla statale 106, niente tempi di attesa lunghi davanti alle sbarre di un passaggio a livello in attesa che passi il treno: anche a S. Andrea e Isca sono diventati realtà i sottopassi ferroviari, che collegheranno in maniera stabile le aree urbane con la zona sotto ferrovia. Ieri mattina i tagli del nastro, con la partecipazione delle autorità e di molti cittadini, a testimonianza dell’attesa che circondava ormai da anni queste opere infrastrutturali, completate investendo cinque milioni di euro. Due sono i sottovia aperti ad Isca (uno carrabile l’altro pedonale), dove il subcommissario Armando Brescia ha proceduto all’apertura assieme al responsabile nazionale del programma di soppressione dei passaggi a livello di Rfi ing. Claudio Quaglio, al suo omologo calabrese Giuseppe Romeo, al responsabile dell’Utc ing. Maurizio Benvenuto e alla presenza del parroco don Antonio Solano e dei carabinieri della Stazione cittadina guidata dal maresciallo Sandro Pagano. Presenti il consigliere provinciale Marziale Battaglia – «oggi si elimina un passaggio a livello che ha penalizzato la circolazione per la zona del mare» – e gli ex sindaci Pierfrancesco Mirarchi – primo cittadino uscente che ha ringraziato Rfi, Anas con il consigliere Sergio Scicchitano, «per un’opera che va incontro alle esigenze della collettività» – Piero Caliò e Giovanni Mirarchi. Il sottovia carrabile è largo 7 metri, alto 4, con marciapiede di 1,7 metri quello pedonale è largo 6 metri e alto 3. «Il Comune ha contribuito con gli espropri delle aree interessate e lo spostamento dei sottoservizi – ha evidenziato Quaglio – e l’opera è stata cofinanziata dall’Anas per 1 milione di euro». Nella seconda parte della mattinata, è toccato a S. Andrea. Qui il Comune ha contribuito provvedendo agli espropri delle aree interessate e cofinanziando l’intervento per un importo di oltre 313.000 euro. Il nuovo sottovia (carreggiata 7 metri, altezza 4,5 e marciapiede largo 1,7 metri) collega viale Lucifero con via Carlo Alberto Dalla Chiesa Il sindaco Gerardo Frustaci ha inaugurato la struttura – dopo la benedizione del parroco don Alberto Vitale -, con i rappresentanti di Rfi e il geom. Giuseppe Calabretta (Utc), e il prefetto Antonio Reppucci. Per le forze dell’ordine il capitano dei carabinieri Emanuele Leuzzi, il tenente della Guardia di Finanza Roberto Currò, i rappresentanti della Capitaneria di porto e della Polizia stradale di Soverato. Per la Provincia l’assessore Nicola Montepaone, i consiglieri Battaglia e Massimo Rattà, il sindaco di Satriano Michele Drosi e il vicesindaco di Badolato Vincenzo Piperissa. Frustaci ha evidenziato che «oggi s’inaugura un’opera attesa da 15 anni, che abbiamo ereditato l’anno scorso e che abbiamo fatto andare avanti ripristinando il dialogo con Rfi. Ci sarà ancora da fare per migliorarla ma è importante che sia stata aperta». Anche il prefetto Reppucci ha sostenuto l’importanza di aver concluso l’iter. E sulle critiche sollevate dall’opposizione, Reppucci ha affermato che «l’opera c’è e questo è già importante anche se tutto si può migliorare. Ben vengano le critiche, in particolare quando sono costruttive, ma pensiamo anche che quest’opera rientra in quella cultura del fare che in Calabria è più che mai necessaria, che migliora lo status quo ante».
Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri