“Lo scambio tra taglio delle aliquote Irpef e aumento dell’aliquota IVA non è un favore alle famiglie. Anzi, è un’altra inaccettabile “mazzata” da circa 1,5 miliardi di euro mascherata da taglio della pressione fiscale”.
Commenta così Confesercenti, in una nota, gli interventi fiscali varati dall’Esecutivo ieri con la legge di stabilità.“Siamo perfettamente d’accordo sulla necessità di tagliare l’Irpef”, continua la nota, “ma lo scambio operato dall’esecutivo non è nemmeno alla pari: l’aumento delle due aliquote Iva dovrebbe generare un gettito d circa 6,5 miliardi di euro; un dato ben superiore al costo della riduzione delle due aliquote Irpef, che è intorno ai 5 miliardi”.
“In sostanza se, da un lato, le famiglie potrebbero ‘beneficiare’ in media di circa 200 euro dal taglio Irpef, dall’altro, a parità di consumi, dovranno sborsarne 264 in più in virtù dell’aumento IVA”.
“Un aumento di tasse netto di 64 euro a nucleo familiare con conseguenze ancora più negative sulla deriva già preoccupante dei consumi. Inoltre questo scambio ineguale sarà del tutto in perdita per quegli strati sociali più poveri che già ora sono esenti dall’Irpef: per loro la prospettiva è una sola, ovvero pagare per intero l’aumento dell’Iva. La manovra approvata ieri, poi, crea ulteriori forti dubbi: ad esempio sul capitolo detrazioni e sugli effetti delle limitazioni preannunciate, per non parlare dell’estensione dell’Irpef a pensioni di guerra e di invalidità. Insomma la leva fiscale funziona sempre all’insù, anche quando pare il contrario”.
Il 2012 è un anno davvero drammatico per l’economia italiana”, continua la nota. Chiediamo con urgenza un cambiamento di rotta, assieme a un drastico giro di vite sugli sperperi eclatanti della spesa pubblica.