Si è svolta ieri, presso la “Sala Diaz” del Ministero della Difesa in Roma, l’incontro tra i Delegati COCER-Interforze ed il Sottosegretario alla Difesa, On. Giulio Calvisi. Erano anche presenti: Capo di Stato Maggiore della Difesa, Segretario Generale alla Difesa DNA, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica, Comandante Generale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. L’oggetto dell’incontro è stato: “Associazionismo professionale a carattere sindacale tra militari”. Un argomento molto sentito nell’ambito del personale con le stellette, soprattutto dalle fasce medio-basse, e particolarmente dibattuto sui vari tavoli di confronto che in questi ultimi due anni si sono più volte succeduti.
Dopo i saluti di rito alle Autorità politiche e militari presenti, il 1° Luogotenente Pasquale Fico, Delegato Cocer-Esercito, ha iniziato il suo intervento: “Quando nacque la rappresentanza militare nel 1978 io ancora non mi ero arruolato e per questo, oggi, voglio rivolgere un caro saluto a tutti i Marescialli ed a tutti i militari in generale che con le loro battaglie ed i loro sacrifici mi permettono, oggi, di essere qui a parlare liberamente pur indossando ancora l’uniforme. Da quel giorno e quella legge sono passati oltre quarant’anni, e più di due dalla sentenza emessa dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato pienamente costituzionale la Legge n. 120/2018, una legge voluta e dedicata alla nascita dei Sindacati militari. Da allora, Signor Sottosegretario alla Difesa, sono passati oltre due anni, ma tuttavia non abbiamo ancora una legge definitiva che renda pienamente operativi i Sindacati militari e, pertanto, il loro cammino appare lungo ed impervio. Il progetto di legge passato prima alla Camera e che ora attende di passare alla Commissione Difesa del Senato, sembra essere ancora incompleto e per certi aspetti regressivo in quanto introduce una serie di adempimenti, tra regolamenti e nuovi decreti legislativi da approvare, che rischiano di allontanare ancora per almeno un biennio la loro operatività. Io non credo, come si sente dire in giro, che la politica intenda minare l’avvio del sindacalismo militare ancora prima che sia nato, e non credo neanche che la legge elaborata dalla Camera sia confusa, raffazzonata e limitativa a seguito della pressione dei vertici della Difesa, non lo credo anche perché la politica ha tutti gli strumenti necessari per opporsi a queste paventate manovre.
E’, invece, concretamente reale il rischio che i militari restino ancora per un certo periodo di tempo (verosimilmente prolungato) della voce del sindacato o addirittura senza voce, il rischio è ancora maggiore se nel frattempo le rappresentanze militari decadranno dal loro incarico. Questo lo ritengo un richiamo reale, e per questo dobbiamo chiedere al Senato ed alla politica più in generale, d’impegnarsi sin da oggi affinchè questo non accada! Siamo fermamente convinti che In realtà la politica dovrebbe porsi il problema della giusta rappresentatività dei sindacati militari favorendo l’adozione di norme che facilitino l’unità e le spinte corporative dei singoli settori o categorie, diminuendone di contro la conflittualità, in caso contrario si registrerebbe un fattore negativo non solo per tutto il personale militare ma soprattutto per l’Istituzione che rappresentiamo. Sottosegretario, intervenite positivamente su questi aspetti della normativa e dimostrate che sono altri i nemici dei diritti di tutti noi militari e non voi Grazie”
(Pasquale Rosaci) – Foto d’archivio