Roberto Vecchioni ha emozionato ed incantato il pubblico presente all’Arena “Vittorio Emanuele” di Portorosa di Furnari (Me). E’ stato un concerto profondo ed intimo quello offerto dal professore della musica italiana. Ricco di spunti di riflessione, Vecchioni ha regalato momenti di alta cultura attraverso intensi monologhi, racconti e letture intervallati dalla sua musica.
Il professore ha donato agli spettatori presenti una serata unica, ricca di emozioni e di sentimenti veri e forti. Sin dal suo ingresso sul palcoscenico sulle note di “Velasquez” Vecchioni ha voluto coinvolgere il pubblico che lo ha seguito ammaliato in un suggestivo e travolgente percorso di musica e parole. Un viaggio che ha toccato l’animo di tutti i presenti, in cui l’arte, in questo caso la musica e la poesia, è diventata la stella polare da seguire non solo nel corso del live. Infatti, quella offerta da Vecchioni è stata una vera e propria lezione di vita. Da buon professore ha utilizzato gli strumenti propri del suo essere, per comunicare con il pubblico.
Oltre due ore di musica, poesia e riflessioni. Il professore, con una semplicità disarmante, ha parlato della vita e della morte, di amore e di bellezza, senza tralasciare puntualizzazioni sulla politica e sul degrado sociale causato dall’uso perverso della tecnologia. Ha criticato un certo modo di fare pubblicità ed ha rivolto un invito a tutti di dedicare più tempo all’arte ed alla cultura. Ha parlato, cantato, recitato, ma soprattutto ha trasmesso emozioni.
Roberto Vecchioni si è messo a nudo. Ha raccontato se stesso e la sua vita, anche attraverso le canzoni. Ha detto che non bisogna avere paura di piangere, di esternare i propri sentimenti. Ha reso pubblico il suo amore per la sua compagna di vita, i suoi quattro figli e le sue due nipotine. Sono stati momenti in cui la distanza tra l’uomo e l’artista si sono azzerate ed in cui, gli spettatori, sono diventati gli amici a cui confidare le più intime emozioni in una calda serata d’estate.
La scaletta ha proposto alcuni dei brani più amati e conosciuti del cantautore milanese, ma anche alcune chicche inattese. Ha raccontato la realtà attraverso la poesia per riempirla di amore e bellezza con “Io non appartengo più”, “El Bandolero stanco” e “La mia ragazza”. Ha regalato un omaggio a Franca Rame con “Le mie ragazze” per poi citare Saffo prima di “Le lettere d’amore”. “L’amore – ha detto Vecchioni – è desiderare qualcuno sino a non respirare”. E l’amore, sotto le più svariate forme, lo ha raccontato, cantato, recitato e trasmesso. “Gli affetti e gli odi, ciò che lascia un segno nella nostra vita, sono le cose che contano” ha detto dopo aver cantato “I colori del buio” brano in cui ha voluto racchiudere, ad ogni strofa, momenti che lo legano alle persone che hanno lasciato il segno nella sua vita. Ha parlato anche dell’amore tra due donne, riferendosi alle scelte di sua figlia, e della gioia che gli regalano le sue due nipotine. Lo ha fatto anche attraverso la canzone “Due madri” dicendo che “nessuno impone chi o cosa amare, ciò che conta è amare”.
Il concerto è scivolato via poi con tre brani storici “Sogna, ragazzo sogna”, “Voglio una donna” e la vincitrice del Sanremo 2011 “Chiamami ancora amore”.
Immancabile il bis con “Luci a San Siro”, “Le rose blu” dedicata al figlio malato, e il gran finale con “Samarcanda”.
Roberto Vecchioni, nel suo concerto all’Arena di Portorosa, ha regalato gioia alle persone presenti. Un lampo di luce nel buio della vita, nella speranza che ognuno ritrovi la propria stella polare e percorra un cammino in cui l’amore e la bellezza la facciano da padroni.
Il prossimo appuntamento con gli spettacoli all’Arena di Portorosa è per sabato 1 agosto alle ore 21,30 con il recital “Sogno o son desto” del cantautore napoletano Massimo Ranieri.