Sono diventate preoccupanti le coincidenze che riguardano il mistero di una donna scomparsa da Serra San Bruno mercoledì scorso e il recente avvistamento (in quella stessa giornata) di un corpo senza vita nel mare di Davoli. Ieri, proprio sul lungomare della cittadina costiera, è stata ritrovata la Fiat “Punto” con la quale la donna, la 43enne M.P., commerciante, si era allontanata dal grosso centro del vibonese. Sono stati i suoi stessi familiari a trovare l’autovettura, dopo una “peregrinazione” che è durata giorni attraverso tutta la Calabria. A Davoli il fratello ha anche trovato sulla spiaggia il cappello della donna, riconoscendolo subito. La donna conosceva del resto il centro ionico, dove si recava spesso per varie commissioni. La “Punto” era chiusa a chiave e la decisione dei familiari è stata quella di lasciare l’auto ancora parcheggiata lì, sul lungomare «perché noi abbiamo la speranza che lei possa tornare, anche se l’aver ritrovato il suo cappello non è un bel segnale. Ma, magari, ha soltanto deciso di allontanarsi per qualche giorno» ha affermato il fratello, che ha anche lanciato un appello a contattarli a chiunque possa averla vista. Le sue parole di speranza sono al momento rimaste intatte anche di fronte alla segnalazione che mercoledì scorso aveva fatto un cittadino davolese (che ha allertato i carabinieri), che ha raccontato di aver visto galleggiare tra i violenti marosi quello che gli è parso un corpo senza vita, trascinato poi dalla corrente in direzione nord. Testimonianza che non ha scalfito affatto le intime convinzioni dei familiari della donna, forti di alcuni avvistamenti fatti proprio in quella giornata di mercoledì, fino alle 15, mentre poche ore prima era andata all’ufficio postale di Serra per effettuare un versamento. Il fratello ha poi ringraziato la stazione dei carabinieri di Davoli, guidata dal maresciallo Ugo Albanese, «per la loro immediata e totale disponibilità», esprimendo altresì delusione e rabbia per il mancato coordinamento iniziale tra le forze dell’ordine di Serra e quelle del basso Jonio. Le ricerche, comunque, continueranno in questi giorni.
Gazzetta del Sud del 7.3.2011 – Francesco Ranieri