Il circolo velico del Marina di Riposto, ha ospitato la tavola rotonda sul tema “Situazione e prospettive future della F.c.e”, promossa dal Circolo culturale “Amici della F.c.e” di Riposto.
Dopo i saluti, in rappresentanza dell’ a.d Mario Zappalà, da parte dell’ ispettore del Marina geometra Emiliano Indelicato, che ha auspicato attrattive maggiori e migliori servizi per incrementare la destagionalizzazione del turismo, anche quello nautico, hanno preso la parola i relatori ovvero il presidente del Circolo “Amici della F.c.e, Giovanni Scalia, il presidente dell’associazione “Ferrovie siciliane” Giovanni Russo, l’ingegnere Cinzia Garozzo per il Comune ionico, il prof. Leonardo Caruso, segretario del Circolo “Amici della F.c.e”, autore e creatore dell’automotrice storica AL56 in scala e nei colori originali ed il diorama della locale stazione della F.c.e.
L’ ingegnere Cinzia Garozzo, in rappresentanza del comune ionico ha illustrato il progetto di riqualificazione delle aree dove insistono le stazioni della F.c.e, tale progetto con i fondi del PNRR, riguarda 5 comuni: Riposto, Giarre, Milo Santa Venerina e Zafferana etnea.
Sulla situazione attuale della F.c.e ha parlato il presidente del Circolo “Amici della F.c.e, Giovanni Scalia- “Fino ad oggi- ha detto -si è fatta solo demagogia. La tratta Randazzo Riposto è quasi chiusa, perché le stazioni sono disattivate. Ci sono solo tre treni che circolano da Randazzo a Riposto e ritorno, evitando gli incroci e la velocità massima non può superare i 40 km orari, una sorta di marcia a vista, a mio parere – ha aggiunto- forzata! Noi come circolo abbiamo cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica perché la F.c.e è un’infrastruttura che ci appartiene, ma che oggi non trova lo spunto per andare avanti.
L’ unica soluzione è il polo turistico- ha concluso- è quella creare una simbiosi sociale tra la struttura turistica del porto e la ferrovia”.
Il presidente dell’associazione “Ferrovie siciliane Giovanni Russo”, nel corso del suo intervento ha posto l’accento sul fortissimo ritardo cronico, di circa 50 anni, rispetto al resto della nazione. “Sul versante ionico della Sicilia nel tratto compreso tra Fiumefreddo e Giampilieri, – ha chiarito-ci sono molti cantieri aperti per il famoso raddoppio tra Fiumefreddo e Giampilieri, che dovrebbe allacciarsi al raddoppio tra Palermo-Catania, che, a sua volta, dovrebbe portare alla velocizzazione dei collegamenti, tra Messina e Catania e tra Messina e Palermo ,ma in realtà i tempi saranno uguali anche a raddoppio concluso”.
Molto interesse ha suscitato l’esposizione del modellino dell’automotrice storica AL56 in scala e nei colori originali e del diorama della locale stazione della F.c.e, entrambi realizzati dal prof. Leonardo Caruso, che in chiusura, ha spiegato la loro realizzazione, destando molta curiosità tra i presenti, che sono intervenuti al dibattito che ne è seguito con opportune e mirate domande ai relatori.