Nota di Rifondazione Comunista Sicilia: Domani, 8 marzo, giornata internazionale della donna, Rifondazione Comunista parteciperà ai cortei e alle iniziative organizzate dal movimento delle donne con la parola d’ordine “No alla violenza No alla guerra” e invitiamo tutte e tutti a scioperare, contro ogni forma di violenza e discriminazione esercitata nei confronti delle donne e di tutte le persone che subiscono ingiustizie, esclusioni, violenze di ogni tipo, morte. Dopo due anni di pandemia è diventato più pesante il lavoro di cura, più frequente la manifestazione di violenze nel chiuso e nella solitudine delle case. Sono diventati più fragili e meno sicuri i presidi di sanità pubblica, i servizi sociali, le scuole, è più difficile l’assistenza alle persone disabili, non autosufficienti, l’accoglienza e il lavoro per le persone migranti. Sono cresciuti i femminicidi, le molestie e le discriminazioni nei luoghi di lavoro, l’emarginazione e le offese alla libertà e alla dignità delle persone trans, LGBTq. Il 2021 è stato un anno da record per la violenza di genere nel nostro Paese, sono state 114 le donne uccise, una ogni tre giorni, 98 in ambito familiare.
La pandemia ha fatto emergere, ancora di più, l’inadeguatezza del Paese. Nelle scuole, negli ospedali, nelle case il nostro lavoro è diventato senza fine, la condizione di precarietà, per chi ha la fortuna di lavorare, è permanente. Le donne più giovani, con i loro coetanei, numerose abbandonano la Sicilia. A questo oggi, si aggiungono, minacciosi, gli scenari di guerra, di una guerra che lambisce le nostre vite, che offusca il nostro futuro. Siamo sgomente per la tragedia che si sta consumando in Ucraina. Il nostro pensiero va a tutte le persone che in quei territori sono in pericolo di vita, muoiono, sono costretti a fuggire dalla loro terra e siamo pronte a dare concretamente il nostro sostegno a chi ne ha bisogno. Il nostro pensiero va anche al popolo russo, ricco di storia e cultura, che si oppone alla guerra, che manifesta, che viene represso, che non sceglie questo odioso conflitto e vorrebbe la pace. Lo diciamo forte: non viene fatta a nostro nome la guerra, questa guerra, tutte le guerre, perché la guerra è l’origine di tutte le violenze, di tutte le ingiustizie . La guerra porta solo sofferenza, morte, soppressione di libertà e diritti.