Ancora una volta l’attuale classe politica al governo della Calabria si distingue per la sua arroganza oltre che per la sua inettitudine; ancora una volta la Piana di Gioia Tauro ed i suoi abitanti vengono venduti per togliere le castagne dal fuoco dell’inefficienza amministrativa di una Regione equamente divisa tra favoritismi personali e bieco clientelismo.
Il costante stupro del nostro ambiente, del territorio in cui noi calabresi viviamo, non conosce vergogna in Calabria, dove la gestione dei rifiuti, per circa 15 anni, è stata affidata a dei commissari di nomina governativa, ed ha puntato in modo fallimentare sulla realizzazione di discariche (neanche a norma) anziché promuovere una raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo e riciclo dei rifiuti.
Proprio recentemente, non paga di tale fallimento, la Regione Calabria, ha disposto nel maggio di quest’anno, con ordinanza, che le discariche pubbliche e private potessero autorizzate a ricevere la quantità eccedente i limiti nominali autorizzati alla lavorazione presso gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) regionali dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti nel territorio della regionale, senza il preventivo trattamento previsto dalla normativa interna e comunitaria, implicando il conferimento dei rifiuti “tal quale” (cioè in modo indifferenziato) in discarica. Ma non sono paghi di tale scempio, i responsabili del settore regionale, la geniale banda di scavatori di fosse dove seppellire rifiuti e, insieme, la salute dei calabresi: rimangono fuori dal loro misero quanto casareccio piano – vogliamo esagerare… – di rifiuti ben 800 tonnellate di indifferenziata, non assorbibili dalle discariche ormai sature. Nelle more della preparazione di altre discariche – mediante le quali continuare a distruggere il territorio calabrese – quale migliore posto della Piana per continuare a devastare un luogo ormai allo stremo ambientale?
In una logica morbidamente intimidatoria, i sindaci di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno sono stati convenuti per essere messi a conoscenza che la Regione vuole allestire (probabilmente in qualche capannone della zona industriale di San Ferdinando, dove vige la libertà di stabilimento per gli impianti di pirolisi) un’area dove organizzare la preparazione (mediante incellofanamento sicuro: sic!) di balle (come quelle che raccontano da anni ai calabresi questi personaggi) da trasferire in una banchina nel porto di Gioia Tauro da dove imbarcarle per chissà quali destinazioni di fantasia (a spese dei contribuenti calabresi).
La cosa grave è che tutto ciò è avvenuto fuori da ogni formale procedura, solo per mettere di fronte al fatto compiuto gli esponenti di quelle comunità calabresi che saranno interessate da quest’ultimo scippo di democrazia; una condotta giustificata, d’altronde, per il PDL, per il quale i calabresi sono antropologicamente inquinati dalla ‘ndrangheta e, quindi, possono essere trattati secondo questa logica. Una visione razzista dei calabresi verso altri calabresi, non diversa da quella che ci vede come poveri selvaggi da ammannire con le collanine e la chincagliera varia dello sviluppo e dell’occupazione millantata.
È questo il futuro di sviluppo ed occupazione che vuole costruire per la Piana il Consiglio Regionale della Calabria con il D.D.L. N.894, presentato il 27 giugno, diretto ad istituire una Zona Economica Speciale (ZES) nel distretto logistico-industriale della Piana di Gioia Tauro?
Eppure all’art. 3, comma 3 del medesimo disegno di legge viene espressamente detto che “All’interno della ZES non possono essere comunque consentiti insediamenti o unità produttive o di trasformazione delle merci il cui ciclo di lavorazione sia in contrasto con le disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale o di salvaguardia del territorio”.
Ma si sa che le leggi, per la classe politica calabrese – e non solo, vero Ministro Orlando? – sono carta straccia e d’altronde i calabresi sono antropologicamente inquinati dalla ‘ndrangheta e meritano, dunque, di essere trattati come gli ultimi manovali della criminalità politico-mafiosa.
Questo Movimento offrirà il più largo appoggio a tutti i calabresi che si sono stancati di essere trattati come complici e che hanno deciso di non sottostare servilmente ai voleri ignobili di questa classe politica .
Siccome non è mai troppo tardi, invitiamo tutti i sindaci delle comunità interessate a indire una manifestazione per ribellarsi alla progettazione di quest’ennesimo sopruso e a non dimenticare gli altri ignobili progetti – come il rigassificatore di san Ferdinando – che i razzisti di Calabria con i loro complici nordici vogliono portare a termine nella Piana: il M5S, al pari di tutti gli altri cittadini, parteciperà.
Francesco Molinari – M5S cittadino eletto al Senato
Fonte: www.beppegrillo.it