L’emergenza rifiuti sembra essersi allentata e da qualche giorno, nella Locride, si può di nuovo respirare. Anche se l’aria non è del tutto pura e, certamente, non è profumata. Le immondizie si accumulano di tanto in tanto accanto ai cassonetti, ma il ritiro è quasi quotidiano. La soluzione, temporanea, è stata quella di consentire il conferimento nella discarica di Pianopoli, a Lamezia Terme, della quantità di spazzatura eccedente le possibilità di lavorazione dell’impianto di separazione di Siderno. Soluzione temporanea perchè, prima o poi, anche Pianopoli si riempirà. Così come è stato per il sito di Casignana e per la discarica di Alli a Catanzaro. Il nuovo allarme giunge proprio da Casignana, dove nessuna ditta sembra voler assumere i lavori di ampliamento necessari a riaprire la discarica.
Secondo alcune fonti, a gennaio la fossa di Pianopoli potrebbe essere considerata satura. Quella di Lamezia è oggi la discarica di riferimento dell’intera regione, vi si conferiscono le immondizie di ben 110 centri, compresi quelli del catanzarese e della Locride: se dovesse chiudere sarebbe collasso in tutta la Calabria. Si stanno dunque studiando le ipotesi di ampliamento, fino a 900mila metri cubi (oggi ha una capienza di 500mila, ma è quasi satura). I lavori dovrebbero partire ad ottobre. Ed è già malcontento tra la popolazione, tra chi non vuole che Lamezia diventi la pattumiera del Sud e chi sa bene che, anche aumentando di 400mila metri cubi la capienza, se vi continueranno a sversare 110 comuni essa sarà piena in meno di un anno. Sono in molti ad invocare un serio piano per la raccolta differenziata, Mentre la Rete difesa territorio “Franco Nisticò” ha già annunciato una manifestazione, in programma a Crotone per sabato 8 ottobre, per protestare contro la creazione di una bomba ecologica pericolosa per la salute dei cittadini.
I nodi da sciogli ere sono ben tre. Casignana: a settembre dovrebbe essere raddoppiata e riaperta, per tornare ad accogliere i rifiuti della Locride eccedenti la capacità dell’impianto di Siderno (e, probabilmente, anche quelli provenienti da fuori provincia – ndr). Ma si apprende dalla stampa locale che la gara d’appalto per i lavori di ampliamento sarebbe andata deserta, nessuna ditta ha presentato la propria proposta per aggiudicarsi il cantiere. Un fatto di cronaca chje spinge a riflettere sulle ragioni di tale diserzione, ma soprattutto porta preoccupazione per il futuro. Se non riapre Casignana e se chiude anche Pianopoli, dove andrà la spazzatura? Secondo nodo è proprio Pianopoli, un sito privato nato come discarica di inerti ed oggi divenuto il principale centro di stoccaggio dell’immondizia calabrese. Abbiamo già detto che non può durare a lungo. Terzo nodo è la discarica di Catanzaro, quella in contrada Alli, nella quale sversano ben 20 comuni e che è stata considerata tracimante (dopo neppure due anni dall’apertura). In questo sito, il commissario per l’emergenza rifiuti ha autorizzato il conferimento in via eccezionale fino al 22 agosto. Resta da capire dove si sverserà dal 23 agosto in avanti.
Intanto i Comuni si stanno attrezzando da soli. L’esempio da seguire sarebbe Roccella Jonica, dove è partita la differenziata porta a porta (grazie ai fondi Pon, oggi non più disponibili). Si industriano anche Locri e altri centri locridei, che hanno predisposto personale per rimuovere i cumuli di rifiuti dal bordo delle strade. Perchè nella Locride il problema non è solo il conferimento ma anche la raccolta: Locride Ambiente è in crisi finanziaria e non riesce a pagare gli stipendi ai dipendenti. Un dissesto economico che genera il disservizio. Ne sono colpevoli gli stessi Comuni che si trovano in ritardo con il pagamento delle quote. Ad oggi solo Siderno ha versato una piccola parte del debito. Del resto, i Comuni non hanno la disponibilità finanziaria per far fronte a questi debiti. Rischio collasso anche a Cosenza, dove pare che la raccolta possa subire un arresto nei prossimi giorni a causa del sovraccarico del punto raccolta di Rende, dove i rifiuti vengono stoccati momentaneamente prima di andare fuori provincia. L’Amministrazione studia la possibilità di creare una discarica nel cosentino.
Ilfattoonline.com – Christian Morello