La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, in merito alle problematiche dell’Istituto Sant’Anna di Crotone, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“In merito alle problematiche espresse dall’Istituto Santa’Anna di Crotone, relativamente al budget assegnato alla struttura per l’anno 2012, vorrei precisare che la Giunta regionale è vicina alle famiglie dei malati ricoverati a Crotone e in questi mesi diverse sono state le interlocuzioni. Il Presidente Scopelliti riconosce la valenza della struttura, la specifica attività svolta e l’eccellenza del tipo di cura erogata non solo a pazienti calabresi, ma anche a tanti utenti provenienti da fuori regione, ecco perché è sempre stata molto considerata dal Dipartimento regionale della salute e dall’Asp di Crotone. Ma proprio per la sua peculiarità – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi – anche quest’anno il Presidente Scopelliti, in qualità di commissario ad acta, ha individuato una differenziazione tra l’Istituto e le altre Case di Cura Crotonese. Pertanto nell’individuazione dei budget annuali, in rapporto alla produzione realizzata, le riduzioni effettuate alle case di cura sono state mediamente del 9 % circa, contro una riduzione del 4,29% destinato per il Sant’Anna, proprio per lo speciale riconoscimento che il Presidente Scopelliti ha voluto destinare alla struttura.
Il tutto nell’eccezionalità di un incremento complessivo di circa il 10% in più, rispetto al 2011, di risorse per l’ospedalitá privata crotonese, anche in un momento in cui la spendig rewiew aveva decretato una riduzione del 0,5% su tutto il budget dei privati.
Ecco perché è risultato irriguardoso e falso l’articolo apparso sulla stampa qualche giorno fa che definiva addirittura dimezzato il budget e la struttura costretta a chiudere. Apprezziamo il chiarimento avuto tra i referenti della struttura e la Regione Calabria, dichiarando la immediata disponibilità ad aprire un confronto sulla correttezza dei numeri per il calcolo delle risorse, ma soprattutto per risolvere due anomalie: la prima riguarda la specificità di tale struttura sanitaria che eroga prestazioni per non acuti (pagate a giornata di degenza), mentre invece da sempre risulta essere accomunata ad un budget per acuti (pagato a prestazioni DRG); la seconda anomalia riguarda la elevata presenza di pazienti provenienti da altre ASP e da altre regioni (oltre il 70%), che pertanto la caratterizza come struttura a carattere “regionale”. Questi, così come richiedono i titolari della struttura – ha concluso la Vicepresidente Stasi – sono due argomenti da affrontare in uno specifico tavolo tecnico, al fine di evidenziare specifiche anomalie burocratiche e, ancor più valorizzare quanto di speciale realizza l’Istituto”. m.v.