Nel ’68 ha avuto inizio un’avventura che ancora oggi continua. La Piccola Opera Papa Giovanni in questi mesi si è preparata a rinnovare il suo impegno sociale e a festeggiare il 50° anno della sua costituzione, nella consapevolezza che molta strada è ancora da percorrere per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e culturali, ma anche nella convinzione che la centralità della persona, il rispetto della sua dignità, deve essere una missione quotidiana.
Con questo spirito, in un affollatissimo Teatro Cilea ed alla presenza delle autorità civili e religiose intervenute, si è tenuta la manifestazione teatrale organizzata per celebrare il 50° anniversario della fondazione della Piccola Opera Papa Giovanni e condotta dalla giornalista Eva Giumbo. La serata ha avuto inizio con la proiezione di un filmato che ha raccontato, attraverso le voci di ospiti e volontari, cosa veramente significhi la Piccola Opera per tante persone. Prima dell’avvio della piece, si sono susseguiti i saluti dell’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, che ha voluto partecipare al particolare momento e ricordare che dai piccoli semi nascono grandi frutti, ed il sindaco della Città Giuseppe Falcomatà, che ha ringraziato la Piccola Opera per il servizio reso alla comunità.
E’ così andato in scena lo spettacolo dal titolo “Don Italo: sogni che diventano realtà”, che ha rappresentare cinquanta anni di storia della Piccola Opera Papa Giovanni (1968—2018) attraverso la figura del suo fondatore, Don Italo Calabrò, e tirare le somme di un cammino in cui le persone incontrate sono diventate compagni di strada, non un passo avanti, ma accanto.
Un’attività artistica guidata da Santo Nicito e frutto di un’intensa sperimentazione di teatro sociale esplorativo, portata avanti dagli operatori dell’Ente e da un gruppo di quaranta persone disabili, che frequentano i centri della Piccola Opera Papa, ed arricchita dalla partecipazione dell’Orchestra Giovanile di Fiati “Giuseppe Scerra” di Delianuova, diretta dall’impeccabile Maestro Gaetano Pisano, e dalle coreografie di “Co.DanzaRe”, compagnia di Danza Reggina.
Lo spettacolo, che è stata una perfetta commistione di musica, ballo e recitazione, ha visto nei panni di don Italo l’attore Lorenzo Praticò ed interpreti protagonisti molti degli ospiti dei servizi della Piccola Opera. L’intensa manifestazione è proseguita con l’esecuzione di “Io vado, ci vediamo lunedì… Giovanni Falcone”, con la voce narrante di Wladimiro Maisano e le meravigliose musiche dell’Orchestra Giovanile di Fiati.
A concludere la manifestazione le parole commosse del Presidente della Piccola Opera, Pietro Siclari: <<mi auguro che nei prossimi anni non ci sia più bisogno dei servizi della Piccola Opera, perché occorre distinguere il curare, che è prerogativa dei servizi sanitari, dal prendersi cura, che è l’impegno di un’intera comunità; se la Piccola Opera dovesse scomparire vorrà dire che tutta la comunità allora è cresciuta in inclusione ed accoglienza – continua il Presidente – la nostra associazione rinnova il suo impegno a realizzare un’opera segno: un parco giochi per tutti i bambini della città>>.