A conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, nella tarda serata di domenica 24 luglio u.s., la Squadra Mobile reggina ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto 1 cittadino extracomunitario di origine eritrea, gravemente indiziato di essere stato al comando di una delle sei imbarcazioni sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati al porto di Reggio Calabria nella mattinata del 24 luglio, dopo essere stati soccorsi in mare, in occasione di sei distinti eventi SAR, da tre unità della Marina Militare Italiana“VEGA”, “AVIERE” e “BETTICA” in acque internazionali al largo delle coste Libiche.
Allo scafista fermato, FARAH Idris cl’ 92, di asserita nazionalità eritrea, è stato contestato il delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, conduceva dalle coste libiche verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazionea bordo del quale viaggiavano parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria in occasione dello sbarco predetto, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.
Con l’ aggravante, per il soggetto resosi responsabile dei delitti sopra indicati,
-di aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone;
-di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità;
-di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante;
-di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.
Nello specifico, dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile è emerso che i migranti che erano a bordo di un’imbarcazione in legno, dopo aver pagato una somma di denaro, pari a circa 1.500 euro agli organizzatori del viaggio, erano partiti dalla Libia, per la precisione da Sabrata, circa 3 giorni prima di essere soccorsi, con insufficienti scorte di cibo ed acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.
Nel corso delle attività di indagine è stato sequestrato del materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini, al fine di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.
All’esito dell’udienza di convalida, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il GIP presso il locale Tribunale, ha disposto la convalida del fermo e la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del cittadino eritreo FARAH Idris.