Alle ore 21.30 di sabato 22 febbraio, su disposizione della Sala Operativa due equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si portavano in C.da Arangea nei pressi del cimitero di Gallina, in quanto un utente su linea 113 aveva appena segnalato di essere precipitato, con la propria autovettura, in una vallata. Gli equipaggi si portavano prontamente nella predetta contrada alla ricerca del mezzo in questione, in quanto la segnalazione era stata poco chiara: gli agenti ricorrevano all’uso dei fari e dei dispositivi acustici al fine di farsi notare dai malcapitati e veniva perlustrato il tratto di strada che dal cimitero porta a Gallina con esito negativo.
Nel frattempo giungevano parecchie telefonate al 113 da parte dell’anziana persona vittima dell’incidente, il quale riferiva di essere impossibilitato a muoversi in quanto ferito e di essere in compagnia della propria convivente, anch’essa dolorante. La centrale operativa richiedeva, altresì, anche l’ausilio dei V.V.F.F. e del “118” al fine di rendere tempestive e complete le operazioni di soccorso ai feriti.
Improvvisamente la Sala Operativa perdeva i contatti telefonici con i malcapitati per cui, si rendeva necessario ricorrere a strumenti di localizzazione delle utenze telefoniche. Avuta contezza della posizione del telefono in via Miniera Gallina, tutto il personale operante si precipitava nella predetta via ma dopo varie ricerche non si riusciva ad individuare il mezzo.
Giunti a ridosso di uno strapiombo, si riusciva ad intravedere, in fondo ad una scarpata ed in lontananza sul versante opposto, i fari di una autovettura. Gli agenti si rendevano subito conto che il veicolo si trovava in tutt’altra zona da quella fino al momento perlustrata e grazie alla conoscenza capillare del territorio in C.da Morloquio, con direzione di marcia Armo, attraverso un impervia strada, resa ancor più impraticabile a causa della forte pioggia, si raggiungevano i due feriti. Giova precisare che nel frattempo la Sala Operativa riusciva nuovamente a stabilire un contatto telefonico con il richiedente il quale confermava nuovamente di udire gli allarmi acustici delle volanti che si stavano avvicinando all’uomo.
Attraverso l’uso di funi gli agenti, unitamente agli altri operatori intervenuti per i soccorsi, raggiungevano il veicolo rimasto su un dislivello, riuscendo a prestare soccorso ai malcapitati.