La Questura di Reggio Calabria fa sapere che personale della Squadra Mobile, al termine di una complessa attività investigativa, coordinata dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, in esecuzione di sentenza (proc. pen.1311/12 RGNR DDA-nr.1321/12 RG GIP DDA e nr.932/13 R. Sent.) emessa all’esito di giudizio abbreviato, ha eseguito la confisca di beni immobili, società e ditte individuali riconducibili ad esponenti della cosca Logiudice per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
Nello specifico trattasi:
- attività di “commercio di prodotti congelati e surgelati di carne e pesce”;
- di un magazzino
- attività di “commercio all’ingrosso non specializzato di prodotti alimentari, di uova, latte, latticini, ed altro”;
- di un terreno ed annesso immobile sito in Reggio Calabria;
- attività commerciale per “la somministrazione di alimenti e bevande”.
All’esito della predetta sentenza, emessa il 28 novembre u.s., Domenico e Giovanni Logiudice, fratelli del capocosca Antonino, sono stati condannati alla pena di 10 anni di reclusione per il delitto di associazione mafiosa ed all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, invece i coniugi Stilo Bruno e Maviglia Antonia, anch’essi organici al medesimo sodalizio criminale, sono stati condannati alla pena di anni 3 di reclusione per il delitto di intestazione fittizia di una delle attività commerciali sequestrate ed all’interdizione di anni 5 dai pubblici uffici, tutti indistintamente beneficiando della diminuente conseguente alla scelta del rito procedurale, nonché, a pena espiata, tutti saranno sottoposti alla misura di sicurezza della libertà vigilata e del divieto di soggiorno nella Provincia di Reggio Calabria per anni tre.
Il provvedimento de quo è la conseguenza della propedeutica ordinanza di custodia cautelare nr.1311/12 RGNR DDA -nr.1321/12 RGIP DDA -nr.88/12 R.O.C.C., emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale DDA, a conclusione di un’articolata attività di indagine condotta da quest’Ufficio ed eseguita in data 14 aprile 2012, all’esito della quale vennero tratti in arresto 9 soggetti, tutti appartenenti alla cosca dei Logiudice, ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni.
Nel corso della suddetta attività investigativa venivano individuate diverse attività commerciali di fatto gestite da Logiudice Giovanni, da Logiudice Domenico e da Stilo Bruno, ma formalmente intestate a terzi soggetti, compiacenti prestanome dei tre esponenti apicali della cosca Logiudice; ugualmente, ulteriori accertamenti consentivano di individuare diversi immobili negli anni recenti intestati formalmente a queste persone giuridiche, di fatto appartenenti a Logiudice Giovanni e Logiudice Domenico: in linea con un modus procedendi costantemente attuato dai componenti della consorteria finalizzato ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.