Ci aveva ormai abituati alle sue dirette quotidiane, tutte improntate a denunciare le condizioni di certe zone cittadine, a criticare questa o quell’azione del sindaco, a farsi portavoce degli innumerevoli e risaputi disagi del popolo reggino…il nostro eroe “smascherato”, per la cronaca Massimo Ripepi, conosciuto con il soprannome di PAPA’ dalla sua congregazione.
Nato a Reggio Calabria nel 1969, sposato e padre di 3 figlie, cofondatore di una congregazione cristiana a sfondo religioso (ACU: Azione Cristiana Umanitaria). Dopo aver conseguito 2 lauree, in scienze della riabilitazione e in scienze motorie ha trovato impego al GOM di Reggio Calabria come Responsabile Sanitario della riabilitazione e dell’attività riabilitativa Ospedale Territorio, attualmente mantiene la carica di Coordinatore dei Fisioterapisti dell’ Azienda ospedaliera reggina. Personaggio controverso la sui ribalta arriva nel 2007, quando viene eletto consigliere al comune di Reggio Calabria con ben 800 voti grazie ad una lista civica e successivamente rieletto nel 2011 con 1200 voti con una nuova lista civica PACE ( PATTO CRISTIANO ESTESO)da lui stesso fondata, ancora una volta proclamato presidente della commissione consiliare permanente LAVORO ,SVILUPPO, RISORSE UE E SERVIZI nonché delegato alla città metropolitana.
Ma da qui l’elenco di cariche e “poltrone” di PAPA’ Massimo sarebbe troppo lungo e noioso per essere sviluppato in poche righe. Messosi a capo di commissioni che negli anni non hanno prodotto nulla per il territorio e per i reggini, ma sono costate milioni di euro a tutti noi, tanto che verrebbe spontaneo chiedersi cosa abbiano prodotto queste sue commissioni, quale lavoro, quale sviluppo e per chi se non per le sue tasche. Ha costruito un impero, il caro PAPA’ Massimo che grazie ai suoi discepoli è sempre riuscito a farsi eleggere in consiglio comunale, usandoli come pacchetto di voti veramente cospicuo, su cui in pochi potrebbero contare. E proprio grazie a 2 dei suoi ex discepoli, oggi, PAPA’ Massimo ritorna in maniera prepotente a far parlare di sé, ma non per i banali insulti sessisti a cui ci ha abituati in passato e per i quali ha già subito una condanna per diffamazione e calunnia, no! Stavolta il nostro Santone si è superato ed è risultato coinvolto in prima persona, in base a quanto riferito dal PM che sta seguendo la vicenda, in uno squallido caso di pedofilia e degrado familiare: vittima una bimba di 9 anni abusata dallo zio col quale conviveva insieme alla nonna. Collocata in quella casa sotto stretto consiglio del Ripepi stesso al quale si erano rivolti quei 2 genitori in gravi difficoltà economiche. Era risaputo però, all’interno della sua stessa confraternita, che questo zio era già stato condannato in passato per reati sessuali contro minori e nonostante ciò, il Santone ha stabilito che la bambina dovesse andare a vivere proprio li, per risparmiare ai genitori e all’intera congregazione l’umiliazione dell’intervento dei servizi sociali.
Ebbene a distanza di poco tempo la madre della piccola si accorge degli abusi e si confida ancora una volta col Santone, il quale impone a lei e al marito il silenzio sulla vicenda, minacciandoli di ripercussioni spirituali terribili se avessero denunciato lo zio aguzzino. Menti deboli che si sono lasciate persuadere ancora una volta al silenzio, al martirio interiore ma qualcosa è cambiato a distanza di poco tempo. I due genitori da quell’inferno volevano uscirne e salvare la loro bambina, hanno perciò deciso di abbandonare la confraternita e denunciare l’accaduto nonché le pressioni psicologiche subite da parte dello stesso Santone, durante quei mesi d’inferno. Un uomo che si pone sempre a capo di qualcuno, a cui piace il comando di altre persone, che ricopre ruoli pubblici ben pagati da 13 anni all’interno del consiglio comunale reggino, uno che non ha prodotto un bel nulla per la comunità cittadina e tantomeno per la sua confraternita, con quale coraggio, dopo questo scandalo orribile, rimane ancora a palazzo san Giorgio? Ok si è autosospeso da fratelli d’Italia, ma non basta, non può bastare! Quali valori, quali princìpi rappresenta un uomo che commette un tale gesto? Che non denuncia l’abuso su una minore ma che anzi impone il silenzio della vittima a vantaggio del criminale? Ci domandiamo chi e cosa possa rappresentare costui per la collettività, come si possa continuare a farlo rimanere a capo di commissioni strategiche ed importanti da lui stesso create ma infruttuose, che dopo anni e anni non hanno prodotto un solo posto di lavoro in più, alcuno sviluppo di attività territoriali, insomma niente di niente? Sono ruoli che sono serviti solo ad appagare la sua enorme smania di potere e il suo ego smisurato, il controllo assoluto verso persone più fragili, influenzabili, succubi del suo ruolo, totalmente plagiati contro ogni banale evidenza.
Non è questo di cui ha bisogno Reggio, non sono questi i personaggi che possono risollevarne le sorti, non può essere più tollerato questo ambiguo e dannoso personaggio all’interno delle istituzioni pubbliche cittadine, si è tollerato di tutto in questi anni ma oggi crediamo che sia giunto il momento di dire basta e di porre fine alla carriera politica e sociale di questo sedicente SANTONE che tutto è stato finora tranne che una guida spirituale e un padre degno di questo nome.