L’evento realizzato da Officina dell’Arte inserito nella programmazione dell’Estate Reggina.

C’era molta curiosità ed attesa per questo insolito duo “Masini- Panariello”; le premesse erano già buone ma la combinazione tra “chi fa ridere” e “chi fa piangere” è stata una sfida non solo sul ring virtuale del palco tra di loro ma anche con i più diffidenti fruitori che, a dire il vero, già dopo pochi minuti hanno sciolto ogni riserva con grandi risate ed applausi.

Anche questo evento, promosso dagli operatori culturali ed inserito nell’ambito della rassegna ReC nell’Estate Reggina, registra il pienone in una piazza Castello divenuta scena suggestiva e composta di musica, teatro e show di vario genere.

Sul palco una scenografia essenziale per lasciare spazio ai due artisti protagonisti che interscambiano in modo virtuoso i loro ruoli negli sketch mai risultati banali; grazie alla genialità comica di un brillante Panariello ben equilibrata da un Masini che al piano dà il meglio di sé coinvolgendo il pubblico pressoché ad ogni suo brano.

Il cantautore sa come smuovere gli animi con sentimenti profondi, non solo melanconici, e raccoglie cori ed applausi da standing ovation.

Basta sentire le prime parole, agli attacchi musicali, per vedere cellulari alzati a riprendere i migliori passaggi di una “cenerentola innamorata” o “stronza”; ancor di più per una immancabile “ci vorrebbe il mare”.

Masini è conosciuto ed apprezzato da un pubblico senza età; trasversalmente. A spezzare l’atmosfera commossa ed intima delle sue melodie ci pensa puntualmente, con imprevedibile tempistica, la comicità esilarante di Panariello.

Sembra una partita a tennis in cui, alla fine, vincono tutti ed il “tifo” non si sbilancia mai da una sola parte: a dimostrazione che la leggerezza e la profondità possono convivere serenamente assieme.
Il pubblico ha risposto con crescente entusiasmo forse anche stupito dall’efficacia di questa alchimia artistica tra teatro e musica, comicità e malinconia.

Un risultato ottimo che premia la scelta artistica e tutta la produzione; d’altronde la cultura musicale e quella teatrale vivono di creatività e questo spettacolo ne è stato felice dimostrazione.