Al termine di laboriose indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, personale della Squadra Mobile, nella mattinata odierna, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, in data 7 gennaio u.s., dal GIP presso il locale Tribunale, nei confronti di Fortugno Diego e Rodi Domenico ritenute responsabili del delitto p.e p. ex artt. 110 e 346, 2° co. c.p.
In particolare, i summenzionati, in concorso tra loro, millantando credito presso il pubblico ufficiale responsabile dell’Ufficio del Patrimonio Edilizio del Comune di Reggio Calabria, dapprima si facevano promettere dalla vittima la somma complessiva di euro 3.000 per un cambio di assegnazione di alloggio popolare, quindi ricevevano la somma di euro 1800 mediante consegna di nr. 4 assegni di diversi importi, col pretesto di dovere remunerare il predetto pubblico ufficiale per la richiesta avanzata.
Infatti, la vittima, già assegnataria di alloggio popolare nel quartiere cittadino di Arghillà, avendo bisogno, a causa delle precarie condizioni di salute del marito che necessitava di frequenti e prolungati periodi di ricovero presso i locali Ospedali Riuniti, di una sistemazione alloggiativa vicina a detta struttura sanitaria, aveva presentato istanza di cambio di alloggio presso il suindicato Ufficio comunale. A seguito del rigetto dell’istanza, la donna, che ancora stazionava nei citati uffici, veniva avvicinata dal Fortugno che, spacciandosi per dipendente di quell’ufficio, le prospettava la possibilità di ottenere quanto richiesto, seguendo le modalità sopra riportate, attraverso la complicità di Rodi Domenico cui veniva consegnata la somma richiesta.
Successivi accertamenti bancari, unitamente agli esiti dei tabulati telefonici delle utenze in uso agli indagati, consentivano di riscontrare quanto dettagliatamente emerso nel corso delle prime indagini.
Nello specifico, il Fortugno, già consigliere circoscrizionale di questo centro cittadino, nonché Presidente della Commissione Attività Culturali, Ricreative e Sportive, ha svolto il ruolo specifico di ideatore ed organizzatore del piano criminale, ostentando la possibilità di fare ottenere alla vittima l’alloggio popolare richiesto presso il competente ufficio comunale, senza fornire alcuna indicazione nominativa del funzionario o dell’impiegato da remunerare; invece il Rodi ha svolto mansioni prettamente esecutive, finalizzate al precipuo scopo di pressare la vittima per conseguire il possibile favore illecito. Entrambi gli indagati, in concorso tra loro, si appropriavano della somma di euro1800, adducendo come causa della controprestazione il favore illecito del pubblico ufficiale competente.
Al termine delle formalità di rito, gli indagati venivano associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’A.G.