Si è conclusa nel mese di febbraio l’operazione complessa regionale denominata “Sardina Pilchardus” per il controllo della filiera della pesca a tutela degli stock ittici e del consumatore finale.
L’operazione ha visto coinvolti tutti gli uffici periferici della Direzione Marittima di Reggio Calabria.
Tra la Calabria e la Basilicata tirrenica sono stati impiegati 94 militari, appartenenti alle Capitanerie di Porto di Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro e Corigliano Calabro, coordinati dal Reparto Operativo – 5° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Reggio Calabria, secondo le direttive impartite dal Direttore Marittimo della Calabria e della Lucania, Capitano di Vascello (CP) Giancarlo RUSSO.
I controlli svolti durante i mesi di gennaio e febbraio del corrente anno, hanno riguardato l’intera filiera della pesca, al fine di assicurare il rispetto della normativa di settore che impone il divieto di catture di specie ittiche vietate e/o sottomisura, nonché, il rispetto delle normative igienico sanitarie a tutela del consumatore finale.
L’attività di polizia marittima eseguita sul territorio di competenza del Compartimento Marittimo di Reggio Calabria ha portato al:
– sequestro penale di 282 kg di prodotto ittico vario, rinvenuto in cattivo stato di conservazione, a carico di venditori ambulanti non autorizzati;
elevazione di nr. 16 verbali amministrativi per un ammontare di oltre 35.000 euro e sequestro di oltre 773 kg di prodotto ittico, a carico di:
– esercenti commerciali per la non corretta etichettatura dei prodotti ittici messi in vendita nei locali delle rispettive pescherie;
– pescatori professionali per aver imbarcato sul proprio peschereccio marittimi e non aver provveduto all’annotazione degli stessi sui documenti bordo;
– pescatori professionali per la detenzione e l’utilizzo di attrezzi da pesca non consentiti con conseguente sequestro amministrativo dei relativi attrezzi;
– diportisti per la detenzione di reti da pesca non consentite per la pesca sportiva/ricreativa.
Complessivamente sull’intero territorio regionale sono stati redatti:
– nr. 38 verbali di illeciti amministrativi, per un importo complessivo di oltre € 116.000 e circa 1254 kg di prodotti ittici sequestrati in quanto privi di documenti obbligatori per la tracciabilità e sotto la taglia minima consentita;
– nr. 14 denunce penali di cui nr. 12 per cattivo stato di conservazione dei prodotti alimentari;
– nr. 12 sequestri penali per un totale di oltre 285 kg. di prodotto ittico di varie specie;
– nr. 13 sequestri di vari attrezzi da pesca utilizzati illegalmente in violazione alle norme di sicurezza della navigazione ed in materia di pesca sportiva.
L’attività di controllo sulla filiera della pesca nei confronti di chi effettua attività illegali, in particolare verso coloro che vendono prodotti alterati dal punto di vista igienico-sanitario o non idonei al consumo umano, è una delle principali linee d’indirizzo dell’attività istituzionale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
La Guardia Costiera invita la collettività a prestare la massima attenzione nell’acquisto dei prodotti ittici, privilegiando quelli che rispettano le procedure di garanzia e salubrità alimentare in materia di etichettatura e tracciabilità, evitando di comprare quelli venduti illecitamente e senza garanzie per strada, privi di ghiaccio e protezione dagli agenti atmosferici da parte ambulanti non autorizzati.
Si allegano alcuni reperti fotografici eseguiti durante l’attività svolta.