Proseguono senza soste i controlli agli stabilimenti balneari rientranti nell’ambito del piano prefettizio di azione nazionale e transnazionale denominato “focus ‘ndrangheta 2015”.
Personale della Guardia Costiera con il ruolo di capofila congiuntamente alle altre Forze di Polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Corpo Forestale, Polizia Municipale, Roan Guardia di Finanza) ed al personale dell’ispettorato del Lavoro, ognuna negli ambiti delle proprie competenze, ha effettuato una serie di ispezioni ed accertamenti sul litorale di Pellaro del comune di Reggio Calabria.
Le attività ispettive effettuate all’interno di uno stabilimento balneare hanno permesso alla polizia giudiziaria intervenuta di deferire alla locale Autorità Giudiziaria il titolare dello stabilimento balneare per tutta una serie di violazioni sia di natura demaniale, paesaggistica e urbanistico-edilizia.
L’ispettorato del lavoro ha verificato l’eventuale presenza di “lavoratori in nero” all’interno della struttura.
Nello specifico i militari intervenuti hanno rilevato che sull’area demaniale marittima, la concessionaria A.C. (1947) aveva realizzato alcune opere difformi e non contemplate nel titolo autorizzativo rilasciato dall’ente comunale.
Nello specifico venivano accertate e pertanto sottoposte a sequestro preventivo urgente le seguenti difformità:
• una struttura in materiale ligneo con copertura in travi in legno e cannizzi avente una superficie di circa 40 mq asservita al chiosco/bar e dei pannelli in legno a protezione del chiosco.
L’attività di polizia giudiziaria è stata convalidata dal Giudice per le indagini preliminari dott.ssa Cinzia Barillà giusta richiesta del pubblico ministero dott. Giovanni GULLO.
Nelle prossime settimane verranno intensificate le attività di controllo del territorio finalizzate al corretto utilizzo del demanio marittimo, in base agli obiettivi condivisi dal tavolo tecnico insediato presso la Questura di Reggio Calabria giuste direttive del sig. Prefetto dott. Claudio SAMMARTINO.