L’Amministrazione comunale ha fatto fronte in tempi strettissimi alla mancata presentazione e alle rinunce di alcuni presidenti di seggio, giunte poche ore prima dell’orario di apertura, assicurando il corretto svolgimento delle operazioni.
Con riferimento alle notizie diffusesi sulla stampa e sui social network in merito ad un asserito “caos” al Comune di Reggio Calabria nell’imminenza dell’avvio delle operazioni elettorali, l’Amministrazione comunale ritiene doveroso rassicurare la cittadinanza circa l’insussistenza di tali circostanze, essendo tutte le operazioni iniziate senza alcun ritardo o particolare problematica che non sia stata risolta nell’immediatezza.
Peraltro, risultano del tutto false e destituite di ogni fondamento ricostruzioni che addebiterebbero al Comune le responsabilità circa l’assenza dei presidenti di seggio.
L’Amministrazione comunale di Reggio Calabria, infatti, ha proceduto a tali nomine nel rigoroso rispetto dei termini di legge. Tuttavia, ha dovuto far fronte ad alcune rinunce, parte delle quali giunta proprio nelle ore antecedenti all’apertura dei seggi, nonché a mancate presentazioni dei soggetti designati negli orari prestabiliti. Condotte deplorevoli da parte di chi assume l’impegno di prestare un servizio di particolare importanza come quello della presidenza dei seggi. Ciononostante, gli uffici del Comune di Reggio Calabria, lavorando alacremente ed in costante sinergia, sono riusciti a sopperire nel migliore dei modi alle defezioni improvvise registratesi, assicurando l’ordinato e puntuale inizio delle operazioni di voto. Ciò grazie alla professionalità che contraddistingue dirigenti e dipendenti dell’Ente.
Pertanto, tutti i presidenti di seggio nominati risultano pienamente aderenti ai requisiti richiesti dalla legge e sono stati individuati nel pieno rispetto dei termini indicati in casi come quelli verificatisi.
L’Amministrazione comunale agirà in tutte le opportune sedi giudiziarie a tutela della propria immagine, qualora dovessero ripetersi ulteriori notizie allarmistiche e destituite di fondamento, che ingenerano nella cittadinanza il timore che le operazioni di voto possano essere viziate da qualsivoglia irregolarità o improvvisazione.