polizia34 messinaQuestura di Messina. Rassegna di comunicati stampa relativi alle operazioni di polizia giudiziaria ed alle altre attività di polizia più significative dell’anno.

8 GENNAIO 2019 – 18 I DASPO FIRMATI DAL QUESTORE.

Due gli episodi all’attenzione degli investigatori della DIGOS della Questura di Messina risalenti rispettivamente ad ottobre e novembre 2018.

Comune ad entrambi il luogo nel quale si consumano i fatti ad opera di tifosi ultras del Bari e del Messina: l’area degli imbarchi della società Caronte & Tourist.

Più precisamente, sono le 23:30 circa del 21 ottobre quando, all’interno della Rada San Francesco, si verificano scontri tra un piccolo gruppo di tifosi del Messina, provenienti da una trasferta a Torre del Greco, appena sbarcati, ed ultras baresi travisati e armati di mazze ed altri oggetti atti ad offendere, reduci da una trasferta a Marsala e in sosta in attesa di imbarcarsi. Brevi minuti di “guerriglia urbana”, subito sedati solo grazie al pronto intervento del personale di polizia presente sul luogo.

L’attività di identificazione, svolta immediatamente del personale della DIGOS di Messina, in stretta collaborazione con i colleghi della DIGOS di Bari, e con il supporto della Polizia Scientifica di Messina, grazie anche alle videoriprese delle telecamere di sorveglianza porta all’individuazione di ben 13 persone di cui 10 baresi e 3 messinesi, nei confronti dei quali il Questore di Messina, Mario Finocchiaro, emette altrettanti provvedimenti DASPO con durata diversificata, comunque non inferiore a 5 anni e con obbligo di comparizione.

Lo scenario non cambia quando il 4 novembre scorso, sempre tifosi del Bari, provenienti da una trasferta ad Acireale, in attesa di imbarcarsi alla volta di Villa San Giovanni, scesi dai mezzi, si avvicinano con fare minaccioso alle auto di utenti incolonnati in sosta, forse alla ricerca di antagonisti; i poliziotti ivi presenti nell’ambito dei servizi predisposti dalla Questura, intervengono per evitare che la situazione degeneri, riuscendo a ristabilire l’ordine, nonostante le reazioni violente dei facinorosi, provvisti di corpi contundenti, fumogeni, artifizi pirotecnici e bombe carta.

Anche in questo caso gli investigatori iniziano repentinamente l’attività volta a risalire all’identificazione dei responsabili, individuando 5 ultras pugliesi, nei cui confronti il Questore di Messina emette altrettanti provvedimenti di DASPO sempre della durata non inferiore a 5 anni con obbligo di comparizione.

11 GENNAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO INDIVIDUA E BLOCCA BANDA DI LADRI.

Lo avevano programmato accuratamente evidenziando tutta la loro spregiudicatezza e la professionalità criminale il furto in appartamento perpetrato nel centro cittadino lo scorso 7 ottobre in pieno giorno.

Ad inchiodarli i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina che quella mattina recatisi sul luogo nel quale si consumava il crimine avviavano immediatamente una serrata attività d’indagine.

Nessun segno di effrazione alla porta d’ingresso, forzata una finestra, immobile a soqquadro dal quale vengono asportati monili preziosi per un valore di 20.000,00 euro oltre al denaro pari ad euro 500.

La dinamica di quanto accaduto si ricostruisce grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che, in prossimità di quel condominio, immortalano, tra le altre cose, una fiat punto dalla quale si vedono scendere due uomini che percorrono una rampa dalla quale è possibile accedere ad una finestra dell’abitazione presa di mira.

Un altro individuo rimane a bordo in attesa di riprendere i complici che non tardano ad arrivare con due zaini. I tre si allontanano.

Il mezzo dai controlli risulta in uso a Vaccaro Michelangelo, messinese di 44 anni, ex guardia giurata, amico delle vittime, arrestato pochi giorni dopo dagli stessi poliziotti per un altro furto ai danni questa volta di un esercizio commerciale. Gli agenti lo riconoscono chiaramente nell’uomo immortalato nei video analizzati.

Il quadro si arricchisce di ulteriori elementi. Ed infatti dalla visione di altre immagini gli operatori individuano due noti pregiudicati anch’essi messinesi, Cocuzza Aurelio di 46 anni e De Domenico Orazio di 41 anni che, quella stessa mattina, poche ore prima del colpo, confabulano nei pressi di un bar indossando capi di abbigliamento identici a quelli degli altri due soggetti ripresi dalle telecamere prossime all’obiettivo preso di mira.

A corroborare i sospetti degli operatori l’esame dei tabulati telefonici che dimostrano non solo la presenza dei due in prossimità dell’abitazione giusto all’ora a cui risalgono i fatti ma anche contatti telefonici tra tutte e tre le utenze dei malviventi.

I risultati delle investigazioni venivano riferiti alla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina che, condividendone gli esiti, chiedeva ed otteneva dal GIP, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per tutti e tre i soggetti, eseguita nella giornata di ieri.

11 GENNAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ASSICURA ALLA GIUSTIZIA IL 37ENNE MESSINESE BALSAMO EMMANUELE: AVEVA TENTATO DI RAPINARE UN ESERCIZIO COMMERCIALE DEL CENTRO CITTADINO.

Travisato ed armato di taglierino aveva minacciato il titolare di un esercizio commerciale del centro cittadino chiedendogli la consegna di quanto custodito in cassa.

Succedeva intorno alle 6.45 circa del 21 dicembre scorso. Il malcapitato, che opponeva resistenza alla richiesta venendo conseguentemente aggredito e colpito alla testa con un piatto in ceramica, costatogli un trauma cranico con ferita lacero contusa, riusciva tuttavia a mettere in fuga l’aggressore.

L’attività di indagine dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina veniva immediatamente avviata. Sul posto anche i poliziotti della Scientifica che rilevavano tracce ematiche, verosimilmente riconducibili a ferite riportate dal rapinatore durante la colluttazione, lungo il percorso seguito dallo stesso per fuggire.

La visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in prossimità dei luoghi interessati dal fatto di reato lo riprendevano ancora col volto scoperto immortalando anche il mezzo con il quale aveva raggiunto e si era poi allontanato dall’obiettivo preso di mira per mettere a segno il colpo.

Dai controlli effettuati dagli operatori la macchina, una Smart di colore blu, risultava nella disponibilità di Balsamo Emmanuele trentasettenne messinese e non casualmente veniva rinvenuta non poco distante dalla sua abitazione. All’interno presentava tracce di sangue nonché un’irregolarità nella proiezione della luce abbagliante evidenziata già in sede di analisi delle immagini video.

Oltre a procedere al sequestro dell’autovettura gli agenti conducevano presso gli uffici di polizia l’uomo che appariva con una vistosa ferita da taglio nella parte sinistra della fronte in merito alla quale non forniva alcuna giustificazione.

I poliziotti perquisivano l’abitazione ed all’interno ritrovavano gli indumenti indossati dal prevenuto giusto quella mattina di dicembre: un pantalone di tuta ed un paio di scarpe beige.

I risultati delle investigazioni venivano riferiti alla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina che, condividendone gli esiti, chiedeva ed otteneva dal GIP, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere eseguita nella giornata di ieri.

22 GENNAIO 2019 – OPERAZIONE FORTINO

Alle prime ore di oggi, personale della Squadra Mobile di Messina con la collaborazione della Squadra Mobile di Reggio Calabria e della Squadra Mobile di Palermo, ha dato esecuzione all’ordinanza cautelare del GIP presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, relativa a 17 misure di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi e munizioni, associazione finalizzata al furto di ciclomotori ed altro operante in Messina.

Le indagini della Squadra Mobile esperite, sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di appostamento, sequestri di sostanza stupefacente e video-riprese, hanno individuato l’esistenza di un sodalizio criminoso operante nella città di Messina, quartiere Valle Degli Angeli, avente base presso il domicilio di uno degli arrestati, che si rivelava un vero e proprio Fortino, attorno al quale giravano gli affari illeciti della consorteria.

23 GENNAIO 2019 – “QUESTO NON È CALCIO”: LA POLIZIA DI STATO DI MESSINA ESEGUE MISURE CAUTELARI PERSONALI COERCITIVE. 5 I TIFOSI BARESI DESTINATARI PER I FATTI AVVENUTI AD OTTOBRE E NOVEMBRE SCORSI. UNO DEGLI ULTRAS CONDOTTO IN CARCERE IN QUANTO RINVENUTI NELLA SUA ABITAZIONE CIRCA UN KG DI HASHISH E MUNIZIONI DA GUERRA. A PROCEDERE LA DIGOS

I fatti sono quelli risalenti rispettivamente al 21 ottobre ed al 4 novembre 2018 per i quali il Questore di Messina, Mario Finocchiaro, emetteva 18 DASPO.

Ieri l’esecuzione di cinque misure cautelari coercitive a carico di 5 ultras baresi identificati grazie alla tempestiva e minuziosa attività investigativa condotta dalla locale DIGOS coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina.

Nel primo dei due episodi, entrambi verificatesi nell’area degli imbarchi della società Caronte & Tourist, un piccolo gruppo di tifosi del Messina, appena sbarcato, provenienti da una trasferta a Torre del Greco, veniva aggredito dai tifosi baresi, in attesa di imbarcarsi alla volta di Villa San Giovanni, di rientro dalla competizione calcistica disputatasi a Marsala.

Brevi minuti di “guerriglia urbana”, sedati tempestivamente dai poliziotti presenti sul posto. In particolare le due tifoserie effettuavano reciproci lanci di fumogeni e bombe carta. Gli operatori di polizia evitavano che gli scontri degenerassero facendo risalire i tifosi del Bari sul pullman ed allontanando quelli messinesi dall’area interessata dal transito. Al termine degli scontri venivano accertati alcuni danneggiamenti ai tornelli d’ingresso della biglietteria della società Caronte&Tourist ma non si constatavano danni fisici a tifosi o ad ordinari utenti in transito nell’area degli imbarcaderi marittimi.

A conclusione della conseguente attività d’indagine condotta dalla DIGOS, con la collaborazione dell’omologo Ufficio di Bari, venivano denunciati, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria n.10 ultras baresi.

Nel secondo episodio sempre i tifosi del Bari di rientro da Acireale in attesa di imbarcarsi verso le sponde calabresi scendevano dai mezzi avvicinandosi con fare minaccioso alle auto degli utenti incolonnati in sosta, forse alla ricerca di antagonisti. All’intervento dei poliziotti reagivano violentemente lanciando corpi contundenti, fumogeni, artifici pirotecnici e bombe carta che causavano lesioni lievi a 3 agenti di polizia.

I tifosi venivano velocemente dispersi e fatti salire sulla nave della “Caronte&Tourist” direzione Villa San Giovanni.

Gli investigatori individuavano e segnalavano 7 ultras baresi alla competente Autorità Giudiziaria.

Oggi, a seguito dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Messina richiesta dalla Procura della Repubblica, sono stati posti agli arresti domiciliari per i reati sotto indicati:

CONESE Roberto, barese, trentatreenne (per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 ) dovrà rispondere di: artt. 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p.(rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato).

LADISI Cristiano, trentaseienne di Bari (episodio del 21.10.18) dovrà rispondere di: artt. 110 c.p.(concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), e 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).

SIBILLANI Nicola, barese, di 25 anni (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso ), 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).

SPIZZICO Vitangelo, trentacinquenne di Bari (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di: artt. 61 c.p. (aggrav.), 81 c.p. (aggrav.), 110 c.p. (concorso), 337 c.p. (Resistenza a un pubblico Ufficiale), 340c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità,) 582 c.p. (lesioni personali) 585 c.p.. 635 c.p. (danneggiamento aggravato), art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto).

Inoltre ATZORI Marco, ventiseienne, originario di Genova destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari per gli episodi del 21.10.18 e del 04.11.18 per i quali dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), art. 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti), art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto) è stato condotto in carcere poiché a seguito di perquisizione domiciliare gli operatori della Digos hanno rinvenuto nell’immobile e sottoposto a sequestro circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo, tre proiettili di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tubo telescopico atto ad offendere.

29 GENNAIO 2019 – QUARTIERI SICURI. CONTROLLATI ESERCIZI COMMERCIALI, PERSONE E VEICOLI. 6 LE PERSONE DENUNCIATE. SANZIONI PER OLTRE 12.000,00 EURO

Anche l’appena trascorsa settimana ha visto i poliziotti delle Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” impegnati nella straordinaria attività di controllo “Quartieri sicuri”.

Le zone interessate sono state Viale Giostra e via Garibaldi a Nord, Minissale, Villa Dante, San Filippo e Tremestieri a Sud, Piazza Unione Europea e Via Catania in Centro.

85 le pattuglie che hanno proceduto al controllo di 412 persone e di 4809 veicoli. Tra i veicoli sottoposti a verifica 3 sono stati sequestrati. 11 i verbali al codice della strada.

86 le persone destinatarie a vario titolo di provvedimenti restrittivi della libertà personale sottoposte a controllo dai poliziotti e 10 le perquisizioni eseguite.

Deferite in stato di libertà 6 persone: 2 donne per lesioni aggravate in concorso, un minore per guida senza patente, una persona per porto abusivo di armi, un extracomunitario per lesioni personali e rapina ai danni di un connazionale e infine un soggetto per sequestro di persona, lesioni personali e tentata rapina.

Inoltre, con l’ausilio della Sezione Annona della Polizia Municipale e dei Tecnici della Prevenzione del SIAN, sono state irrogate sanzioni per € 12.166,00, tanto sotto il profilo amministrativo quanto sotto quello igienico sanitario, a carico di due attività commerciali della zona sud.

In una gastronomia, infatti, gli accertamenti esperiti dagli operatori hanno consentito di appurare la mancanza dei requisiti generali in materia d’igiene, la violazione delle procedure controllo infestanti, il piano di autocontrollo HACCP non adeguato, la mancata formazione del personale, la modifica della destinazione dell’ambiente, la mancata rintracciabilità degli alimenti, la mancata chiusura dei contenitori raccolta rifiuti, la mancanza del registro scarico olii, nonché l’omessa indicazione degli ingredienti. Per le condizioni generali dell’esercizio sarà effettuata proposta di chiusura attività.

Presso il secondo locale, appartenente ad una catena di burger&steak house, non sono state rilevate anomalie sotto il profilo amministrativo, sono risultati sufficienti, inoltre, i requisiti generali in materia d’igiene, ma è stata riscontrata la modifica della destinazione dell’ambiente.

30 GENNAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO CONDUCE IN CARCERE IN ESECUZIONE DI ORDINANZA CAUTELARE D’AMICO FRANCESCO ALIAS “CICCIO NANO”: DUE FURTI ED UNA RAPINA I REATI CONTESTATI.

Noto nell’ambiente criminale come “Ciccio nano” è lui l’autore della rapina perpetrata nello scorso mese di luglio ai danni di un’anziana donna alla quale cagionava lesioni.

Le aveva strappato la collana dal collo dandosi subito dopo a precipitosa fuga nonostante i tentativi di una giovane e coraggiosa passante di bloccarlo afferrandolo per la maglietta.

Passa poco meno di un mese e Ciccio colpisce ancora asportando una bicicletta elettrica di colore rosso dalla pubblica via; l’ultimo colpo, analogo a quello appena descritto, lo mette a segno nel mese di settembre.

L’attività d’indagine si avvia velocemente, l’intervento delle Volanti è immediato così come la raccolta di indizi, testimonianze ed ogni altro utile elemento capace di individuare il responsabile.

Le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nei luoghi in cui si consumano i reati aiutano gli operatori a ricostruire le fattezze dell’uomo alto circa 1,60 cm, di corporatura esile, abbigliato in modo analogo a quello descritto da chi assiste ai fatti.

Il cerchio si stringe, gli elementi raccolti convergono verso D’Amico Francesco, messinese, di 46 anni, pregiudicato. Ad arricchire il quadro probatorio a favore della sua colpevolezza la perquisizione domiciliare che porta al rinvenimento dei capi d’abbigliamento indossati sulla scena del crimine.

Un lavoro di squadra quello dei poliziotti delle Volanti della Questura di Messina e della Procura della Repubblica del locale Tribunale, che ieri ha assicurato alla giustizia il prefato condotto in carcere in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP.

7 FEBBRAIO 2019 – TENTATA ESTORSIONE A BARCELLONA P.G. LA POLIZIA DI STATO INDIVIDUA ED ARRESTA DUE PREGIUDICATI

Sono in carcere i due individui tratti in arresto ieri, nel primo pomeriggio, dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Barcellona P.G. per il reato di tentata estorsione.

Le manette per CALABRO’ Mario, 57 anni e QUATTROCCHI Leonardo, 69, entrambi barcellonesi, sono scattate al termine di un appostamento: i malviventi avvicinavano la vittima e, come da prassi, l’accompagnavano in banca affinché prelevasse l’ennesima somma di denaro da consegnargli.

Da circa un anno i due vessavano l’uomo, inizialmente avvicinato con il pretesto di facili investimenti e finanziamenti. La reale natura del loro interessamento era però ben altra e non ha tardato a palesarsi: la vittima era costretta a consegnare il proprio libretto bancario, mai restituito, e a rispondere a richieste di denaro sempre più pressanti.

Quando si è rifiutata di pagare la “rata” mensile, ecco che sono scattare le minacce nei confronti suoi e dei suoi familiari. “Spacchiamo tutto” – hanno minacciato.

I poliziotti del locale Commissariato, a cui la vittima ha chiesto aiuto denunciando quanto subito, hanno avviato immediate indagini che, in breve tempo, hanno confermato il modus operandi dei malviventi.

Ieri l’arresto e i due, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Barcellona P.G.

9 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA RAPINATORE SERIALE.

Corsa contro il tempo per identificare l’uomo che in una settimana ha messo a segno tre rapine.

La prima risale allo scorso 31 gennaio, le altre, rispettivamente, al 4 ed al 6 febbraio: tutte ai danni di esercizi commerciali messinesi.

Immediate le indagini dei poliziotti della locale Squadra Mobile alla ricerca di elementi probatori riconducibili al responsabile.

Si ascoltano le vittime, si visionano con attenzione le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, si effettuano accurati sopralluoghi sulle scene del crimine, si sentono i testimoni. Giorni di intenso lavoro i cui risultati convergono verso un’unica direzione.

Alto 1,80 cm circa, corporatura normale, abbigliamento e lineamenti del viso messi a fuoco grazie ad un’attenta e puntuale disamina dei video che lo immortalano in azione.

In tutti e tre gli episodi criminosi intima la consegna dell’incasso, armato di pistola ed in uno, in particolare, ingaggia una violenta colluttazione con il titolare del punto vendita preso di mira, costato al malcapitato contusioni giudicate guaribili in 7 giorni. In questa circostanza, il malfattore lascia una traccia significativa: frammenti del proprio giubbotto.

Gli investigatori non hanno più alcun dubbio: l’autore dei reati è Alfano Gabriele, messinese di 24 anni. Lo raggiungono presso l’abitazione che sottopongono a perquisizione: rinvengono alcuni capi di abbigliamento coincidenti con quelli indossati nel perpetrare i delitti e tra questi, giusto un piumino stracciato, nel materiale e nel colore identico ai resti sequestrati dai poliziotti nel luogo in cui avveniva lo scontro con la vittima.

Lo conducono presso gli uffici di polizia dove, messo di fronte ai molteplici riscontri acquisiti, finisce per ammettere la paternità dei fatti delittuosi contestatigli.

Gli elementi raccolti, il pericolo di reiterazione, il rischio che possa darsi alla fuga permettono ai poliziotti di procedere all’applicazione della misura precautelare del fermo di p.g. con conseguente accompagnamento presso la casa circondariale di Gazzi.

9 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE A CARICO DI STALKER. VITTIMA L’EX AVVOCATO A CUI HA TENTATO DI ESTORCERE DENARO PERSEGUITANDOLO

Una brutta storia quella che ha visto protagonisti un pregiudicato messinese di 34 anni e il suo legale.

Assistito in procedimenti penali per i quali si trovava detenuto fino a qualche mese addietro, una volta uscito ha iniziato a chiedergli denaro, sostenendo di non avere mezzi e di trovarsi in difficoltà.

Le iniziali richieste hanno assunto, col passare dei giorni, toni sempre più aggressivi e minatori trasformandosi in palesi minacce. Il trentaquattrenne ha iniziato a pedinare l’avvocato in Tribunale, allo studio, attendendolo anche per ore e pure sotto la pioggia. Non ha esitato a disturbare i condomini bussando ripetutamente alle loro porte per avere informazioni sulla vita privata del professionista costretto, addirittura, a lasciare per un lungo periodo, la città messinese alla ricerca della serenità perduta.

Una pericolosa ossessione che creava nella vittima uno stato di terrore e costante agitazione ricostruita dai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina coordinati dalla locale Procura.

L’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal GIP è stata eseguita ieri dagli operatori di polizia che, al momento dell’esecuzione, hanno altresì proceduto a denunciare l’uomo, insieme ad un familiare che cercava di assicurargli l’impunità, per i reati di resistenza, falsa attestazione a pubblico ufficiale, rifiuto di generalità.

13 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO DI MESSINA RISALE AGLI AUTORI DEL RAID PUNITIVO AI DANNI DI UN PREGIUDICATO MESSINESE AGLI ARRESTI DOMICILIARI. I POLIZIOTTI DELLA SQUADRA MOBILE ARRESTANO I 4 MESSINESI RESPONSABILI

Resa dei conti per uno sgarbo subito volta a riaffermare la propria supremazia criminale: è questo il movente del pestaggio perpetrato lo scorso 30 marzo ai danni di un pregiudicato messinese.

L’uomo agli arresti domiciliari veniva, con l’inganno, raggiunto presso la propria abitazione, da tre uomini che, nonostante la presenza della moglie e della figlia, lo aggredivano violentemente avvalendosi anche di un coltello, di un casco, di un tirapugni e di un pistola. Trauma cranico, fratture delle ossa nasali, contusioni al torace ed all’addome le conseguenze riportate dalla vittima.

L’attività d’indagine dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, si avvia rapidamente. Intercettazioni, analisi delle telecamere adiacenti l’immobile teatro dello scontro, escussione di testimoni gli strumenti adottati dagli operatori per ricostruire la dinamica dei fatti e risalire ai suoi autori. Mesi di intenso lavoro conclusisi con l’arresto, nell’appena trascorsa notte, dei 4 responsabili, tutti messinesi. Sono finiti in carcere, in esecuzione di ordinanza di applicazione della relativa misura cautelare: Lo Duca Giovanni, 48 anni mandante della spedizione punitiva, capo dell’omonima consorteria operante in zona Provinciale già detenuto in esecuzione di provvedimento della DDA di Messina per il quale era stato tratto in arresto sempre dai poliziotti della Squadra Mobile; Vita Felice, 36 anni, Romano Domenico, 35 anni, De Pasquale Domenico, 42 anni esecutori materiali del raid.

Dovranno rispondere dei reati di: lesioni gravi, violazione di domicilio, porto e detenzione di arma da fuoco tutti aggravati dal metodo mafioso.

13 FEBBRAIO 2019 – UNA PISTOLA E RELATIVO MUNIZIONAMENTO NASCOSTI IN CASA. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA PREGIUDICATO SOTTOPOSTO ALLA DETENZIONE DOMICILIARE.

ULTERIORE ARRESTO IN PROVINCIA A BARCELLONA P.G.

L’arma era nascosta in un’intercapedine ricavata nel muro perimetrale del ripostiglio, all’interno di un contenitore in plastica con tappo a vite, accanto lo stendibiancheria ed ad altri oggetti di uso quotidiano all’interno della proprietà di BONAFFINI Salvatore, 46 anni, messinese, in atto sottoposto agli arresti domiciliari.

Con l’arma, una pistola con tamburo rotante, con alloggiati due bossoli privi di ogiva, il pregiudicato nascondeva due caricatori e munizionamento di vario calibro. C’era anche tutto l’occorrente per la relativa pulizia: uno scovolo e una bomboletta spray di olio per armi.

I poliziotti della Squadra Mobile, impegnati nella perquisizione domiciliare a carico dell’uomo, hanno proceduto al sequestro e al successivo arresto. I reati contestati sono detenzione illegale di arma comune da sparo e munizionamento, nonché evasione. All’arrivo dei poliziotti, infatti, il quarantaseienne non era in casa, nonostante le precise prescrizioni impostegli dal regime degli arresti domiciliari.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa di rito direttissimo previsto per stamani.

Ulteriore arresto è stato effettuato ieri in provincia, a Barcellona Pozzo di Gotto, ad opera degli agenti del locale Commissariato. In manette il pregiudicato MAZZU’ Carmelo, 30 anni, attualmente sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. L’uomo è stato sorpreso alla guida di un’autovettura in compagnia di altro pregiudicato. Ha tentato la fuga ma è stato raggiunto ed arrestato.

15 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO SCOVA CRIMINALE SERIALE.

Pensava di averla fatta franca, di essersi assicurato l’impunità, di aver messo a segno i suoi colpi con tale maestria da non risultare identificabile, di non essere raggiungibile in quell’abitazione distante numerosi km dai luoghi teatro dei suoi progetti criminali.

Siamo nel mese di luglio dello scorso anno quando sotto il sole cocente di una spiaggia a sud di Messina davanti agli occhi attoniti degli amanti della tintarella un uomo tenta di scippare una donna. Le urla della malcapitata lo dissuadono portandolo a darsi a precipitosa fuga ma chi ha assistito all’accaduto ne fornisce un dettagliata ricostruzione riferendo anche com’era abbigliato.

Passa poco tempo e la scena si ripete. Anche questa volta è una donna ad essere presa di mira. E’ seduta in macchina in attesa del marito che sta effettuando un’operazione bancomat quando le si avvicina un uomo. Lei grida a più non posso e l’uomo scappa. Fornirà ai poliziotti una puntuale descrizione delle fattezze del suo aggressore e degli indumenti dallo stesso indossati.

Seguono due altri episodi ben più gravi ai danni di due uomini costretti a ricorrere alle cure mediche per le conseguenze riportate. Questa volta il malvivente riesce ad accaparrarsi il bottino preso di mira. La prima rapina la consuma in un parcheggio antistante un esercizio commerciale assalendo alle spalle la vittima che strattona e fa cadere a terra allontanandosi velocemente a bordo di un auto di colore scuro.

La seconda, invece, la realizza alla fermata del bus con le stesse identiche modalità e fuggendo sempre a bordo dello stesso mezzo.

Serrate indagini prendono avvio già dal primo episodio criminoso: i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina sentono testimoni, costruiscono un profilo dell’autore dei delitti, consultano le banche dati, visionano con particolare cura le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, setacciano il territorio alla ricerca, tra l’altro, dell’autovettura. E poi la svolta: rinvengono una macchina con le stesse caratteristiche di quella a bordo della quale il rapinatore si era allontanato negli ultimi due colpi messi a segno. Si tratta di una Peugeot 107 scura abbandonata con le portiere prive di sicura ed i finestrini abbassati. All’interno i documenti del proprietario che immediatamente raggiunto riferisce che ad usarla è il figlio. Il giovane viene sentito e di fronte ai numerosi e dettagliati elementi probatori raccolti dagli investigatori ammette di essere lui ad averla guidata permettendo al complice, materialmente autore dei reati, di abbandonare velocemente la scena del crimine.

Inizia la caccia all’uomo. Perquisiscono la sua abitazione con esito positivo: sequestrano alcuni indumenti coincidenti con quelli indossati per commettere i delitti e oggetti appartenenti ad una delle vittime.

Le ricerche continuano senza sosta e ieri il felice epilogo. Ricali Salvatore, messinese di 44 anni è stato condotto in carcere in esecuzione dell’ordinanza di applicazione dell’anzidetta misura cautelare emessa dal Gip. Dovrà rispondere, insieme al correo, di tentati furti con strappo e rapine.

16 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN UOMO PER ATTI DI INAUDITA VIOLENZA AI DANNI DELL’EX COMPAGNA

Ieri i poliziotti delle Volanti, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Messina – Seconda Sezione Penale, hanno arrestato un ventisettenne messinese per lesioni aggravate ai danni dell’ex compagna.

L’uomo era già stato sottoposto, l’aprile dell’anno scorso, alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, a seguito di attività svolta dalla Polizia di Stato.

La predetta misura si è rivelata, però, insufficiente a contenere la sua pericolosità sociale e ad arginare il pericolo di recidiva.

Infatti, il predetto, nella speranza che la sua vittima ritrattasse le accuse a suo carico, non solo ha violato le prescrizioni impostegli, riprendendo la convivenza con la donna, ma ha anche ripreso la condotta persecutoria e violenta ai suoi danni.

Risale proprio allo scorso 28 gennaio l’ultimo episodio di brutale violenza consumata nei confronti della giovane donna, che è stata picchiata selvaggiamente, con calci e pugni, fino a farla svenire, oltre ad essere stata minacciata di morte nonché offesa da volgari insulti e sputi.

19 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI NEI CONFRONTI DI UN MARITO VIOLENTO.

Erano convolati a nozze, nel loro paese di origine, nel 2006 ed un anno e mezzo dopo si erano trasferiti in Italia, in cerca di lavoro, raggiungendo la famiglia, che già lì si trovava, della giovane sposa.

Una storia come tante se non fosse che l’uomo iniziava a manifestare comportamenti aggressivi nei confronti della moglie, prima, sporadici poi, anche complice l’uso più massiccio di sostanze alcoliche, sempre più frequenti; prima, in assenza dei figli poi, anche in loro presenza.

Un’inarrestabile violenza non solo fisica ma anche psichica non limitata neanche dall’essere la vittima incinta: la picchiava, infatti, pure in questa circostanza e non una volta. L’aveva allontanata dai suoi cari, non mancava di offenderla ovunque ed alla presenza di chiunque, di minacciarla anche di morte, ma il meglio lo dava sempre all’interno della mura domestiche dove gli schiaffi, le pedate, le mani strette al collo, gli spintoni erano all’ordine del giorno. Ad inalberarlo futili motivi, banali pretesti ai quali seguiva un’inaudita ferocia sopportata silenziosamente per amore dei figli e nella speranza di riuscire a cambiarlo.

E’ l’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 16 gennaio, a far rinsavire la malcapitata, a farle chiedere aiuto: la bloccava ad una sedia impedendole di muoversi e la percuoteva anche con una bottiglia. Riusciva, solo dopo un’ora, a liberarsi ed a scappare da casa, come altre volte era successo, facendovi rientro solo dopo aver ricevuto indicazioni dal figlio che si accertava che il padre stesse dormendo.

Terrore, prostrazione, umiliazione facevano parte integrante della sua quotidianità: questo ciò che racconta ai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina, che trova riscontro anche nelle parole della sorella e che viene prontamente comunicato alla locale Procura della Repubblica per la consueta attività di direzione, impulso e coordinamento.

Quel marito violento è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita dagli stessi operatori di polizia ai quali la vittima si era rivolta.

23 FEBBRAIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA IL 21ENNE MESSINESE PULEO IVAN: AVEVA TENTATO DI RAPINARE INSIEME A BALSAMO EMMANUELE, GIÀ ASSICURATO ALLA GIUSTIZIA, UN ESERCIZIO COMMERCIALE DEL CENTRO CITTADINO.

Il fatto risale allo scorso 21 dicembre: una tentata rapina alle prime ore dell’alba viene perpetrata ai danni di un commerciante del centro cittadino.

Passa meno di un mese e si risale ad uno dei responsabili, Balsamo Emmanuele messinese di 37 anni, che i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina, impegnati nelle indagini, conducono in carcere in esecuzione di ordinanza cautelare.

La ricostruzione dei fatti operata grazie anche all’ausilio dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, della descrizione degli stessi ad opera di chi era presente, dei tabulati telefonici acquisiti, permette di risalire anche al secondo uomo, complice morale e materiale. Trattasi del ventunenne Puleo Ivan.

Armato di taglierino aveva fatto irruzione insieme al compare nel locale preso di mira intimando al titolare di consegnargli il denaro in cassa. Alla reazione di quest’ultimo era seguita una colluttazione costata al malcapitato un trauma cranico con ferita lacero contusa alla regione frontale sinistra.

Ieri pomeriggio gli investigatori lo hanno raggiunto in casa ed in esecuzione del provvedimento custodiale emesso dal Gip del locale Tribunale lo hanno condotto in carcere.

7 MARZO 2019 – LA POLIZIA DI STATO FERMA IOPPOLO CRISTIAN: UCCIDE LA FIDANZATA E AMMETTE LA PATERNITÀ DEL GESTO SOLO DOPO UN ESTENUANTE INTERROGATORIO. A PROCEDERE LA SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA DI MESSINA

La telefonata alla sala operativa arriva intorno alle 08.30 di questa mattina: il 118 informa gli operatori circa il rinvenimento del corpo di una giovane donna in un appartamento sito in c.da Campolino in zona Santa Lucia Sopra Contesse. Si tratta del cadavere di Immacolata Alessandra Musarra che a ottobre avrebbe compiuto 30 anni. I poliziotti delle Volanti intervengono tempestivamente trovando il corpo vicino al letto con tracce di sangue privo di segni riconducibili ad arma da fuoco o da taglio.

L’attività d’indagine della Squadra Mobile della Questura di Messina prende avvio immediatamente. I sospetti si stringono sull’attuale compagno: Ioppolo Cristian messinese di 26 anni che viene sentito ad oltranza. Nega inizialmente ogni sua responsabilità che addossa piuttosto all’ex fidanzato della vittima la cui estraneità ai fatti viene tuttavia subito accertata dagli investigatori.

Le domande incalzanti e gli incontrovertibili elementi di prova a suo carico, raccolti e ricostruiti dai poliziotti e dalla Procura della Repubblica di Messina, lo porteranno ad ammettere la paternità dell’efferato gesto rendendo piena confessione dinanzi agli investigatori della Squadra Mobile ed al Sostituto Procuratore titolare delle indagini.

Per lui scatta il fermo di P.G. con conseguente accompagnamento presso la locale Casa Circondariale.

27 MARZO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA MESSINESE.

Nelle prime ore di stamani, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP di Messina, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di BARBERA Gaetano, attualmente collaboratore di giustizia, e della di lui sorella, Maria, siccome ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.

In relazione alla gravità dei fatti contestati, nei confronti di BARBERA Gaetano è stata disposta la misura del collocamento in carcere, mentre a BARBERA Maria è stata applicata la misura degli arresti domiciliari.

Le articolate indagini, condotte da questa Squadra Mobile sotto il costante coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo Dott. Maurizio de Lucia, hanno consentito di assumere un compendio indiziario corposo, evidenziando che il predetto BARBERA, ancorché attendibile nelle sue dichiarazioni, aveva ripreso a delinquere, rendendosi protagonista di contegni di particolare allarme sociale.

In ordine ai fatti, è stato accertato che egli, nella località protetta ove dimorava, intervenendo a difesa di un proprio amico, al quale soggetti legati al contesto criminale locale avevano sottratto un orologio a garanzia di un loro credito, ha ingaggiato con costoro, ed in particolare con uno di essi, col quale è trasceso alle vie di fatto, una violenta colluttazione all’interno di un bar. La reazione del BARBERA ha condotto i suoi contendenti a restituire, di lì a poco, l’orologio sottratto al suo amico.

Pur non temendo la reazione dei medesimi, BARBERA, nell’eventualità di doverli fronteggiare, stante tuttavia la loro caratura criminale, si è armato di pistola, che gli è stata materialmente consegnata a domicilio dalla sorella, Maria, che l’ha trasportata in treno da Messina, sino alla località protetta. L’arma è stata rinvenuta e sequestrata nel corso dell’odierna perquisizione.

BARBERA Gaetano è personaggio gravato da numerosi pregiudizi penali, sottoposto a diversi procedimenti relativi a varie operazioni che lo hanno visto accostato ai clan di Giostra e successivamente a quello del noto D’ARRIGO Marcello. Lo stesso è ritenuto giudizialmente responsabile degli omicidi di MARCHESE Stefano, LA BOCCETTA Francesco, MICALIZZI Sergio e IDOTTA Roberto. Ha Intrapreso il percorso collaborativo nell’anno 2013, rendendo dichiarazioni puntuali attendibili e perfettamente riscontrate.

Tuttavia un suo ritorno a delinquere immediatamente colto, ha fatto si che la DDA di Messina avviasse immediate indagini nei suoi confronti delegandole alla Squadra Mobile.

La Procura Distrettuale Antimafia di Messina sta provvedendo a chiedere la revoca del programma di protezione e dei benefici penitenziarti di BARBERA.

28 MARZO 2019 – DUE ARRESTI PER LA SQUADRA MOBILE DELLA QUESTURA DI MESSINA IMPEGNATA NELL’ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALLO SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI.

Un sospetto andirivieni che non sfugge all’occhio attento dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina impegnati nella consueta attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Giorni di appostamenti caratterizzati dal ripetersi della medesima scena: chi va e chi viene dallo stesso appartamento con un’ insolita ritualità e cadenza. Gli investigatori decidono di irrompere nell’abitazione dove presumono avvenga la vendita al dettaglio di droga. Ad aprire la porta un uomo alto e dalla corporatura esile; gli operatori iniziano a perlustrare i vani dell’immobile non facendo mistero del motivo della loro presenza.

Il ragazzo capisce di essere con le spalle al muro, loro sanno e decide di collaborare consegnando spontaneamente ciò che maldestramente custodisce nel ripostiglio e che di lì a poco sarebbe saltato comunque fuori: due sacchi neri pieni di marjuana per un totale di 20 kg.

L’arresto scatta immediato e Settimo Daniele messinese di anni19 viene portato, per le incombenze di rito, negli Uffici di Polizia non senza prontamente informare dell’accaduto l’A.G competente che ne dispone l’accompagnamento in carcere.

E sempre nella giornata di ieri a finire in manette per lo stesso reato perseguito dai poliziotti con le modalità di intervento sopra descritte è anche un altro messinese il trentaquattrenne Alati Carmelo.

Entrano in casa e procedono alla perquisizione che porta al ritrovamento di un barattolo da cucina riposto sulla scrivania della camera da letto contenente 200 grammi di erba.

Per lui arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima che si celebrerà nella mattinata odierna.

3 APRILE 2019 – ARRESTO LAMPO PER LA SQUADRA MOBILE DI MESSINA: A FINIRE IN MANETTE DUE RAPINATORI. COLPO MESSO A SEGNO NELLA GIORNATA DI IERI AI DANNI DI UN BISCOTTIFICIO.

Travisati, armati di coltello, a bordo di un motorino mettono a segno il colpo ai danni di un biscottificio.

Arraffano circa 350,00 € dandosi successivamente a precipitosa fuga.

In pieno giorno intorno alle 12.00 di ieri i due malviventi vengono immortalati dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale teatro della rapina.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Messina si avviano rapidamente e seguono sin da subito la pista giusta che porta i poliziotti verso due messinesi riconosciuti anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere.

L’uomo che impugna il coltello viene raggiunto presso la sua abitazione e trovato con addosso gli abiti indossati durante la commissione del delitto: un pantalone da tuta, un giubbotto scuro, un copricapo all’interno arancione, delle scarpe nere. Sequestrato, oltre all’arma trovata in casa, anche un attrezzo da scasso.

Gianluca De Marco, questo il suo nome, più noto come Pupo, di anni 33 condotto presso gli uffici di polizia ammette la propria responsabilità tacendo però sul conto del complice che viene comunque allo scoperto.

Ed infatti gli operatori di polizia non arrestano le ricerche che portano al ritrovamento dello scooter, oggetto di un precedente furto denunciato dal legittimo proprietario, usato dai complici per raggiungere ed allontanarsi dal luogo preso di mira; del casco corrispondente a quello usato dal complice non ancora rintracciato.

Il cerchio si stringe, sanno dove abita, chi frequenta, dove si reca abitualmente: lui non c’è ma ormai ha il fiato sul collo, è braccato e decide di consegnarsi spontaneamente.

Anche Barbuscia Davide 27 anni finisce in manette e dietro disposizione dell’A.G. competente informata dei fatti raggiunge il socio in affari nel carcere di Gazzi.

5 APRILE 2019 – ARRESTATO DALLA SQUADRA MOBILE DI MESSINA ARENA GIUSEPPE: CUSTODIVA IN CASA 500 GRAMMI DI MARIJUANA.

L’attenzione sul fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti si mantiene altissima e continua a produrre risultati se si pensa che un altro arresto è stato messo a segno dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina nella giornata di ieri. Stretto monitoraggio su aree difficili del centro cittadino e la decisione di perquisire un’abitazione sospetta. Ad aprire la porta è il quarantatreenne Arena Giuseppe messinese che non riesce a contenere tutta la sua ansia e preoccupazione. Gli operatori iniziano a guardarsi intorno non senza aver prima reso note le motivazioni della loro presenza. L’uomo non ha via di scampo capisce che è meglio collaborare perché quanto custodisce nel suo immobile verrà comunque fuori. Consegna un beauty case con due buste in cellophane contenenti circa 500,00 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, un rotolo di carta stagnola utilizzato verosimilmente per confezionare le dosi da smerciare nascosti all’interno di un armadio della cucina. Di quanto accaduto viene data immediata comunicazione all’A.G competente che dispone, in attesa di giudizio per direttissima, la sottoposizione del soggetto agli arresti domiciliari.

8 APRILE 2019 – SCIPPATORE AGLI ARRESTI DOMICILIARI. DONNE ANZIANE NEL MIRINO DEL MALVIVENTE

Sceglieva con cura le sue vittime: tutte donne e in età avanzata, che sorprendeva alle spalle e a cui scippava la borsa per poi liberarsene dopo aver arraffato denaro contante e carte di credito.

Solitamente pochi spiccioli per i quali era disposto a tutto perfino a provocare traumi alle malcapitate sulle quali si scagliava con violenza e senza scrupolo alcuno.

Ogni volta la borsetta è stata ritrovata abbandonata in strada e con ancora dentro le foto delle persone care, un’immaginetta sacra, l’agendina con i numeri telefonici più importanti.

Dalle carte di credito il malvivente non è riuscito a cavare un euro o perché necessario il codice di accesso o per mancanza di denaro sul conto.

A dare un’identità allo scippatore ci hanno pensato i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina e i carabinieri della Stazione di Spadafora, dove è stato messo a segno uno dei colpi. Le indagini interforze, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell’uomo e ogni singolo episodio delittuoso realizzato.

Fondamentali i riscontri effettuati dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle zone teatro dei reati consumati e sui tabulati telefonici; preziose le testimonianze di chi ha notato l’uomo scappare o frugare in una borsetta da donna.

Il responsabile degli scippi è DE VITA Piero, messinese, 31 anni, sottoposto sabato scorso alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico.

6 MAGGIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE CONTROLLI AMMINISTRATIVI IN CITTÀ. PANIFICIO IN CENTRO CITTÀ SOTTOPOSTO ALLA MISURA DELLA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ

La Polizia di Stato ancora una volta si occupa di eseguire controlli amministrativi sulle attività commerciali.

E’ proprio nell’ambito di questo tipo di operazioni che personale dell’U.P.G. e S.P. della Questura, in collaborazione con il personale della Polizia Municipale sezione Annona e i tecnici della prevenzione del SIAN – A.S.P., ha effettuato alcuni sopralluoghi nella zona centrale di Messina.

Tra gli altri, sottoposto a controllo il panificio “La casa del pane”, sito in via Tommaso Cannizzaro all’interno del quale evidenti sono risultate le violazioni amministrative e sanitarie.

Le pessime condizioni igieniche dell’esercizio hanno determinato l’immediato provvedimento di sospensione dell’attività adottato dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. Degrado diffuso e incuria su pavimentazione, attrezzature e macchinari; fuochi della cucina privi di pulizia e manutenzione a discapito dell’igiene degli alimenti e della tutela della salute pubblica.

Irrogate sanzioni complessive per 17.600 euro a carico del titolare dell’esercizio commerciale.

20 MAGGIO 2019 – QUARTIERI SICURI. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE TRE ARRESTI NEL FINE SETTIMANA

Proseguono i controlli straordinari del territorio effettuati dai poliziotti delle Volanti coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e da un’unità cinofila della Questura di Catania. “Quartieri Sicuri” ha interessato la città da nord a sud e portato al controllo di 504 persone, 3814 veicoli e 80 soggetti sottoposti ad obblighi di legge. Numerosi i verbali per violazioni al codice della strada e molteplici le perquisizioni effettuate. Due i veicoli rubati, rinvenuti e riconsegnati ai legittimi proprietari.

La Polizia di Stato ha proceduto all’arresto di BOTEA Elena, cittadina di nazionalità rumena, 22 anni, resasi responsabile, sabato alle 16:00 circa, del reato di furto all’interno di un supermercato nella zona sud della città. La donna, con precedenti analoghi, è stata sorpresa a rubare quattro confezioni di caffe che ha provato a nascondere in borsa presentandosi alla cassa con un succo di frutta.

La visione delle immagini di videosorveglianza ha permesso di registrare gli spostamenti della ventiduenne ed evidenziato che la stessa, prima di entrare nel supermercato, aveva lasciato una seconda borsa all’ingresso. La stessa conteneva diverse confezioni di caffè che la donna ha ammesso di aver trafugato in un altro supermercato appena poche ore prima. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la cittadina di nazionalità rumena è stata sottoposta agli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo previsto per stamani.

Ulteriore rito direttissimo sarà celebrato oggi a carico di PHOTSKHVERIA Omar, 34 anni e KATCHARAVA Shalva, 44, entrambi cittadini di nazionalità georgiana, sorpresi stanotte, intorno alle 24.00, a forzare la porta d’ingresso di un appartamento, sito nei pressi del Viale Italia, dai poliziotti delle Volanti impegnati nel controllo del territorio.

All’arrivo degli agenti, i due avevano già forzato la porta d’ingresso ed erano pronti ad introdursi nell’appartamento. Vistisi scoperti, hanno provato inutilmente a scappare abbandonando maldestramente il bussolotto della porta appena forzata, un estrattore ed alcune chiavi adulterine.

Altri arnesi – un cacciavite, chiavi inglesi, uno spray lubrificante – sono stati recuperati e sequestrati dopo l’arresto. Individuata anche l’auto con cui è stato raggiunto l’appartamento preso di mira.

Il trentaquattrenne – in passato registrato sul territorio nazionale con altre identità, con precedenti specifici tra cui associazione a delinquere finalizzata a furti in abitazione – e il quarantaquattrenne – già in passato raggiunto da un ordine del Questore a lasciare il territorio italiano – sono stati trattenuti nelle celle di sicurezza della caserma Nicola Calipari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

5 GIUGNO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE RAPINATORI. VOLTO TRAVISATO E ARMA PUNTATA PER FARSI CONSEGNARE L’INCASSO.

Nella giornata di ieri, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Messina hanno arrestato due fratelli, Rosario e Salvatore Badessa, di 19 e 29 anni, considerati i responsabili di una rapina ad un centro scommesse avvenuta in centro città lo scorso 29 aprile.

Le attività investigative avviate dalla Squadra Mobile subito dopo il fatto hanno consentito l’individuazione dei responsabili anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, oltre che ai particolari forniti dalla vittima.

L’episodio aveva consentito ai due di asportare 1200 euro dalle casse del negozio e le modalità dei fatti hanno evidenziato una predisposizione delinquenziale, tale da determinare il giudice all’applicazione per uno della custodia cautelare in carcere e per l’altro agli arresti domiciliari. In particolare, le aggravanti individuate sono state: il concorso di più persone, il volto travisato del rapinatore e una pistola, impugnata e puntata, per costringere la donna che si trovava all’interno del centro scommesse a consegnare tutto senza indugi.

13 GIUGNO 2019 – PATTI. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA CINQUANTENNE PER ATTI PERSECUTORI NEI CONFRONTI DELLA EX MOGLIE. AVREBBE ASSOLDATO UN SICARIO PER UCCIDERLA.

I poliziotti del Commissariato di Patti hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 50 anni che da tempo poneva in essere condotte persecutorie nei confronti della ex moglie.

Le attività di indagine svolte dalla Polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno portato alla conduzione in carcere dell’uomo, già destinatario nel 2017 della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

La vicenda, infatti, ha avuto inizio nel 2016 quando l’uomo, sia durante il matrimonio che dopo l’interruzione della convivenza, adottava nei confronti degli appartenenti al nucleo familiare una serie di gravissimi comportamenti di violenze, minacce e vessazioni, tali da ingenerare nelle vittime uno stato di ansia e disagio. Le condotte, tenute con continuità e con l’unico intento criminoso di ledere l’integrità psico-fisica delle parti offese, avevano quindi richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità Giudiziaria che aveva adottato una prima misura cautelare e che aveva poi condotto alla condanna in primo grado alla pena della reclusione.

Nel frattempo, nel 2018, la donna vittima di stalking veniva contattata da una terza persona che la metteva al corrente dell’intenzione omicida dell’ex marito nei suoi confronti. L’uomo, secondo quanto riportato, avrebbe incaricato dei malavitosi affinchè la uccidessero. In particolare, avrebbero dovuto simulare un incidente stradale e, qualora non fossero riusciti nell’intento, avrebbero potuto fare ricorso all’utilizzo delle armi. La stessa sorte sarebbe toccata all’avvocato che l’aveva assistita e difesa. Inoltre, l’uomo avrebbe fissato con i malavitosi anche la successione di atti da compiere: prima bisognava fare fuori l’ex moglie e poi il suo difensore e solo a lavoro ultimato l’uomo avrebbe proceduto al pagamento dei sicari. Quanto ricostruito è stato riscontrato dalle indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di PS di Patti, che hanno accertato che l’uomo controllava gli spostamenti della donna anche attraverso un GPS installato sulla sua autovettura. Pertanto, a seguito degli elementi raccolti, significativi di un gravissimo e attuale pericolo di commissione dei reati minacciati dal cinquantenne, su richiesta del sostituto Procuratore della Repubblica di Patti, d.ssa Federica Urban, il GIP presso il locale Tribunale, Dr. Ugo Molina, ha emesso l’odierno provvedimento della misura di custodia cautelare in carcere.

18 GIUGNO 2019 – PATTI. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE IN CARCERE.

Nella giornata di ieri, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Patti hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, dott. Ugo Domenico Molina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un cinquantatreenne ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati nei confronti della moglie e dei figli.

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura, ha permesso di accertare vessazioni e prevaricazioni poste in essere dall’uomo nei confronti della moglie e dei figli.

Dalla denuncia sporta dalla moglie, nonché dalle segnalazioni pervenute e dagli approfondimenti effettuati dai locali servizi sociali, è immediatamente emersa una lunga sequela di gravi atti di violenza maturati nell’ambito familiare, connotati da un’insana e morbosa gelosia dell’uomo nei confronti della moglie e dei figli.

Oltre che a subire ingiurie e percosse sempre più frequenti, le vittime erano costrette a patire un isolamento reale dettato dal veto assoluto di incontrare persone terze, eccetto che nell’ambiente scolastico, l’unico che i bambini erano autorizzati a frequentare. Qualsiasi altra attività ricreativa o sportiva fuori casa, come il catechismo o una festicciola tra compagni era preclusa.

L’uomo aveva imposto una vera e propria segregazione in casa di cui serrava porte e finestre costringendo i familiari a continue privazioni, pessime condizioni igienico-sanitarie e uno stato di degrado generalizzato.

Un sistema di annichilimento e sopraffazione reiterato negli anni oggi interrotto grazie al trasferimento dell’uomo presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.

20 GIUGNO 2019 – MILAZZO. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DELLA SOSPENSIONE DAL PUBBLICO SERVIZIO NEI CONFRONTI DI UN LOGOPEDISTA. GRAVI LE CONDOTTE ACCERTATE AI DANNI DEI PICCOLI PAZIENTI

Nella mattinata di martedì 18 giugno, personale del Commissariato di P.S. di Milazzo ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della sospensione dal pubblico servizio, emessa dal Tribunale del Riesame di Messina nei confronti di un 51enne, logopedista presso l’A.I.A.S. di Milazzo.

Il provvedimento è stato eseguito da personale del citato Commissariato di P.S. appartenente ad un nucleo operativo dotato di specifica professionalità, nell’ambito della tutela delle cosiddette fasce deboli, ed ha operato sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., diretta dal Dr. Emanuele Crescenti.

I poliziotti di Milazzo già nel mese di novembre dello scorso anno, avevano dato il via a laboriose e accurate indagini, condotte su più fronti, su input dei genitori di diversi piccoli pazienti del logopedista, i quali, avendo notato alcune anomalie nei comportamenti dei bambini, in occasione dei momenti in cui gli stessi si sarebbero dovuti recare presso la struttura per effettuare la terapia, avevano deciso di rivolgersi alla Polizia di Stato per svolgere i dovuti accertamenti, volti a stabilire se i minori affidati alle cure del logopedista, affetti da gravi patologie, fossero oggetto di maltrattamenti.

Tale spaventoso dubbio traeva fondamento anche dalla circostanza che, in taluni casi, i bambini avevano manifestato un atteggiamento di assoluta ritrosia ad effettuare le terapie con l’indagato, chiudendosi in un mutismo anomalo, che aveva destato nei genitori una comprensibile preoccupazione.

L’attività info-investigativa condotta, anche con intercettazioni ambientali, consentiva di appurare che i malesseri dei piccoli pazienti e le preoccupazioni dei loro genitori non erano affatto privi di fondamento, tant’è che l’indagato veniva ritenuto responsabile di condotte particolarmente odiose e brutali nei confronti dei piccoli assistiti, affetti da gravissime patologie cognitive (fra cui autismo e sindrome di down), e dunque incapaci di reagire.

Tali gravissimi comportamenti si manifestavano in schiaffi, strattonamenti, abbandono a sé stessi dei pazienti, disinteresse nei loro confronti ed assenza di terapia, e venivano posti in essere con regolarità, evidenziando una totale assenza di professionalità e la esclusiva dedizione alle proprie faccende personali, durante l’ora in cui avrebbe dovuto invece praticare la necessaria terapia.

Basti considerare che l’indagato, nel corso delle sedute, era solito guardare costantemente il proprio cellulare, scattandosi anche delle foto, confezionarsi delle sigarette, guardare video su siti e social network, disinteressandosi totalmente dei bimbi.

In alcune occasioni, addirittura, ha avviato ad inizio seduta un filmato della fiction “Il Commissario Montalbano” e una puntata del cartone animato per bambini “Masha & Orso”, lasciando abbandonati a sé stessi i piccoli, rimasti a guardare il monitor.

Proprio in ragione della sua totale indifferenza verso i pazienti bisognosi di sostegno, e quindi della gravità dell’odioso comportamento accertato, è stata data esecuzione alla misura disposta dall’A.G., che prevede a carico dell’indagato la sospensione dal pubblico servizio e quindi il divieto di svolgere l’attività di logopedista, sia presso l’A.I.A.S di Milazzo, che in qualsiasi altra struttura convenzionata, per la durata di 10 mesi.

27 GIUGNO 2019 – ANCORA UN CASO DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN QUARANTACINQUENNE PER LE RIPETUTE AGGRESSIONI NEI CONFRONTI DELLA COMPAGNA.

Nella nottata di ieri, i poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Messina, sono intervenuti in una zona periferica di Messina, a seguito di una segnalazione di lite in famiglia da parte di una donna che diceva di essere stata aggredita dal compagno.

Sul posto, gli agenti hanno appreso dalla vittima, ancora in evidente stato di shock, che l’aggressore, messinese di 45 anni, appena rientrato in casa, per futili motivi, dopo avere messo a soqquadro la cucina, rompendo suppellettili, mandando vetri in frantumi e spargendo cibo e quant’altro per tutta la stanza, l’aveva picchiata e minacciata di morte con delle forbici, procurandole diversi traumi agli arti ed al viso, allontanandosi poi dalla casa.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che l’uomo, già in passato si era mostrato violento con la compagna anche di fronte al figlio minore, ma la donna pur subendo vessazioni fisiche e psichiche non aveva mai trovato il coraggio di denunciare.

Il quarantacinquenne, frattanto rientrato in casa, nonostante la presenza degli agenti ha mantenuto, senza contegno, un atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti della donna alla quale non ha risparmiato scurrili insulti nonché gravi minacce di morte.

Pertanto l’uomo è stato arrestato in flagranza per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma Calipari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.

29 GIUGNO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN PLURIPREGIUDICATO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA ED ESTORSIONE AI DANNI DELLA MADRE

I poliziotti delle Volanti hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, nei confronti di un quarantanovenne messinese ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione ai danni della madre.

L’uomo era già stato arrestato in flagranza per gli stessi reati a gennaio dell’anno scorso, dopo una disperata richiesta di aiuto da parte della madre, vittima di violenza domestica. Successivamente dopo avere espiato la pena di oltre un anno è stato scarcerato l’aprile u.s.

La restrizione purtroppo non è bastata a rieducare il 49nne.

Infatti, lo stesso, riaccolto in casa dalla madre pensando che fosse cambiato, solo appena dopo una settimana di tranquillità, ha ripreso a fare abuso di alcool e ad avere un atteggiamento aggressivo, costringendo l’anziana donna a vivere in un continuo stato d’ansia e di terrore.

Continue ed insistenti le richieste di denaro, che se non soddisfatte sfociavano in atti di violenza fisica, insulti e minacce di morte, nonché in atti di vandalismo ai danni di varie suppellettili dell’appartamento, causando alla povera malcapitata un vero e proprio timore per la propria incolumità.

Plurime le richieste d’intervento da parte della vittima alle forze dell’ordine, a cui la stessa ha manifestato la propria disperazione e frustrazione a causa delle condotte del figlio.

Pertanto a seguito della denuncia della donna e alla ricostruzione della triste storia, sotto la direzione della Procura della Repubblica, l’uomo è stato ristretto in carcere.

10 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE. IN CARCERE L’AUTORE DI UN FURTO IN APPARTAMENTO

E’ stato trasferito presso la locale casa circondariale ARDIZZONE Gaetano, messinese, 33 anni, con precedenti specifici. I poliziotti delle Volanti hanno eseguito a carico dell’uomo la misura cautelare emessa dal Tribunale di Messina che lo vede responsabile del reato di furto in appartamento.

I fatti risalgono alla notte dello scorso 11 marzo quando i poliziotti delle Volanti avevano ricostruito l’intera dinamica del furto nella zona sud della città, accertando che il ladro aveva forzato inferriata e finestra dell’appartamento preso di mira, ne aveva manomesso il sistema di videosorveglianza, disattivandolo, e si era introdotto in casa.

Una volta dentro aveva quindi fatto razzia mettendo a soqquadro ogni stanza e scassinato la cassaforte. Era riuscito a portar via gioielli, tablet, denaro, persino profumi e articoli da bagno.

Le successive indagini dei poliziotti delle Volanti coordinate dalla locale Magistratura hanno permesso di risalire al responsabile del furto. Decisiva un’impronta rilevata e poi analizzata dagli operatori del locale Gabinetto di Polizia Scientifica che ha incastrato il trentatreenne.

11 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE. AGLI ARRESTI DOMICILIARI IL RESPONSABILE DI ALCUNI FURTI AI DANNI DI ESERCIZI COMMERCIALI

Eseguita dai poliziotti delle Volanti la misura cautelare emessa dal Tribunale di Messina a carico di PIAZZESE Vittorio, messinese, 34 anni, pregiudicato, sottoposto agli arresti domiciliari perché ritenuto responsabile di due furti messi a segno lo scorso aprile ai danni di alcuni esercizi commerciali cittadini.

L’uomo è riuscito a sottrarre una mini moto da cross del valore di 800,00 euro raggirando l’esercente e facendogli credere di voler acquistare il mezzo. Ha caricato la mini moto in macchina e chiesto una corda per assicurare meglio il motociclo al venditore che, allontanandosi in buona fede, ha dato modo al ladro di scappare a bordo dell’auto. A rendere ancor più credibile la figura del trentaquattrenne agli occhi del venditore un porta carte di credito da cui fuoriuscivano numerose banconote, poi risultate false, che lo stesso ha appoggiato con noncuranza sul bancone del negozio.

Dinamica similare per un ulteriore furto, stavolta di un PC portatile. Anche in questo caso, il trentaquattrenne ha giocato su un attimo di distrazione del titolare dell’esercizio commerciale per sottrarre quanto preso di mira.

Le indagini dei poliziotti delle Volanti, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno rapidamente ricostruito il modus agendi del ladro, risalendo all’auto con cui si è allontanato dagli esercizi commerciali ed effettuando i necessari riscontri con le immagini dei sistemi di videosorveglianza che lo avevano immortalato tanto nel primo quanto nel secondo caso.

13 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE DUE MISURE CAUTELARI. IN ENTRAMBI CASI DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Sono due, ed eseguite a poche ore di distanza l’una dall’altra, le misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Patti dott. Ugo Molina su richiesta del Sostituto Procuratore, dott.ssa Federica Urban. In entrambi i casi donne vittime di violenza da parte di ex compagni o mariti violenti sono le protagoniste principali.

La prima storia di vessazioni e violenza matura nell’ambito familiare e vede lei e due figli costretti a subire angherie fisiche e psicologiche per anni; una condizione di asservimento e soggezione da cui i figli crescendo si affrancano convincendo la madre a chiedere aiuto alla forze di polizia. Una violenza crescente che sfocia in minacce concrete e aggressioni che spingono la donna a denunciare.

Nel secondo caso la vittima decide di interrompere la relazione con un uomo che mostra un’ossessiva e crescente gelosia nei suoi confronti. L’uomo però non accetta la scelta della donna e comincia a perseguitarla con chiamate e messaggi al telefonino e appostamenti sotto casa. La situazione peggiora quando si verificano vere e proprie scenate sul posto di lavoro e precipita lo scorso giugno con l’aggressione della ex in strada: la insulta, la strattona, prova a sottrarle il cellulare contenente minacce di morte e nel farlo la spinge a terra causandole traumi ed escoriazioni su ginocchio e piede. Poi fugge via. La donna viene raggiunta da quanti occorsi alle sue grida tra cui un agente libero dal servizio che allerta i soccorsi.

Le successive indagini dei poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti e volte a ricostruire sia la prima che la seconda vicenda hanno permesso di appurare responsabilità e condotte da parte dei due uomini violenti. Nei confronti di entrambi l’Autorità Giudiziaria ha emesso il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime nonché quello di comunicazione con le stesse.

19 LUGLIO 2019 – MESSINA, OPERAZIONE “TUNNEL”. ESEGUITE DALLA POLIZIA DI STATO 12 MISURE CAUTELARI

Dalle prime ore della mattina, numerosi operatori della Polizia di Stato sono impegnati in un’operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, tra esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale dedita al traffico di droga.

L’operazione di polizia in argomento è, in effetti, l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima compagine delinquenziale, dedita, come anticipato, al traffico di sostanze stupefacenti e per lo più operante nel quartiere popolare cittadino “Mangialupi”.

Le investigazioni sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.

All’esito di tale complessa attività investigativa sono stati individuati gli attuali assetti di una frangia criminale cittadina che vedeva interagire e concorrere soggetti italiani ed albanesi impegnati, con differenti ruoli e mansioni, nell’attuazione di attive condotte strumentali all’esistenza stessa dell’organizzazione, con particolare riferimento all’importazione di rilevanti quantitativi di stupefacente dai Balcani.

In particolare, l’operazione di P.G. effettuata nella notte ha consentito di disarticolare la linea di comando della citata compagine delinquenziale e di individuarne i singoli componenti, tutti coinvolti, a vario titolo, in dinamiche di traffico di almeno due differenti tipi di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana). Sostanze che venivano poi commercializzate nella città di Messina ed in importanti località turistiche della Provincia.

Alcuni dei componenti del sodalizio disponevano anche di armi.

L’indagine è stata avviata nel maggio del 2017 ed i fatti-reato scoperti ed attribuiti ai destinatari della misura cautelare sono stati accertati in Messina ed altre località, fino al febbraio del 2018.

Già nel settembre del 2017, un oltremodo importante risultato investigativo, a riscontro dell’attività d’indagine, veniva conseguito con il sequestro, all’interno della galleria ferroviaria dismessa “Spadalara”, in località Bisconte, di quasi 42 chilogrammi di marijuana.

A seguire, nel mese di novembre del 2017, altri due involucri di marijuana, uno del peso di circa 22 chilogrammi e l’altro di 10, venivano sequestrati all’atto del loro trasporto in auto.

Condividendo l’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile, la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, nella persona del P.M. titolare delle indagini, richiedeva ed otteneva – dal competente Giudice per le Indagini Preliminari – la misura cautelare del massimo rigore per i 15 indagati.

Il provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale emesso a carico di detti indagati dell’Operazione convenzionalmente denominata “Tunnel” è stato eseguito

– con rintraccio e traduzione in carcere nei confronti di:

1. DI PIETRO Santino, messinese classe 1998;

2. DELIA Francesco, messinese classe 1990;

3. MAGGIO Francesco, messinese classe 1984;

4. MICARI Salvatore, messinese classe 1985;

5. PAPPALARDO Domenico, messinese classe 1984;

6. DI GIOVANNI Francesco, originario di Milazzo classe 1963;

7. RESTUCCIA Cristian, messinese classe 1992;

8. CAPORLINGUA Andrea, messinese classe 1991;

9. CEPAJ Ajet, albanese classe 1969, dimorante in Italia;

10. MECAJ Rito, albanese classe 1962, dimorante in Italia;

11. HOXHA Ernard, albanese classe 1984, dimorante in Italia;

– con notifica presso l’Istituto di pena ove era già ristretto per altra causa nei confronti di:

12. IENI Antonino, messinese classe 1960.

Si stanno attivamente ricercando altri 3 stranieri appartenenti al sodalizio scoperto con le indagini. Nel corso della descritta operazione antidroga è stata altresì data esecuzione al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei beni mobili, immobili e delle utilità economiche riferibili all’A.S.D. “Pool Planet”, un’Associazione Sportiva Dilettantistica, già operante in Messina, la cui titolarità era stata attribuita fittiziamente a terzi dal sopra indicato DI PIETRO Santino il quale è stato quindi indagato anche per il reato di trasferimento fraudolento di valori.

22 LUGLIO 2019 – STALKING E LESIONI. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE

E’ stata eseguita ieri la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Patti, dott. Eugenio Aliquò, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Andrea Apollonio, a carico di un trentaquattrenne ritenuto responsabile dei reati di stalking e lesioni ai danni della sua ex compagna.

Le indagini, effettuate dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Capo d’Orlando e coordinate dalla Procura della Repubblica guidata dal dott. Angelo Cavallo, sono state avviate nella prima metà del mese di luglio, quando l’uomo ha atteso la sua vittima all’uscita di una discoteca per poi inseguirla in auto e tamponarla più volte, mettendo a serio rischio la sua incolumità e quella degli altri. Non soddisfatto, si è poi recato a casa della donna nella quale si è introdotto sfondando una persiana per poi danneggiare, a soli fini ritorsivi, arredi e suppellettili.

Dagli accertamenti effettuati è emerso che l’episodio è stato solo l’ultimo di una serie, sebbene la vittima non avesse mai denunciato l’accaduto. Telefonate e messaggi quotidiani, minacce e appostamenti, nonché aggressioni, avevano ormai costretto la persona offesa a vivere in un costante stato d’ansia e di terrore.

I poliziotti hanno constatato inoltre che l’uomo era stato già in passato denunciato per reati analoghi dall’ex coniuge dalla quale ora è legalmente separato.

Alla luce di un quadro indiziario di così rilevante gravità, i magistrati hanno deciso di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita dal personale del Commissariato di Capo d’Orlando.

22 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DELLA CUSTODIA IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN MESSINESE RITENUTO RESPONSABILE DI TENTATO OMICIDIO

Nella mattinata di sabato scorso, i poliziotti della Squadra Mobile, unitamente agli agenti della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, a carico di MANGANO Francesco, trentunenne con precedenti di Polizia di Messina, in atto detenuto per altra causa, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio aggravato, in danno di un messinese di 31 anni.

In particolare, lo scorso aprile il trentunenne, a seguito di una lite per futili motivi, colpiva più volte con una bottiglia rotta al volto e alla spalla un uomo con cui si stava intrattenendo all’interno di un bar della zona sud di Messina. Nella circostanza la vittima per le ferite riportate veniva sottoposta ad intervento chirurgico d’urgenza, a seguito del quale veniva dimessa con una prognosi di venti giorni.

L’attività d’indagine immediatamente avviata, la visione della immagini di un sistema di videosorveglianza posto nelle immediate vicinanze del locale, nonché le testimonianze rese dai presenti sul luogo del fatto, hanno permesso di accertare la responsabilità dell’aggressore.

30 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN MESSINESE DI 42 ANNI.

Nella giornata di ieri, il personale della Squadra Volanti della Questura di Messina ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un messinese di 42 anni, già detenuto per altra causa.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che il quarantaduenne, assuntore di sostanze stupefacenti, per anni aveva posto in essere una serie di condotte violente, moleste e aggressive nei confronti dei propri genitori, provocando loro un grave stato di ansia e paura. Nonostante ciò, il padre e la madre non lo avevano mai denunciato, sperando che la situazione potesse migliorare. Al contrario, con il passare del tempo, gli atti di violenza sono diventati sempre più frequenti, fin quando le vittime non hanno più potuto rimandare le richieste di intervento alle Forze dell’Ordine.

Negli ultimi episodi, avvenuti nel recente passato, il quarantaduenne aveva minacciato e aggredito i genitori poiché intendeva sottrarre loro gli arredi di casa al fine di venderli, così ottenendo un profitto con il quale potersi procurare altro stupefacente.

Pertanto, il soggetto, ora denunciato, è stato destinatario di un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per il reato di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione, eseguita ieri dai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari.

2 AGOSTO 2019 – LA POLIZIA STRADALE ARRESTA TRENTUNENNE PER DROGA. SEQUESTRATI PIÙ DI 650 GRAMMI DI MARIJUANA.

Nella giornata di ieri, durante un servizio di vigilanza stradale, il personale della Sottosezione Autostradale di Messina, ha fermato per un controllo un giovane che si trovava alla guida di un’auto. Il conducente, con precedenti di polizia, veniva trovato in possesso di una busta di plastica trasparente contenente 5 grammi di sostanza presumibilmente stupefacente del tipo “canapa” e una somma di denaro pari a 385 euro. Richiesto l’ausilio del locale Reparto Cinofili del Comando della Guardia di Finanza, si estendeva il controllo anche al domicilio del giovane Valentino Freni, classe 87, supponendo che potessero essere nella disponibilità del soggetto altre dosi. L’attività di ricerca dava esito positivo rinvenendo, all’interno dell’abitazione, una notevole quantità di sostanza stupefacente, una parte della quale era già sigillata in 18 buste trasparenti dal peso di 5 gr. circa, oltre ad altra contenuta in una busta ed in contenitori di vetro, per un totale di oltre 650 gr., tutti occultati all’interno di un armadio della camera da letto. In un altro ambiente dell’abitazione venivano trovate anche alcune bustine trasparenti vuote identiche a quelle che contenevano la “cannabis”, oltre ad un bilancino di precisione.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato tratto in arresto, in attesa della celebrazione del rito direttissimo previsto per oggi.

3 AGOSTO 2019 – PATTI. LA POLIZIA DI STATO INDIVIDUA I COMPONENTI DI UNA BANDA DEDITA ALLE TRUFFE AI DANNI DI PERSONE ANZIANE.

QUATTRO LE PERSONE RAGGIUNTE DA MISURA CAUTELARE DELL’OBBLIGO DI DIMORA.

Nella giornata di ieri, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Patti, con la collaborazione di personale del Commissariato di P.S. “Vasto-Arenaccia” di Napoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, dott. Andrea La Spada, su richiesta del Sost. Proc. della relativa Procura della Repubblica, D.ssa Alice Parialò, nei confronti di quattro soggetti, ritenuti facenti parte di una banda dedita a truffe ai danni di persone anziane.

Trattasi di DE MARTINO Vincenzo, napoletano 44 anni; DE MARTINO Antonio, napoletano di 69 anni padre di Vincenzo; BRACALE Rocco, napoletano di 54 anni; DE MARTINO Nicola, napoletano di 34 anni.

I quattro, a seguito dell’attività investigativa svolta dai poliziotti di Patti e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe in danno di anziani, compiute a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina nel luglio dello scorso anno, per un ammontare complessivo calcolato nelle varie fattispecie per circa euro 15.000,00.

Gli indagati, realizzavano il loro intento truffaldino adottando uno schema tipico, preciso e preordinato. Essi infatti, facendo ricorso a veri e propri “canovacci” messi in scena mediante il sapiente coordinamento del proprio operato, dislocandosi in posti diversi, con specifica interscambiabilità di compiti, partecipavano alla realizzazione del programma criminoso, assumendo talvolta il ruolo di “centralinista” che coordinava i movimenti dei complici, talaltra fungendo da “palo”, ed altre volte ancora ponendo in essere l’azione principale della truffa vestendo i panni del finto avvocato, contattavano telefonicamente la vittima – alla quale si presentavano come ufficiale di P.G. o come avvocato, preannunciando, altresì, l’arrivo dell’avvocato Marino – e rappresentavano falsamente che un parente era stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine per aver cagionato un sinistro stradale; per questo era necessario il pagamento di una determinata cifra per il suo rilascio.

I truffatori poi, una volta ricevuta la fiducia dalla vittima, si presentavano successivamente da questa, uno impersonando il finto avvocato, per riscuotere le somme richieste a titolo di cauzione al fine di ottenere la scarcerazione del familiare, conseguendo così un ingiusto profitto, con pari danno per le vittime.

Le indagini hanno inizio per l’appunto nell’estate del 2018, allorquando nella cittadina di Patti una anziana signora veniva raggiunta presso la propria abitazione da una telefonata da parte di un uomo che, con il medesimo modus operandi sopra descritto, si presentava come avvocato informandola che il proprio figlio, rimasto coinvolto in un incidente stradale, veniva trattenuto in caserma dalle forze dell’ordine, in quanto l’autovettura con cui aveva causato l’incidente era priva di assicurazione e lo stesso era impossibilitato a pagare la multa. L’interlocutore comunicava alla vittima di aver contattato le forze di polizia, offrendosi di portare quanto dovuto per la conciliazione del relativo verbale che si aggirava intorno a 700 euro, invitandola a preparare la somma o in alternativa l’oro che custodiva in casa, in quanto da lì a poco sarebbe passato tale avvocato MARINO a ritirarli per portarli in caserma. In effetti dopo poco si presentava come tale Avv. MARINO che provvedeva a riscuotere le somme.

Già dal primo episodio, accaduto a Patti, si evidenziavano la complessità e l’insidiosità del paradigma fraudolento, sia per l’intervento “a geometria variabile” degli autori, sia per il pretesto addotto per ottenere la corresponsione del denaro. Tra l’altro, la peculiarità del modus operandi consentiva di accertare altri eventi verificatisi sempre nello tesso periodo.

L’individuazione dei responsabili delle truffe, in considerazione della predetta interscambiabilità dei ruoli, unitamente alla vulnerabilità delle vittime, in linea di massima soggetti anziani e talvolta con disabilità, è stata resa possibile attraverso una minuziosa analisi a grappolo delle chiamate effettuate dagli indagati, il cui impiego massiccio del mezzo telefonico ha costituito il cuore dell’attività di indagine e si è rivelato particolarmente proficuo anche ai fini del compimento di successive attività a riscontro.

Inoltre, quanto è emerso dall’analisi dei tabulati telefonici è stato ampiamente riscontrato dall’acquisizione delle immagini registrate del sistema di videosorveglianza di esercizi siti nei pressi dell’abitazione di una delle vittime, ove emerge l’arrivo sul posto di tre uomini a bordo di una autovettura, risultata poi essere presa a noleggio e rimasta nella disponibilità degli indagati. Inoltre, le conformazioni fisiche di uno degli occupanti venivano individuate in uno degli autori, oggi raggiunti dalla misura cautelare.

5 AGOSTO 2019 – SVOLTA NELL’OPERAZIONE ANTIDROGA “TUNNEL” DEL 19 LUGLIO SCORSO. ARRESTATO UNO DEGLI ALBANESI A SUO TEMPO SFUGGITI ALLA CATTURA

Come si ricorderà, lo scorso 19 luglio, la Polizia di Stato di Messina è stata impegnata in una complessa operazione che ha portato all’arresto di 12 persone, tra esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale dedita al traffico di droga.

L’operazione di polizia in argomento, denominata “Tunnel”, rappresentava l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima cellula criminale che disponeva di armi, trafficava in droga (di almeno due differenti tipologie) e per lo più operava nel quartiere popolare cittadino “Mangialupi”.

In particolare, le indagini avevano permesso di individuare gli assetti di una compagine delinquenziale che vedeva interagire e concorrere soggetti italiani ed albanesi impegnati, con differenti ruoli e mansioni, nell’importazione di rilevanti quantitativi di stupefacente dai Balcani.

Nel corso dell’operazione, tre stranieri di origine albanese, coinvolti a vario titolo nel sodalizio scoperto, risultavano irreperibili e, pertanto, venivano attivamente ricercati.

Lo scorso sabato 3 agosto, giungeva al termine la latitanza di uno dei tre stranieri ricercati, in quanto veniva sorpreso, presso il Porto di Brindisi, nel tentativo di imbarcarsi sulla nave-traghetto diretta in Albania.

Gli investigatori della Squadra Mobile messinese, con il diretto coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, elaboravano una vincente strategia per pervenire alla cattura di KACA Klaidi, classe 1989. Infatti, attraverso una nuova e puntuale analisi delle informazioni relative al predetto e raccolte nel corso delle indagini, l’acquisizione di nuovi dati, il riscontro e l’incrocio di altre notizie relative ai luoghi ove poteva trovare rifugio, all’attività lavorativa espletata ed alla presenza o meno in territorio italiano, gli operatori della Squadra Mobile, con l’attiva collaborazione dei colleghi dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Brindisi, riuscivano a individuare e bloccare, mentre era alla guida di un mezzo per il trasporto persone, il menzionato KACA Klaidi che, di lì a poco, si sarebbe imbarcato sulla nave che collega l’Italia all’Albania.

Al KACA, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Messina, viene contestato – oltre al diretto coinvolgimento in singole azioni di spaccio di droga – la partecipazione all’associazione per delinquere “finalizzata al recupero e successiva cessione a terzi di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana (…) Con l’aggravante di essere in numero superiore a dieci; della disponibilità di armi e di essere, taluni dei partecipi, dediti all’uso di sostanze stupefacenti”.

Dopo il rintraccio e, quindi, la cattura, il KACA Klaidi è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi ove sarà trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento restrittivo cui si è accennato.

6 AGOSTO 2019 – IN CARCERE IL SECONDO AUTORE DELLA RAPINA DEL 29 LUGLIO SCORSO. TRATTASI DEL FRATELLO DEL MALVIVENTE GIÀ ARRESTATO E’ stato trasferito presso la locale casa circondariale il secondo responsabile della rapina perpetrata lo scorso 29 luglio ai danni di un negozio in zona Tremestieri. Trattasi di CAVALLARO Francesco, messinese, 37 anni, fratello del Piersanti già arrestato dai poliziotti delle Volanti a poche ore dai fatti.

I due si erano introdotti all’interno dell’esercizio commerciale e, certi di passare inosservati, avevano rubato un’autoradio del valore di circa 200 euro, asportandone la placca antifurto. Quando una seconda placca aveva fatto scattare l’allarme, i fratelli si erano dati alla fuga a bordo di un’auto, tamponando altri mezzi e tentando di investire uno dei dipendenti del negozio mentre cercava di bloccarli. Lo stesso ha riportato una contusione alla mano giudicata guaribile in sette giorni.

Le immediate ricerche effettuate dai poliziotti delle Volanti avevano permesso di rintracciare e arrestare uno dei due fratelli; le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano poi evidenziato le responsabilità dell’odierno arrestato, resosi irreperibile.

Fondamentale per l’individuazione dei germani, la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza che li immortalavano con l’auto, a loro intestata e poi abbandonata, all’interno della quale gli agenti avevano rinvenuto coltelli e arnesi da scasso nonché il cappello indossato dal fratello resosi irreperibile.

Per i poliziotti, quindi, sono iniziate le incessanti ricerche, protrattesi per giorni ed estese ad ogni luogo in cui il fuggitivo potesse essersi nascosto, fin quando ieri mattina, intorno alle 8.30, sono riusciti a rintracciarlo e a dare esecuzione all’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina. Dovrà rispondere dei reati di rapina impropria aggravata e lesioni personali.

10 AGOSTO 2019 – LA POLIZIA DI STATO BLOCCA E ARRESTA EX COMPAGNO VIOLENTO. AGGRESSIONI E MINACCE ANCHE IN PRESENZA DI FIGLI MINORI

Nella tarda serata di ieri, i poliziotti della Squadra Volanti della Questura di Messina sono intervenuti a seguito della richiesta da parte di una donna, la quale riferiva che l’ex compagno si era appostato sotto casa, urlando e minacciando lei e i suoi familiari.

Giunti sul posto, in una zona periferica di Messina, i poliziotti hanno appreso che l’episodio era solo l’ultimo di una serie, caratterizzata da costanti maltrattamenti e percosse, spesso accompagnati dall’abuso di sostanze stupefacenti e di alcol, che avevano portato la donna ad allontanarsi assieme ai figli, dopo molti anni di convivenza.

Nonostante l’interruzione della convivenza, l’uomo ha continuato a perseguitarla in modo ossessivo e, da ultimo ieri pomeriggio, non ha esitato a porre in essere nuovamente le condotte aggressive in presenza del figlio minore e di un’amica, minacciata anch’ella pesantemente affinché non frequentasse più la sua ex. Anche durante l’intervento dei poliziotti, l’uomo, lungi dall’assumere un comportamento collaborativo, ha continuato a inveire e ad alzare il tono della voce. Pertanto, il trentottenne, ora denunciato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. È stato altresì denunciato per il reato di minacce gravi.

16 AGOSTO 2019 – PERSEGUITA PER MESI LA VITTIMA. LEI, ESAUSTA, DECIDE DI DENUNCIARE.

LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI.

Nei giorni scorsi, gli agenti delle Volanti hanno eseguito la misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina a carico di un uomo, 46 anni, resosi responsabile del reato di stalking e, pertanto, sottoposto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico e divieto assoluto di comunicare, in qualunque modo, con persone diverse dai conviventi.

Vittima dello stalker la donna con cui, anni addietro, aveva avuto una relazione sentimentale. Quando la stessa, sposata e pentitasi di aver intrattenuto il rapporto extraconiugale, ha cercato di mettervi fine, il quarantaseienne ha continuato a perseguitarla in modo sempre più ossessivo con messaggi e mail contenenti insulti e minacce di morte. Le diceva che l’avrebbe sfregiata o investita con la sua auto, mostrandole immagini che lo ritraevano con una bottiglia di acido o di persone decedute a seguito di incidenti stradali. Inoltre la ricattava aggiungendo che, se necessario, avrebbe anche mostrato al marito foto e filmati compromettenti.

La situazione è ulteriormente degenerata quando lo stalker si è presentato sotto casa della donna insultandola e ha aggredito suo marito in presenza dei figli minori della coppia.

Episodio che finalmente ha convinto la vittima a chiedere aiuto ai poliziotti delle Volanti e a denunciare quanto sofferto.

20 AGOSTO 2019 – STALKING. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN TRENTANOVENNE.

Nella nottata di ieri, i poliziotti della Squadra Volanti, sono intervenuti in una zona periferica di Messina, a seguito di una richiesta da parte di una donna, la quale riferiva che l’ex marito si era appostato fuori casa urlando e minacciando di voler entrare nell’abitazione.

Sul posto, gli agenti vengono accolti dalla vittima in evidente stato di shock che, insieme al figlio minore, chiedeva aiuto mentre tentava di sfuggire al suo aggressore il quale, nel frattempo, le lanciava contro un telefono cellulare senza colpirla.

Nonostante la presenza degli agenti l’uomo, in stato di agitazione, continuava a mantenere un atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti della donna, alla quale non sono stati risparmiati pesanti insulti. Il trentanovenne, inoltre, perdendo il controllo di sé, sbatteva la testa contro il muro e si dava ripetuti colpi al volto. Successivamente, rientrava nell’abitazione della vittima e con una testata danneggiava la porta della cucina e rompeva diverse suppellettili. Dopo avere con difficoltà riportato la calma, gli agenti hanno ricostruito i fatti, dai quali è emerso che l’uomo, dopo il rifiuto dell’ex moglie di farlo entrare in casa, vi accedeva arbitrariamente dal balcone, posto al secondo piano. Una volta all’interno dell’abitazione, iniziava a strattonare, minacciare e insultare la vittima.

L’episodio di ieri è stato l’ultimo di una serie. L’uomo, infatti, già in passato si era mostrato violento con l’ex moglie anche di fronte al figlio minore. Il trentanovenne, già gravato da numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato in flagranza per i reati di atti persecutori e violazione di domicilio e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto al carcere di Messina Gazzi.

21 AGOSTO 2019 – ANCORA UN CASO DI STALKING. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI NEI CONFRONTI DI UN QUARANTENNE.

Qualche giorno fa, i poliziotti delle Volanti hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, a carico di un uomo di 40 anni, resosi responsabile del reato di stalking in danno dell’ex fidanzata. La misura è stata eseguita a fronte delle querele sporte dalla vittima, che hanno trovato riscontro negli accertamenti svolti dai poliziotti.

L’uomo, che è stato per qualche mese legato alla vittima da una relazione sentimentale, pare non abbia mai accettato l’interruzione della stessa. Da quel momento, infatti, è iniziata una vera e propria persecuzione ai danni della donna.

Continui i messaggi, le chiamate, anche in orario notturno, gli appostamenti sotto casa e nei pressi del posto di lavoro, i pedinamenti in strada al fine di indurla a riprendere la relazione.

Una escalation di comportamenti persecutori che, col passare del tempo, hanno ingenerato nella vittima uno stato d’ansia e di disagio tali da modificarne le abitudini di vita, privandosi talvolta di uscire di casa per timore di essere pedinata. Inoltre, le condotte persecutorie hanno allarmato anche i familiari della donna che, in più occasioni, sono accorsi in suo aiuto.

Le condotte moleste non si sono fermate nemmeno dopo la notifica allo stalker dell’ammonimento da parte del Questore di Messina del 16 luglio scorso.

Le attività di indagine svolte dalla Polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, si sono concluse con l’emissione del provvedimento della misura cautelare degli arresti domiciliari.

23 AGOSTO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA CINQUANTASETTENNE PER DANNEGGIAMENTO AGGRAVATO. VOLEVA SFONDARE IL PORTONE DI CASA DELLA EX COMPAGNA.

Nei giorni scorsi, i poliziotti della Squadra Volanti, sono intervenuti in una zona rionale di Messina, a seguito della richiesta di una donna, la quale riferiva che l’ex compagno la stava inseguendo e minacciando.

Immediatamente giunti sul posto, gli agenti hanno subito notato un uomo molto agitato e affannato con una vistosa ferita a una mano, lo hanno prontamente fermato ed identificato, poi hanno ricostruito quanto accaduto. In particolare, poco prima, la donna, mentre rincasava, aveva incrociato il suo ex compagno, il quale, vedendola in compagnia di un amico, aveva perso il controllo di sé e aveva iniziato ad inseguirla minacciandola e insultandola, lanciandole contro, inoltre, un casco da motociclista, fortunatamente senza riuscire a colpirla.

La vittima, terrorizzata, temendo per la propria incolumità, era riuscita a sfuggire al suo aggressore rifugiandosi nell’androne dello stabile in cui vive. Il cinquantasettenne, successivamente, nel tentativo di raggiungerla sferrava un violentissimo pugno al portone d’ingresso, infrangendone il vetro.

L’uomo, con numerosi pregiudizi di polizia, è stato quindi arrestato per il reato di danneggiamento aggravato e, su disposizione dell’A.G., sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo.

23 AGOSTO 2019 – ANCORA UN CASO DI STALKING. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI NEI CONFRONTI DI UN QUARANTENNE.

Qualche giorno fa, i poliziotti delle Volanti hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, a carico di un uomo di 40 anni, resosi responsabile del reato di stalking in danno dell’ex fidanzata. La misura è stata eseguita a fronte delle querele sporte dalla vittima, che hanno trovato riscontro negli accertamenti svolti dai poliziotti.

L’uomo, che è stato per qualche mese legato alla vittima da una relazione sentimentale, pare non abbia mai accettato l’interruzione della stessa. Da quel momento, infatti, è iniziata una vera e propria persecuzione ai danni della donna.

Continui i messaggi, le chiamate, anche in orario notturno, gli appostamenti sotto casa e nei pressi del posto di lavoro, i pedinamenti in strada al fine di indurla a riprendere la relazione.

Una escalation di comportamenti persecutori che, col passare del tempo, hanno ingenerato nella vittima uno stato d’ansia e di disagio tali da modificarne le abitudini di vita, privandosi talvolta di uscire di casa per timore di essere pedinata. Inoltre, le condotte persecutorie hanno allarmato anche i familiari della donna che, in più occasioni, sono accorsi in suo aiuto.

Le condotte moleste non si sono fermate nemmeno dopo la notifica allo stalker dell’ammonimento da parte del Questore di Messina del 16 luglio scorso.

Le attività di indagine svolte dalla Polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, si sono concluse con l’emissione del provvedimento della misura cautelare degli arresti domiciliari.

24 AGOSTO 2019 – STALKER, ARMATO DI COLTELLO E TIRAPUGNI, ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO.

Nel corso della notte, i poliziotti delle Volanti hanno arrestato in flagranza un quarantasettenne messinese resosi responsabile dei reati di atti persecutori e violazione di domicilio ai danni dell’ex moglie. Lo stesso è stato denunciato per possesso di armi o oggetti atti ad offendere.

Gli agenti sono intervenuti, in una zona periferica di Messina, a seguito della richiesta di aiuto di una donna la quale riferiva che il suo ex marito, dopo aver suonato a lungo e insistentemente al citofono di casa, e dopo aver inviato messaggi minacciosi al cellulare del suo attuale compagno, stava tentando di introdursi nel suo appartamento calandosi dal terrazzo, al quale peraltro era riuscito ad accedere sfondando la porta di ingresso.

Immediatamente giunti sul posto, i poliziotti hanno individuato l’uomo sul pavimento del terrazzo, dove era accovacciato, nel tentativo di nascondersi.

Subito bloccato, il 47enne, che continuava a mostrare atteggiamenti aggressivi nei confronti della ex, è stato trovato in possesso di un tirapugni e di un coltello a serramanico. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire e sequestrare, altresì, una pistola Taser ad impulsi elettrici ed un ulteriore tirapugni.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che questo era solo l’ultimo di una serie di comportamenti persecutori e molesti. Continui messaggi e chiamate dal tono minaccioso, appostamenti sotto casa, pedinamenti in strada, nonché danneggiamenti all’autovettura e sulla porta d’ingresso, al fine di indurla a lasciare l’attuale compagno.

L’uomo, con numerosi pregiudizi di polizia, è stato quindi arrestato e, su disposizione dell’A.G., condotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi.

31 AGOSTO 2019 – TERRORIZZA MOGLIE E SORELLA. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA MESSINESE PER VIOLENZA PRIVATA.

I poliziotti delle Volanti impegnati nel controllo del territorio hanno proceduto all’arresto di un quarantatreenne messinese resosi responsabile del reato di violenza privata ai danni della moglie e della sorella.

Secondo quanto risultato dal racconto che le donne hanno fatto ai poliziotti intervenuti, dopo un diverbio tra coniugi nato per motivi economici, l’uomo ha dapprima spintonato la moglie con il figlio minore fuori di casa, per poi inseguirli all’interno dello stesso stabile. La donna, infatti, aveva subito cercato rifugio in casa dei suoceri, dove erano presenti la sorella dell’aggressore e i nipotini.

Al rifiuto delle due donne di aprire la porta di casa, l’uomo ha provato a sfondarla con un treppiedi in ferro, danneggiandone la cornice e la serratura.

Quando i poliziotti sono arrivati, le donne, terrorizzate, erano ancora barricate in casa ed evidenti si presentavano i segni di forzatura con calcinacci e altri pezzi del rifascio del portone sparsi sul pianerottolo.

Raggiunto il responsabile e sequestrato l’oggetto con cui la porta era stata quasi del tutto scardinata, i poliziotti hanno proceduto all’arresto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il quarantatreenne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso altra abitazione.

3 SETTEMBRE 2019 – TRANSITO TIFOSI DEL 27 MARZO SCORSO. IL QUESTORE DI MESSINA EMETTE DASPO A CARICO DI TRE ULTRAS NOCERINI. A PROCEDERE LA DIGOS.

Hanno un’età compresa tra i 23 e i 39 anni gli ultras nocerini raggiunti da provvedimento D.A.SPO della durata di anni cinque, con obbligo di presentazione, emesso dal Questore e convalidato dal GIP presso il Tribunale di Messina.

Sono stati i poliziotti della locale D.I.G.O.S. a risalire alla loro identità e a individuarne le responsabilità quali autori, lo scorso 27 marzo, di atti intimidatori e furto di generi alimentari.

I tre soggetti, tutti con precedenti di polizia a loro carico per reati quali violenza privata, favoreggiamento e furto aggravato, insieme agli altri ultras di rientro da una trasferta effettuata in provincia di Enna in occasione della gara Troina-Nocerina, hanno fatto sosta in una pasticceria messinese e, approfittando della ressa creatasi, hanno sottratto merce per un valore di circa 200 euro.

Fondamentale la visione ed analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio commerciale depredato e di quelle filmate dalla Polizia Scientifica in occasione dei servizi predisposti dalla Questura di Messina affinché fosse assicurato il regolare transito in città dei tifosi che viaggiavano a bordo di pulmini e mezzi propri sia all’andata che al ritorno. Preziosa, infine, la collaborazione della Questura di Salerno.

Una volta riconosciuti, per i responsabili del furto è immediatamente scattata la segnalazione alla locale Autorità Giudiziaria nonché l’avvio delle procedure per l’irrogazione del provvedimento D.A.SPO

I tre ultras non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive e dovranno presentarsi presso gli uffici di Polizia competenti in occasione di tutti gli incontri di calcio disputati dalla squadra della Nocerina.

3 SETTEMBRE 2019 – ARRESTO LAMPO. LA POLIZIA DI STATO INDIVIDUA E ARRESTA MALVIVENTE. AVEVA APPENA MESSO A SEGNO UNA RAPINA IN FARMACIA

E’ stato già trasferito presso la locale casa circondariale MUSSILLO Domenico, 29 anni, messinese, pregiudicato.

L’uomo è ritenuto responsabile del reato di rapina commesso nella prima serata di ieri in una farmacia del centro città.

A viso scoperto e con tatuaggi in bella vista, il rapinatore era riuscito a mettere a segno il colpo, circa mille euro, minacciando con una pistola il titolare dell’esercizio commerciale.

Volanti e Squadra Mobile intervenute sul posto, hanno velocemente ricostruito la dinamica dell’episodio e, attraverso la visione delle immagini di video sorveglianza, riconosciuto l’autore della rapina.

Avviate immediatamente le ricerche, a meno di un’ora dai fatti, i poliziotti hanno rintracciato il ventinovenne presso la sua abitazione. All’interno dell’appartamento, gettati a terra alla rinfusa, c’erano ancora gli abiti che aveva addosso durante il colpo.

Indagini in corso per il rinvenimento dell’arma e del bottino.

7 SETTEMBRE 2019 – QUARTIERI SICURI. TRE GLI ESERCIZI COMMERCIALI CONTROLLATI. SANZIONI PER OLTRE 16.000,00 EURO.

Continuano i controlli presso gli esercizi commerciali sia sotto il profilo amministrativo che quello igienico sanitario, effettuati dai poliziotti delle Volanti con l’ausilio della Sezione Annona della Polizia Municipale e dei Tecnici della Prevenzione del SIAN.

I servizi hanno interessato la zona centro e la zona nord della città.

In particolare sono state sottoposte ad ispezione una rosticceria/panineria, una paninoteca ed una gastronomia da asporto.

Gli accertamenti esperiti dagli operatori hanno consentito di appurare la mancanza dei requisiti generali in materia d’igiene. Inoltre sono state evidenziate ulteriori irregolarità relative al registro scarico olii e all’occupazione della sede stradale.

Per le condizioni generali nei confronti di due esercizi sarà effettuata proposta di chiusura attività.

A seguito delle verifiche sono state irrogate sanzioni per oltre 16.000,00 euro.

18 SETTEMBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO INDIVIDUA E ARRESTA TRE MALVIVENTI. AVEVANO APPENA CONSUMATO UN FURTO IN UNO STUDIO LEGALE E TENTATO DI SCASSINARE LA CASSA AUTOMATICA DI UN RIFORNIMENTO.

Avevano già messo a segno un furto in uno studio legale e tentato di scassinare la cassa di un lavaggio automatico in una stazione di servizio.

Si tratta di Saglimbeni Michele, Beninato Umberto e Oliva Gianmario, tutti messinesi con pregiudizi di Polizia, rispettivamente di anni 42, 56 e 19.

Nella notte di ieri, a seguito di segnalazione alla sala operativa, i poliziotti delle Volanti sono intervenuti presso la stazione di servizio di via Bonino, dove un individuo travisato stava colpendo ripetutamente con un martello la cassa automatica del lavaggio. Vistosi scoperto, si è dato alla fuga a bordo di un’autovettura guidata da dei complici.

Sul posto, gli agenti, attraverso la visione delle immagini del sistema di video sorveglianza, hanno ricostruito la dinamica dell’episodio ed individuato il veicolo dei malviventi.

Avviate immediatamente le ricerche, l’automobile è stata rintracciata parcheggiata in via Garibaldi con all’interno tre soggetti. A seguito della perquisizione effettuata, estesa anche all’autovettura a loro in uso, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato un sacchetto con delle monete, un monitor, un pc ed una play station, che dagli accertamenti esperiti successivamente sono risultati essere il provento di un furto consumato poche ore prima, in danno di uno studio legale del centro città. Inoltre, sono stati rinvenuti e sequestrati un martello, due coltelli, una tronchese ed un cappellino con due fori praticati manualmente.

Per i tre è, pertanto, scattato l’arresto per il reato di furto aggravato e tentato furto aggravato in concorso, nonché la denuncia in stato di libertà per i reati di porto ingiustificato di arnesi atti allo scasso e possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere. Giudicati nella giornata di ieri con rito direttissimo sono stati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sottoposti agli arresti domiciliari.

La refurtiva recuperata è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

23 SETTEMBRE 2019 – SERVIZI ANTIDROGA. LA POLIZIA DI STATO ARRESTA SPACCIATORE. RINVENUTI E SEQUESTRATI PIÙ DI 300 GRAMMI DI MARIJUANA E UNA PISTOLA A SALVE.

Continuano le attività preventivo-repressive della Squadra Mobile di Messina. Particolare attenzione, come già accaduto nelle scorse settimane, è stata prestata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Nell’ambito di tale intensa attività di prevenzione e controllo del territorio, i Poliziotti della Squadra Mobile, hanno effettuato un’azione dinamica culminata nell’arresto, a seguito di perquisizione domiciliare, di PIETROPAOLO Pasquale, 50 anni, messinese, con precedenti specifici.

Nel corso delle attività di ricerca, gli operatori di Polizia hanno rinvenuto, occultata in una busta di cellophane, sul retro dell’abitazione, una prima parte di sostanza stupefacente. Il cinquantenne, infatti, aveva tentato di disfarsene all’arrivo dei poliziotti, ignaro della loro presenza lungo tutto il perimetro della casa.

Una volta dentro, il personale operante ha iniziato a perquisire l’immobile rinvenendo un’altra confezione contenente ulteriore droga dello stesso tipo, che le successive analisi effettuate dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica, hanno confermato essere marijuana allo stato erbaceo per un peso complessivo di 300,08 grammi.

La perquisizione ha portato, altresì, al rinvenimento di un bilancino di precisione, di una terza confezione vuota e di una pistola a salve modello 92 F munita di tappo rosso e sei cartucce calibro 38. All’interno di un comò, è stata trovata la somma di euro 1275 in banconote di vario taglio.

Lo stupefacente ed il restante materiale sono stati sequestrati e, in considerazione delle evidenze raccolte, Pietropaolo è stato arrestato dagli investigatori e – dopo la redazione dei necessari atti ed il rituale avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica – sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il consumo di droghe è un fenomeno su cui si concentrano le attenzioni della Polizia di Stato e dei suoi organi periferici, impegnati in mirate azioni finalizzate al contrasto sia del grande traffico di stupefacenti che del piccolo spaccio. Tali attività rientrano tra le principali priorità del Ministero dell’Interno e sono oggetto di continue sensibilizzazioni da parte del Capo della Polizia alle proprie articolazioni territoriali per l’implementazione di mirati e specifici servizi per prevenire e reprimere condotte illecite in tema di stupefacenti.

26 SETTEMBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA IN FLAGRANZA DICIANNOVENNE PER FURTO. NON ERA IL PRIMO MESSO A SEGNO IN GIORNATA.

Ha 19 anni e precedenti di polizia a suo carico l’uomo arrestato giovedì mattina, intorno alle 09.00, dai poliziotti delle Volanti. OLIVA Gianmario, messinese con divieto di dimora nel Comune di Messina, si è reso responsabile del furto di un barattolo contenente le offerte per una raccolta di beneficenza di cui si è appropriato all’interno di un esercizio commerciale dove si trovava per fare colazione.

Ha provato a scappare ma è stato poco dopo raggiunto ed arrestato dai poliziotti impegnati nel controllo del territorio.

Recuperato anche il barattolo delle offerte contenente la somma di 293 euro di cui il diciannovenne si era disfatto durante la fuga, i poliziotti hanno ricostruito l’intera vicenda scoprendo che l’autore del furto aveva raggiunto l’esercizio commerciale in taxi chiedendo all’autista di attenderlo.

Hanno quindi proceduto alla perquisizione del borsone lasciato in consegna all’autista all’interno del taxi, rinvenendo un cacciavite e una bottiglia di vino pregiato con ancora il tagliandino col prezzo applicato.

Interrogato sulla provenienza di quanto rinvenuto, il diciannovenne non ha fornito alcuna spiegazione plausibile. Sono quindi scattati ulteriori accertamenti da cui è emerso che ignoti, poche ore prima, in nottata, si erano introdotti in una pasticceria cittadina forzandone verosimilmente la porta d’ingresso con un cacciavite e ne avevano asportato alcune bottiglie di vino pregiato e la somma di euro 350,00.

La successiva analisi delle immagini di videosorveglianza ha confermato le responsabilità del diciannovenne immortalato mentre si introduceva nella pasticceria. La bottiglia rinvenuta nel borsone è stata riconosciuta dal titolare della stessa e pertanto riconsegnata.

Il ladro, sottoposto a direttissima ieri mattina, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con l’apposizione di braccialetto elettronico. Dovrà rispondere anche del possesso del cacciavite e del mancato pagamento della corsa in taxi.

26 SETTEMBRE 2019 – SBARCO DEL 24 SETTEMBRE. POLIZIA DI STATO E GUARDIA DI FINANZA IDENTIFICANO E SOTTOPONGONO A FERMO I PRESUNTI SCAFISTI.

Martedì scorso è giunta al porto di Messina la nave Ocean Viking, con a bordo 182 migranti. L’imbarcazione, intercettata dai soccorritori in acque internazionali, era sovraffollata e carente di dotazioni di sicurezza, tanto da rendere necessario un intervento immediato a tutela della vita dei migranti, che non erano assolutamente nelle condizioni di poter continuare il viaggio.

Ad attenderli, sulla banchina del molo Norimberga, c’erano, tra gli altri, anche gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e del G.I.C.O. della Guardia di Finanza che, congiuntamente, avviavano immediate indagini volte all’individuazione di presunti scafisti.

In particolare, gli investigatori hanno fin da subito colto gli elementi degni di approfondimento, grazie anche alle informazioni fornite da alcuni migranti.

Le versioni di coloro che sono stati ascoltati come testimoni sono risultate convergenti ed attendibili e hanno consentito, fin da subito, di ricostruire quanto avvenuto prima della partenza. Difatti, dopo aver pagato una somma di denaro nel paese di origine, i migranti sono stati dapprima trasportati in una località libica all’interno di un capannone dove hanno trascorso alcuni giorni in attesa di intraprendere il viaggio verso l’Italia e, successivamente, sono stati portati in spiaggia dove alcuni uomini armati e travisati li hanno fatti salire su un’imbarcazione in legno.

Sempre dalle testimonianze raccolte, supportate da immagini video estrapolate da alcuni cellulari in possesso dei migranti, gli operatori di polizia hanno individuato i due soggetti che, alternandosi alla guida, al fine di trarne profitto, avevano condotto il natante.

Questo quadro, ricostruito anche grazie al coordinamento delle indagini operato dalla Procura della Repubblica di Messina, ha permesso di procedere al fermo di indiziato di delitto nei confronti di due egiziani, ALI Mohammed Youssef ed Faki di 42 anni e SOLIMAN Atito Salama di 24 anni. Entrambi sarebbero saliti a bordo dell’imbarcazione senza alcuna costrizione o minaccia e senza aver fatto parte del gruppo di migranti precedentemente detenuti nel luogo di prigionia libico e, pertanto, considerati gravemente indiziati di aver commesso atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato dei cittadini extracomunitari dietro corresponsione di somme di denaro dall’importo variabile, con le aggravanti di aver commesso i fatti in relazione a più di cinque persone, esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità fisica, sottoponendole a trattamento inumano e degradante.

Il Sostituto Procuratore della Repubblica competente, immediatamente informato, aveva disposto la traduzione dei due dei presso la Casa Circondariale di Gazzi, in attesa della convalida. Nel corso della mattinata odierna, il G.I.P. ha convalidato per entrambi il fermo e l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.

30 SETTEMBRE 2019 – ANCORA UN EPISODIO DI VIOLENZA TRA LE MURA DOMESTICHE. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE

Nei giorni scorsi, gli investigatori della Squadra Mobile hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP di Messina, nei confronti di un uomo di 25 anni, di nazionalità filippina, considerato l’autore del reato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante dei futili motivi.

La misura è stata eseguita a fronte della denuncia sporta dalla vittima, esausta e terrorizzata dal comportamento del marito, che ha trovato riscontro nell’attività di indagine svolta dai poliziotti coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che la vicenda, sviluppatasi tra le mura domestiche, è connotata da profili di particolare violenza dell’uomo nei confronti non solo della moglie ma anche della figlia più grande, ancora minorenne. Diversi sono stati nel tempo i motivi che hanno determinato le aggressioni, dalla gelosia all’utilizzo di social network.

Fondamentali per poter delineare un quadro chiaro circa i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo sono stati i tasselli messi insieme dagli investigatori della Squadra Mobile e dal Pubblico Ministero, desunti dai racconti della donna, della figlia ma anche dalle testimonianze dei genitori dell’uomo, gli unici a conoscere la reale situazione familiare, dal momento che la donna per riservatezza e per paura non aveva mai confidato nulla a nessuno. L’aggressore, che agiva spesso sotto effetto di sostanza stupefacente, negli ultimi episodi, i più gravi, non si è accontentato di schiaffeggiare moglie e figlia ma si è avvalso pure dell’utilizzo di oggetti, quali bastoni, una spada da samurai e una pistola a pallini, provocando alle vittime varie ecchimosi e lividi.

2 OTTOBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN TRENTACINQUENNE PER RAPINA. VITTIMA LA MOGLIE.

È stata eseguita ieri dai poliziotti delle Volanti la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, a carico di un trentacinquenne messinese resosi responsabile del reato di rapina. Vittima la moglie, dalla quale si stava separando e a cui ha sottratto con la forza la somma di 300 euro, una stecca di sigarette e i documenti personali custoditi nella borsa.

Le indagini eseguite dai poliziotti e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno permesso di ricostruire l’episodio verificatosi lo scorso settembre quando il reo è riuscito ad introdursi in casa contro la volontà della donna, minacciandola di morte e, dopo averla picchiata con calci e pugni, l’ha rapinata.

Si è altresì appurato che non si è trattato di un episodio isolato. Più volte in passato, infatti, il trentacinquenne, con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, aveva preteso somme di denaro dalla consorte, perseguitandola pur di ottenerle. A seguito di tale condotta, la donna aveva deciso di sporgere denuncia ed era stata emessa una prima misura cautelare, quella del divieto di avvicinamento alla donna. Divieto chiaramente disatteso nell’ultimo episodio di violenza, che ha evidenziato ancor di più la significativa pericolosità del soggetto, a rischio di reiterazione delle violazioni.

Pertanto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il trentacinquenne è stato trasferito presso la locale Casa Circondariale.

8 OTTOBRE 2019 – SERVIZI ANTIDROGA. LA POLIZIA DI STATO SEQUESTRA MARIJUANA. LA SQUADRA MOBILE GIÀ SULLE TRACCE DEL PUSHER. ARRESTATE DUE PERSONE PER FAVOREGGIAMENTO.

Proseguono i servizi straordinari di controllo del territorio attuati secondo le direttive del Questore di Messina Dr. Vito Calvino che, nella giornata di ieri, hanno visto impegnati i poliziotti della locale Squadra Mobile nella zona sud della città.

Particolare attenzione, come già accaduto nelle scorse settimane, è stata prestata alle illecite attività di spaccio di sostanze psicotrope.

Il dispositivo di controllo ha interessato il rione Cannamele, zona Maregrosso, dove sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari.

Nell’ambito di tale intensa attività, gli investigatori della Polizia di Stato hanno effettuato un’azione culminata nella perquisizione di un immobile che ha portato al sequestro di 1559,05 grammi di sostanza stupefacente – risultata essere dal narcotest eseguito dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica un derivato della canapa – e all’arresto di MUNDO Giorgio, 66 anni, messinese e del figlio Roberto, 27 anni. I reati contestati a padre e figlio sono favoreggiamento e furto aggravato di energia elettrica.

Durante la perquisizione, vari sono stati i tentativi dei due di depistare gli investigatori, prima ritardando nell’aprire la porta di ingresso dell’appartamento e, poi, sostenendo che nessun altro fosse in casa. Tuttavia, fin da subito, gli operatori della Squadra Mobile hanno percepito la presenza di qualcuno al piano superiore.

Sospetti confermati quando, raggiunto il primo piano, hanno visto un giovane fuggire dalla finestra e dileguarsi sui tetti delle case vicine. Durante la fuga, il giovane aveva con sé la busta poi recuperata e contenente la droga di cui sopra, suddivisa in tre involucri in cellophane termosaldati.

Le ulteriori verifiche effettuate all’interno dell’abitazione hanno poi consentito di scorgere pure la presenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica mediante due fili elettrici in rame. L’intervento di personale Enel ha confermato l’uso fraudolento di energia elettrica.

Dopo l’arresto, padre e figlio, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Le ricerche per rintracciare il giovane fuggitivo, peraltro riconosciuto dagli operatori perché già destinatario di un ordine di carcerazione, sono state immediatamente avviate.

La volontà degli arrestati di voler favorire l’irreperibilità del fuggitivo nonché l’identità di quest’ultimo sono state ulteriormente accertate mediante il rinvenimento degli effetti personali a lui inequivocabilmente riconducibili, quali una foto di famiglia e alcuni provvedimenti di polizia di cui era destinatario che sono stati trovati nella camera da letto al piano superiore dell’abitazione da cui è scappato.

Rinvenuti anche un trita-erba ed altra sostanza stupefacente dello stesso tipo.

9 OTTOBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE. ARRESTATO L’AUTORE DI UNA RAPINA DELLO SCORSO 9 SETTEMBRE AI DANNI DI UN DISABILE.

E’ stata eseguita stamani, all’alba, dagli agenti delle Volanti della Questura di Messina, la misura di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria, a carico di CHIARELLO Ivan, 19 anni, messinese.

Il giovane è ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata commesso nella serata del 9 settembre ai danni di un cittadino messinese disabile.

Le indagini effettuate dalla Polizia di Stato e coordinate dalla locale Procura della Repubblica hanno permesso di ricostruire la dinamica della rapina e il successivo modus agendi del malvivente.

Il diciannovenne ha inizialmente avvicinato la vittima in strada chiedendole del denaro. Al suo rifiuto, ha iniziato a seguirla e, al momento reputato più opportuno, l’ha aggredita alle spalle spintonandola e facendola cadere. Ne ha quindi afferrato il borsello contenente documenti personali e una carta bancomat ed è scappato lasciandola a terra dolorante.

Durante la fuga si è liberato del borsello, poi recuperato – con i documenti e gli oggetti personali ad eccezione della carta bancomat – e restituito alla vittima.

La vittima, immediatamente soccorsa, veniva trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale Piemonte dove veniva curata per le escoriazioni diffuse riportate.

Nella stessa giornata, è stato altresì eseguito dai poliziotti del Commissariato Sezionale Messina Sud l’ordine di espiazione di pena detentiva agli arresti domiciliari, emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, a carico di CISCO Giovanni, messinese, 59 anni, riconosciuto colpevole del reato di favoreggiamento della prostituzione. L’uomo dovrà scontare la pena di mesi 3 e giorni 28.

10 OTTOBRE 2019 – ARRESTO LAMPO DI SQUADRA MOBILE E VOLANTI. LA POLIZIA DI STATO RINTRACCIA E ARRESTA RAPINATORE. AVEVA APPENA TENTATO IL COLPO IN UN TABACCHI.

Arresto lampo eseguito ieri mattina dai poliziotti di Squadra Mobile e Volanti nei confronti di MOLONIA Andrea, messinese, 31 anni, resosi responsabile del reato di tentata rapina ai danni di un tabacchi in centro città.

L’allarme è scattato intorno alle 08.30, quando il titolare dell’esercizio commerciale ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato.

Immediatamente, con un lavoro di stretta sinergia, i poliziotti della Sezione antirapina e della Squadra Volanti hanno rapidamente ricostruito la vicenda, risalendo all’identità del rapinatore.

Gli operatori della Polizia di Stato, dopo aver ascoltato il racconto della vittima, hanno visionato le immagini del sistema di videosorveglianza per riscontrare quanto accaduto pochi minuti prima: il trentunenne si era introdotto nel tabacchi e aveva chiesto di poter usare i servizi sanitari. Quando il titolare ha aperto la porta del bagno, fino a quel momento chiusa a chiave, il malvivente ne ha approfittato per aggredirlo, tentando di chiuderlo all’interno. Intento fallito perché la vittima, reagendo, lo ha ferito ad un braccio. Il malvivente ha così desistito ed è scappato a bordo di un’auto.

I risultati degli accertamenti effettuati sull’auto e la visione dei fotogrammi che lo immortalavano ne hanno confermato l’identità.

Sotto casa, poco dopo la tentata rapina, il trentunenne ha trovato i poliziotti ad attenderlo. Aveva ancora addosso i vestiti indossati durante il colpo e una vistosa ecchimosi al braccio.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della caserma Calipari in attesa del rito direttissimo previsto per stamani.

11 OTTOBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA TRENTAQUATTRENNE PER RAPINA. ESEGUITA MISURA CAUTELARE IN CARCERE DAGLI INVESTIGATORI DELLA SQUADRA MOBILE.

Nei giorni scorsi, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Messina hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di ARDIZZONE Gaetano di 34 anni.

Secondo quanto emerso dalle indagini compiute dalla Squadra Mobile di Messina e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, l’uomo avrebbe commesso assieme ad altri due soggetti, nell’ottobre 2018, una rapina ai danni di una rivendita Tabacchi in centro città.

Nella circostanza, due individui – con il volto coperto da passamontagna – si erano introdotti all’interno dell’esercizio commerciale e avevano minacciato il gestore con una pistola, intimandogli di consegnare l’intero incasso della giornata.

La vittima, nel tentativo di bloccare i malviventi, veniva colpita dal soggetto armato con il calcio dell’arma, riportando ferite al volto e alla spalla. Durante la colluttazione, il complice sottraeva il denaro contenuto all’interno del bancone, ammontante ad oltre € 5.000,00.

L’attività di indagine immediatamente avviata consentiva di accertare quanto avvenuto, anche grazie ai riscontri effettuati sui sistemi di video sorveglianza della zona. Ciò ha permesso di verificare che i soggetti coinvolti non erano due ma tre, l’ultimo dei quali infatti era rimasto all’esterno della tabaccheria a fare da sentinella.

Nei confronti del trentunenne, con numerosi precedenti di Polizia, il GIP ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere, poiché le modalità dell’azione e la spregiudicatezza criminale hanno evidenziato un alto rischio di reiterazione dei reati.

18 OTTOBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE ORDINE DI CARCERAZIONE. REVOCA DEI DOMICILIARI AL TRENTUNENNE TROVATO IN POSSESSO DI PIÙ DI 10 CHILI DI DROGA

Eseguito ieri dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barcellona Pozzo di Gotto l’ordine di carcerazione a carico di CANNISTRA’ Giuseppe, 31 anni, barcellonese, emesso dalla Procura della Repubblica di quel centro a firma del Procuratore dott. Emanuele Crescenti.

Revocati quindi i domiciliari a cui l’uomo era sottoposto dall’ottobre del 2017, quando fu arrestato dagli stessi agenti del commissariato per i reati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale dopo una rocambolesca fuga nei pressi degli svincoli autostradali A20 di Barcellona.

A bordo di una Fiat Panda il trentunenne ignorò l’alt dei poliziotti forzandone il posto di controllo. L’inseguimento che ne seguì si concluse solo quando lo stesso, nel tentativo di immettersi in una via secondaria, andò a sbattere contro un muro.

Tentò quindi di proseguire la fuga a piedi ma fu raggiunto e arrestato dagli agenti. Il complice a bordo dell’auto riuscì invece a scappare e a far perdere le proprie tracce.

Nel corso dell’inseguimento i poliziotti videro chiaramente i fuggitivi liberarsi di una grossa scatola lanciata fuori carreggiata e subito recuperata dopo l’arresto: conteneva due involucri sigillati con cellophane e contenenti 10 chili e 200 grammi di sostanza stupefacente, risultata del tipo marijuana ai successivi accertamenti della Polizia Scientifica.

A distanza di più di un anno dai fatti il trentunenne, sottoposto agli arresti domiciliari, è stato nuovamente arrestato, unitamente al fratello e alla madre, perché trovato in possesso di 12 dosi di cocaina, 48 di marijuana e 9 di mannitolo nonché di 2.200 euro, somma ritenuta provento di spaccio.

Su richiesta di revoca della misura dei domiciliari, ritenuta evidentemente non idonea e inoltrata dallo stesso Commissariato, il Tribunale ha emesso nuovo ordine di espiazione di pena detentiva, immediatamente eseguito ieri pomeriggio con il trasferimento presso la casa circondariale.

21 OTTOBRE 2019 – FERMO DI P.G. PER RAPINA E LESIONI AGGRAVATE A CARICO DI CITTADINO EGIZIANO. GRAVI GLI INDIZI DI COLPEVOLEZZA A SUO CARICO. LA POLIZIA DI STATO SULLE SUE TRACCE DA GIORNI.

Nella giornata di ieri, i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina hanno sottoposto a fermo di P.G. un cittadino di nazionalità egiziana su cui gravano evidenti e concordanti indizi di colpevolezza per i reati di rapina e lesioni personali aggravate ai danni di una messinese rapinata lo scorso 17 ottobre.

Gli operatori delle Volanti erano sulle sue tracce dal giorno dell’episodio violento quando la vittima, intenta a eseguire alcune operazioni presso uno sportello bancomat in via Parini, era stata scippata da un uomo datosi subito alla fuga.

Le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza testimoniavano il modus agendi dell’aggressore, rapido e violento nello scippare la donna, tanto da farla cadere a terra e trascinarla per alcuni metri sul marciapiede.

I riscontri successivi, con ulteriori video acquisiti tempestivamente dagli esercizi commerciali della zona, avevano poi permesso ai poliziotti di ricostruire subito fattezze e tratti somatici del malvivente, nonché di ottenere una precisa descrizione degli indumenti indossati.

Ieri mattina, gli agenti impegnati nel controllo del territorio hanno riconosciuto il ventiduenne egiziano mentre si trovava a Piazza Cairoli intorno a mezzogiorno.

Seguito a distanza, il giovane è stato avvicinato all’interno di un money transfer da agenti in borghese che, ormai certi della sua identità, lo hanno bloccato e arrestato. In strada, ad attenderlo, gli altri poliziotti in divisa e una Volante pronta a trasferirlo presso la caserma Calipari. Il presunto rapinatore aveva ancora addosso un paio di scarponcini da trekking come quelli indossati dal malvivente durante la rapina. Gli altri indumenti immortalati dal sistema di video sorveglianza al momento del fatto, sono stati invece rinvenuti e sequestrati nell’appartamento in cui il giovane era stato ospitato in attesa di trasferirsi presso altra destinazione, come dallo stesso spontaneamente ammesso.

Ancora una volta, come più volte accaduto negli ultimi mesi, gli operatori di Polizia hanno individuato in brevissimo tempo l’autore dell’episodio connotato da una grave violenza. Le indagini, immediatamente avviate e condotte in modo puntuale, hanno portato al fermo di P.G. di sabato mattina.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, considerati i gravi indizi di colpevolezza nonché il concreto pericolo di fuga, il ventiduenne è stato trasferito presso la locale casa circondariale.

24 OTTOBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ARRESTA VENTUNENNE MESSINESE. SEQUESTRATI NEL SUO APPARTAMENTO PIÙ DI DUE CHILI DI MARIJUANA E MUNIZIONAMENTO.

I poliziotti delle Volanti lo hanno arrestato ieri, al termine di una dettagliata perquisizione all’interno della sua abitazione. CASTAGNA Cosimo, 21 anni, messinese, nascondeva in casa più di due chili di marijuana e una trentina di cartucce per fucile.

La sostanza stupefacente è stata rinvenuta dentro numerosi sacchetti nascosti in vari luoghi dell’appartamento: in cucina, nello sgabuzzino, all’interno di una scarpiera, persino nel cestello della lavatrice.

Altre quattro confezioni sono state consegnate dallo stesso ventunenne, insieme a un bilancino di precisione e altro materiale generalmente utilizzato per il confezionamento delle singole dosi.

Trovati, infine, sei involucri vuoti in bagno, il cui contenuto era stato verosimilmente gettato nello scarico del water all’arrivo dei poliziotti, lasciando tracce ovunque.

Parte delle cartucce sono state maldestramente gettate dal balcone in strada andando a colpire il tettuccio di un’auto in sosta, subito recuperate dagli agenti che durante le attività controllavano il perimetro dell’immobile. La restante parte era invece nascosta in un mobiletto in veranda.

Rinvenuta e sequestrata anche la somma di 150 euro, ritenuta provento di spaccio.

Un ulteriore controllo dell’appartamento ha permesso il rinvenimento di un sistema di videosorveglianza dotato di hard disk le cui telecamere, posizionate sulla pubblica via, consentivano il costante monitoraggio di tutta l’area attorno la casa.

Il ventunenne, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato trasferito presso la locale Casa Circondariale. Dovrà rispondere dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di munizionamento.

28 OTTOBRE 2019 – RAPINA IN TABACCHERIA. ARRESTATE DALLA POLIZIA DI STATO TRE PERSONE

Nel tardo pomeriggio di sabato, tre individui travisati e armati di pistola e fucile a canne mozze hanno consumato una rapina in danno di una tabaccheria. I tre malviventi, sotto la minaccia delle armi, si sono fatti consegnare dal titolare dell’attività commerciale l’incasso della giornata, ammontante a poco più di € 6.000,00 nonché un cospicuo quantitativo di sigarette. Successivamente i tre individui si sono allontanati a bordo di uno scooter.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i poliziotti della Squadra Mobile e delle Volanti, che hanno velocemente ricostruito la dinamica dell’episodio e, attraverso la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza installato nel negozio, sono riusciti a risalire all’identità degli autori della rapina.

Avviate subito le ricerche, i tre soggetti sono stati rintracciati e arrestati all’interno di un appartamento, situato nelle immediate vicinanze della tabaccheria, di proprietà dello I.A.C.P..

Si tratta dei tre messinesi, già noti alle Forze di Polizia, ESPOSITO Giuseppe, di 26 anni, SCHEPIS Kevin, di 20 anni, e SURACE Giuseppe, di 33 anni. Quest’ultimo, in stato di irreperibilità, già destinatario di un ordine di carcerazione emesso il 18 ottobre dello scorso anno, per l’espiazione della pena della reclusione ad anni 4 mesi 8 e giorni 12, perché riconosciuto colpevole del reato di rapina.

All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti e sequestrati gli abiti che avevano addosso durante il colpo, le armi utilizzate nonché il bottino.

Lo scooter, risultato oggetto di furto denunciato il 26 ottobre scorso, e la refurtiva sono stati restituiti agli aventi diritto.

Gli arrestati, su disposizione dell’A.G., sono stati trasferiti presso la locale casa circondariale e dovranno rispondere dei reati, in concorso tra loro, di rapina aggravata, porto e detenzione di armi clandestine e ricettazione.

31 OTTOBRE 2019 – POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE MESSINESI. I REATI CONTESTATI: RAPINA, LESIONI, PORTO DI ARMA DA GUERRA, USURPAZIONE DI TITOLI E PORTO DI STRUMENTI ATTI AD OFFENDERE

La Polizia di Stato, avvalendosi della preziosa collaborazione della Guardia di Finanza, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Messina, a carico dei messinesi AIELLO Giuseppe, 41 anni e DI NARDO Rosario, 40, appartenente alla Guardia di Finanza ed attualmente sospeso dal servizio. Sono entrambi ritenuti responsabili dei reati di rapina, lesioni, porto di arma da guerra, usurpazione di titoli e porto di strumenti atti ad offendere perpetrati ai danni di una terza persona.

I fatti risalgono ai primi di ottobre quando gli odierni arrestati si sono recati presso l’abitazione della vittima costringendola ad aprire sotto la minaccia di una bottiglia incendiaria. Una volta dentro, l’hanno aggredita affinché consegnasse loro il denaro (circa 500 euro) e la cocaina che la stessa deteneva in casa. Gli autori dell’aggressione non hanno esitato a colpire ripetutamente la vittima con un coltello a farfalla e con il collo di una bottiglia di vetro e, anche dopo aver ottenuto quanto richiesto, hanno continuato ad infierire procurandole lesioni successivamente giudicate guaribili in gg.21.

Le indagini effettuate dai poliziotti delle Volanti della Questura di Messina e coordinate dalla locale Magistratura hanno permesso di stabilire l’identità degli aggressori e di ricostruire l’intera vicenda. A conferma di quanto evidenziato, i poliziotti delle Volanti hanno rinvenuto nell’abitazione di uno dei due arrestati sostanza stupefacente del tipo cocaina, due placche distintive della Guardia di Finanza, un coltello a farfalla con residui di tracce ematiche e abiti macchiati di sangue.

Rinvenuta altresì, poco distante dalla casa della vittima, una bottiglia incendiaria artigianale. Evidenziata, infine, dai sopralluoghi effettuati dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica, la dinamica dell’aggressione ricostruita attraverso gli elementi raccolti all’interno dell’abitazione. Ben visibili sulla maglia indossata dalla vittima le impronte della suola delle scarpe perfettamente coincidenti per dimensioni e disegno con quelle indossate da uno dei due arrestati.

L’Aiello è stato arrestato nel Comune di Lipari grazie al contributo dei militari della Tenenza della Guardia di Finanza di quel comune e trasferito con una motovedetta della Stazione Navale di Milazzo. Il Di Nardo è stato raggiunto dai poliziotti delle Volanti con la collaborazione del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Messina. Entrambi sono stati associati presso la Casa Circondariale di Gazzi.

5 NOVEMBRE 2019 – OPERAZIONE FLOWER. ESEGUITE NUMEROSE MISURE CAUTELARI DALLA POLIZIA DI STATO

Dalle prime ore della mattina, numerosi operatori della Polizia di Stato sono impegnati nell’esecuzione di una misura cautelare restrittiva della libertà personale che ha portato all’arresto di 10 persone.

L’operazione di polizia giudiziaria in argomento è, in effetti, l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima cellula delinquenziale che, nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era riuscita ad imporre – ai responsabili della sicurezza ed ai titolari di pubblici esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro.

Ad alcuni componenti del gruppo criminale scoperto sono pure attribuite, tra i capi di imputazione provvisoria dell’ordinanza di custodia cautelare emessa, due cruente rapine commesse in armi e a volto travisato.

Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, visione di immagini tratte da impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.

Le risultanze d’indagine, rimesse all’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno quindi consentito ai Pubblici Ministeri titolari del relativo procedimento, i quali condividevano il quadro indiziario raccolto dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile messinese, di richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare del massimo rigore nei confronti di 7 persone e quella degli arresti domiciliari a carico dei rimanenti 3.

Il provvedimento restrittivo della libertà personale emesso, ha previsto la custodia cautelare in carcere per LO DUCA Giovanni, cl. ‘70; DE LUCA Giovanni, cl. ‘89; SCHEPIS Kevin, cl. ‘99; ESPOSITO Giuseppe, cl. ’93; GANGEMI Vincenzo, cl. ‘74; MAZZITELLO Domenico, cl. ‘93; FIUMARA Eliseo, cl. ’97.

Quella degli arresti domiciliari per FUSCO Andrea, cl. ‘98; ARENA Placido, cl. ‘89; RIZZO Antonino, cl. ‘82.

LO DUCA, DE LUCA, SCHEPIS, MAZZITELLO e GANGEMI sono chiamati a rispondere di concorso in estorsione, continuata ed aggravata dal metodo mafioso, perché, LO DUCA e DE LUCA, in qualità di mandanti, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza, consistita, da parte dello SCHEPIS, nel provocare aggressioni fisiche apparentemente immotivate ai danni clienti di locali notturni, costringevano i proprietari dei menzionati locali e gli addetti alla sicurezza ad assumere GANGEMI e MAZZITELLO, pur non avendo i predetti i necessari requisiti nonché a corrispondere del denaro per garantire la loro sicurezza e quella all’interno dei locali.

Le aggressioni fisiche erano, peraltro, particolarmente violente e, in alcune occasioni, provocavano ai malcapitati avventori dei locali, lesioni personali anche gravi con traumi e fratture.

Azioni criminose avvenute tra i mesi di maggio e giugno del corrente anno.

E ancora, SCHEPIS, ESPOSITO, FIUMARA e DELUCA sono chiamati a rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona perché – i primi 3 quali autori materiali dell’azione delittuosa e il DE LUCA quale persona che ha fornito supporto logistico, mettendo a disposizione la propria abitazione – al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, facevano accesso in un supermercato del quartiere cittadino Maregrosso, con il volto travisato da passamontagna, con minaccia consistita nel brandire un fucile e una pistola, indirizzando le armi nei confronti dei presenti e tenendo costantemente sotto tiro una guardia giurata presa in ostaggio, si appropriavano del denaro custodito all’interno della cassaforte del valore di circa 14.000 Euro. Fatto delittuoso avvento il 18 maggio 2019.

Inoltre, SCHEPIS ed ESPOSITO sono chiamati a rispondere di concorso in altra rapina aggravata in quanto, al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, entrando all’interno di una sala scommesse ubicata nella zona sud della città, con il volto travisato da passamontagna e con minaccia consistita nel brandire un fucile, si appropriavano del denaro custodito all’interno dell’esercizio commerciale pari alla somma di Euro 3000. Episodio criminoso del 25 agosto 2019.

A SCHEPIS, FUSCO e ARENA viene poi contestato il concorso – in concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – in lesioni personali aggravate dal metodo mafioso per aver provocato traumi e fratture ad alcuni avventori di locali notturni. Fatto avvenuto nella notte tra il 4 ed il 5 maggio 2019.

A SCHEPIS, ARENA e RIZZO di aver provocato– in concorso tra loro e con altre persone allo stato ignote – lesioni personali aggravate dal metodo mafioso ai danni di un avventore di un lido. Azione delittuosa del 19 giugno 2019.

Nella notte appena trascorsa, gli investigatori:

• hanno rintracciato e catturato GANGEMI Vincenzo, MAZZITELLO Domenico e FIUMARA Eliseo, per poi tradurli – dopo le formalità di rito – presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi per ivi essere trattenuti a disposizione dell’A.G.;

• hanno rintracciato FUSCO Andrea, ARENA Placido e RIZZO Antonino, al fine di sottoporli agli arresti domiciliari.

In mattinata, invece, LO DUCA Giovanni, SCHEPIS Kevin ed ESPOSITO Giuseppe sono stati raggiunti in carcere, ove ristretti per altra causa, per la notifica del nuovo provvedimento cautelare che li riguarda.

DE LUCA Giovanni è attivamente ricercato.

6 NOVEMBRE 2019 – MOVIDA MESSINESE. LA POLIZIA DI STATO ESEGUE DECRETO DI SEQUESTRO PREVENTIVO DELLA DISCOTECA “CENTRO MULTICULTURALE OFFICINA”.

Nel pomeriggio di ieri, i poliziotti delle Volanti, unitamente ai colleghi dell’Ufficio Polizia Amministrativa e Sociale, hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, dei locali della discoteca “OFFICINA”, di Via Croce Rossa. Nella circostanza, è stato deferito in stato di libertà il titolare dell’attività, per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento.

Il provvedimento è scaturito a seguito delle indagini svolte in relazione ad una serie di episodi verificatisi nel mese di ottobre. In particolare, in più circostanze, le Forze dell’Ordine intervenute durante lo svolgimento di trattenimenti danzanti hanno accertato che non venivano rispettate le prescrizioni dell’Autorità a tutela della sicurezza pubblica, creando un grave rischio per l’incolumità delle persone presenti.

Infatti, sebbene la licenza di P.S. rilasciata dal Questore di Messina autorizzasse le attività danzanti e musicali con l’obbligo di non permettere un’affluenza superiore a 300 unità, il titolare aveva consentito l’accesso al locale ad un numero notevolmente superiore di avventori, circa 1.500, ai quali era stato altresì permesso di utilizzare un soppalco – attrezzato con tavoli e divanetti – fisicamente interdetto al pubblico. Inoltre, la somministrazione delle bevande alcoliche, non autorizzata da licenza comunale, avveniva in modo incontrollato e diffuso.

Nella medesima occasione è stata riscontrata l’assenza degli estintori come imposto dal Certificato di prevenzione incendi, verificando anche la presenza di soli due addetti antincendio, piuttosto di tre come prescritto dal provvedimento del Questore.

Peraltro, il locale in questione è lo stesso che lo scorso 26 ottobre era stato oggetto di provvedimento di sospensione dell’attività per 30 giorni emesso dal Questore di Messina.

8 NOVEMBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO CHIUDE TEMPORANEAMENTE NOTA DISCOTECA MILAZZESE. A FIRMARE IL PROVVEDIMENTO IL QUESTORE VITO CALVINO.

È stato notificato oggi, dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Milazzo, il decreto di sospensione dell’attività di trattenimenti danzanti, emesso dal Questore di Messina Vito Calvino, a carico di una nota discoteca del capoluogo mamertino.

Il provvedimento è scaturito, a seguito dei controlli amministrativi effettuati, lo scorso 20 ottobre, dagli agenti del locale Commissariato coadiuvati dai colleghi della Divisione Polizia Amministrativa della Questura.

In quella circostanza sono state riscontrate diverse irregolarità, che creavano grave e concreto pericolo per l’incolumità degli spettatori.

Nello specifico avrebbe dovuto ospitare 450 persone a fronte di un numero notevolmente superiore di avventori presenti, di queste 200 erano distribuite su due soppalchi che ne avrebbero potuto contenere 75.

Quanto accertato ha permesso, dunque, al Questore di disporre la sospensione della relativa licenza nonché la chiusura per 15 giorni del locale, con il preciso scopo di prevenire situazioni analoghe a quelle di cui sopra, pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza pubblica.

8 NOVEMBRE 2019 – QUARTIERI SICURI. SANZIONATI PER OLTRE 23.000,00 EURO DUE ESERCIZI COMMERCIALI CONTROLLATI.

Nella giornata di ieri, nell’ambito dell’operazione “Quartieri Sicuri”, i poliziotti delle Volanti, con l’ausilio della Sezione Annona della Polizia Municipale e dei Tecnici della Prevenzione del SIAN, hanno effettuato dei controlli presso gli esercizi commerciali, sia sotto il profilo amministrativo che quello igienico sanitario.

I servizi hanno interessato la zona centro della città.

In particolare sono state sottoposte ad ispezione un panificio ed una gastronomia da asporto.

Gli accertamenti esperiti dagli operatori hanno consentito di appurare, per entrambi gli esercizi commerciali, la mancanza della licenza SCIA, dei requisiti generali in materia d’igiene e della rintracciabilità degli alimenti. A carico della gastronomia sono state evidenziate ulteriori irregolarità relative al registro scarico olii, all’omessa indicazione degli allergeni, all’assenza del piano di autocontrollo HACCP, alla violazione delle procedure controllo infestanti, ai contenitori dei rifiuti non idonei, alla mancata formazione del personale.

Inoltre, il titolare della gastronomia è stato denunciato in stato di libertà per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Nella circostanza sono stati sequestrati 93 chilogrammi di merce, tra cui carne bovina, pollame, pesce spada, gamberoni e totani.

A seguito delle verifiche sono state irrogate complessivamente sanzioni per oltre 23.000,00 euro.

9 NOVEMBRE 2019 – LA POLIZIA DI STATO ESEGUE MISURE CAUTELARI IN CARCERE. ARRESTATI GLI AUTORI DI UNA RAPINA E DI UN FURTO COMMESSI NEL MESE DI SETTEMBRE SCORSO. I RESPONSABILI SONO DUE DEI COMPONENTI DEL PERICOLOSO GRUPPO CRIMINALE SCOPERTO NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE “FLOWER”.

Stamattina, gli investigatori della Squadra Mobile hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, nei confronti di SCHEPIS Kevin ed ESPOSITO Giuseppe, rispettivamente di anni 20 e 26, ritenuti responsabili in concorso tra loro della rapina commessa lo scorso 21 settembre ai danni di un supermercato della periferia sud della città. Esposito Giuseppe è, altresì, ritenuto responsabile del furto consumato lo scorso 25 agosto ai danni di un benzinaio.

I due soggetti, raggiunti oggi dalla nuova misura cautelare, sono già stati individuati quali membri del sodalizio criminale scoperto con l’operazione di Polizia Giudiziaria “Flower”, eseguita qualche giorno fa dalla Squadra Mobile di Messina, e dunque già detenuti perché ritenuti responsabili di altre cruente rapine perpetrate, con lo stesso modus operandi, nell’arco di pochi mesi, ai danni di esercizi commerciali della città.

Il provvedimento è il risultato dell’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, sviluppatasi attraverso una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, visione di immagini tratte da impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.

Nello specifico, i due malviventi, lo scorso 21 settembre, con volto travisato e armati rispettivamente di fucile e pistola, dopo essersi introdotti in un supermercato, si facevano consegnare dal direttore dell’esercizio commerciale il denaro ammontante a circa 2.500 Euro, dandosi poi alla fuga a bordo di uno scooter, risultato successivamente oggetto di furto. Le indagini immediatamente avviate hanno consentito di appurare che il tragitto effettuato dai due malfattori era identico a quello seguito in occasione di una precedente rapina consumata il 25 agosto c.a., con le stesse modalità operative, in danno di un centro scommesse e nella cui circostanza gli stessi si erano appropriati della somma di denaro pari a 3.000 Euro. Ancora, il 27 settembre è stato compiuto un altro delitto in danno del proprietario di alcuni distributori di benzina, il quale mentre si accingeva presso un istituto bancario cittadino per effettuare un versamento, veniva avvicinato da un individuo travisato che gli strappava di mano una busta contenente più di 15.000 Euro. Il malvivente, in quella occasione, dopo essersi dato alla fuga a piedi, scavalcava un muro di cinta e veniva prelevato da un complice a bordo di uno scooter, poi risultato lo stesso utilizzato per gli altri delitti. La successiva visione delle immagini di un impianto di video sorveglianza ha consentito agli investigatori di riconoscere l’autore del furto nella persona di Esposito Giuseppe.

Si è così, nell’arco di un brevissimo lasso di tempo, giunti alla soluzione di tutti gli episodi violenti commessi in città negli ultimi mesi e all’individuazione dei loro autori.

14 NOVEMBRE 2019 – RAPINA AL DISTRIBUTORE DI CARBURANTI. ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO IL RESPONSABILE.

Nel tardo pomeriggio di ieri, un individuo travisato ed armato di pistola ha consumato una rapina in danno di un distributore di carburanti del centro città. Il malvivente, minacciando il gestore dell’attività con la pistola, è riuscito a farsi consegnare l’incasso della giornata, ammontante a poco più di € 400,00, dandosi poi alla fuga a piedi.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i poliziotti della Squadra Mobile e delle Volanti, che, ricostruendo rapidamente la dinamica dell’episodio, si sono messi alla ricerca del malvivente. Poco dopo, il rapinatore è stato rintracciato e bloccato all’interno di un vecchio rifugio anti incursione aerea risalente al periodo bellico.

Si tratta del messinese, già noto alle Forze di Polizia, RUSSO Emanuele di 52 anni.

Rinvenuti e sequestrati una pistola calibro 6,35 con 23 proiettili dello stesso calibro, nonché il ciclomotore utilizzato dal malfattore per commettere il reato. Recuperata, inoltre, la refurtiva.

L’arrestato, su disposizione dell’A.G., è stato trasferito presso la locale casa circondariale e dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata, porto abusivo di arma e munizionamento.

16 NOVEMBRE 2019 – FURTI IN CITTÀ E PROVINCIA. CINQUE LE PERSONE RAGGIUNTE DA MISURA CAUTELARE GRAZIE AL LAVORO DI INDAGINE DELLA POLIZIA DI STATO.

Tempi e modus agendi differenti ma con un comun denominatore: furti ripetuti e di entità diversa ai danni di cittadini e commercianti. E’ quanto emerso dal lavoro di indagine della Polizia di Stato che coordinata dall’Autorità Giudiziaria, ha fatto luce sulle responsabilità di cinque individui e portato all’emissione di tre distinte ordinanze di misure cautelari.

La prima è stata emessa a carico di CURRO’ Giuseppe, 44 anni, messinese, che i poliziotti delle Volanti hanno raggiunto e sottoposto agli arresti domiciliari.

L’uomo è ritenuto responsabile del furto in appartamento perpetrato a Messina lo scorso 17 maggio in concorso con altro individuo allo stato ignoto.

Il colpo, eseguito nottetempo e in assenza del padrone di casa, aveva fruttato un bottino del valore commerciale quantificabile in circa 10.000 euro.

Il quarantaquattrenne si era introdotto nell’abitazione forzandone una portafinestra dopo aver raggiunto un balcone sul retro dello stabile e sollevato la tapparella esterna.

Una volta dentro aveva <ripulito> l’abitazione razziando reflex digitali, videocamere, pc, monili e orologi.

A tradirlo le immagini registrate da un sistema di videosorveglianza attivato all’interno dell’appartamento grazie a cui i poliziotti, dopo un’attenta visione, hanno riconosciuto il malvivente con precedenti di polizia e pertanto già noto alle forze dell’ordine.

La seconda ordinanza di misura cautelare interessa invece tre soggetti. Trattasi di SAGLIMBENI Michele, 42 anni; DRAME Sainobou, 28 anni e BENINATO Umberto, 56 anni, tutti messinesi e tutti responsabili di una serie di furti commessi in questo capoluogo tra agosto e settembre scorsi.

I tre, utilizzando un canovaccio ormai consolidato, si presentavano insieme o singolarmente nell’esercizio commerciale preso di mira e distraendo il personale addetto alle vendite riuscivano ad asportare merce di varia natura e di valore variabile: un profumo, monili, una borsa, indumenti, uno zainetto. Tutti furti di piccola entità, quindi, che sarebbero rimasti isolati se i poliziotti delle Volanti non avessero messo insieme i “pezzi” e dato un’identità al team di ladri seriali.

Ladri, peraltro, con precedenti specifici, già arrestati o denunciati per furto nei mesi precedenti che avevano comunque continuato a delinquere.

Per i primi due soggetti è scattata la misura cautelare in carcere; per il terzo gli arresti domiciliari.

La terza ordinanza di misura cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Patti, è stata eseguita infine in provincia, dai poliziotti del Commissariato di P.S. di S. Agata Militello, nei confronti di un cittadino di nazionalità marocchina, ritenuto responsabile del reato di furto con destrezza nei confronti di un portatore di handicap.

Nel mese di ottobre, sulla pubblica via, l’uomo aveva chiesto del denaro alla vittima che, intenzionata ad aiutarlo, tirava fuori dalle tasche dei pantaloni il denaro che aveva con sé, alla ricerca di una banconota di piccolo taglio da regalargli. Il cittadino di nazionalità marocchina ne approfittava per scippargli quanto posseduto, due banconote da 50 euro, per poi fuggire.

Il giorno dopo, i poliziotti impegnati nel controllo del territorio lo hanno riconosciuto e bloccato nelle vie del centro. Grazie alla ricostruzione della dinamica del furto e alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti, il malvivente è stato raggiunto dalla misura dell’obbligo di dimora e di presentazione alla P.G.

MESSINA, OPERAZIONE ANTIMAFIA “PREDOMINIO”: ESEGUITE DALLA POLIZIA DI STATO 14 MISURE CAUTELARI

Nelle notte appena trascorsa, decine di operatori della Polizia di Stato sono stati impegnati in un’ampia azione antimafia che ha portato all’arresto di 14 persone.

L’operazione, convenzionalmente denominata “Predominio”, rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, su una pericolosissima compagine delinquenziale mafiosa dedita all’estorsione ed al traffico di sostanze stupefacenti e per lo più operante nel quartiere popolare cittadino di “Giostra”.

Le indagini hanno confermato – anche attraverso il collegamento investigativo tra diversi procedimenti penali – l’ipotesi di una riorganizzazione sul territorio di Messina di alcuni ex collaboratori di giustizia, i quali, non solo hanno ripristinato i contatti con la criminalità organizzata di provenienza, ma si muovevano in un’ottica di nuovo controllo del territorio in contrasto con i gruppi tradizionali.

Tra tali soggetti, particolare rilievo riveste la figura di GALLETTA Nicola, il quale, oltre ad avere formato un proprio gruppo di riferimento unitamente all’ex collaboratore BARBERA Gaetano, avente le caratteristiche dell’associazione di stampo mafioso, nel quale rivestono un ruolo di primo piano anche gli ex collaboratori di giustizia PIETROPAOLO Pasquale e BONAFFINI Salvatore, ha costituito, insieme ai predetti Pietropaolo e Bonaffini, un fiorente sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti che, ancorché dotato di autonomia strutturale e organizzativa rispetto alla quasi speculare associazione mafiosa svolge, in una prospettiva strategica unitaria, la funzione di finanziamento del complessivo progetto criminoso e di ausilio al consolidamento del controllo del territorio

Le investigazioni, avviate nel luglio 2018 e protrattesi sino al marzo del 2019, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, servizi tecnico-dinamici sul territorio, analisi di tabulati e riscontri ad alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

All’esito di tale complessa attività investigativa affiorava un quadro generale particolarmente allarmante in quanto alcuni ex collaboratori di giustizia, tornati a dimorare in città, avendo ripristinato i legami con la criminalità organizzata di provenienza, si riorganizzavano nel territorio messinese con il chiaro intento di riaffermare una posizione di egemonia nel panorama criminale e ponendosi talvolta in contrasto con i gruppi tradizionali già operanti ovvero in rapporto con essi di vicendevole convenienza.

Gli approfondimenti investigativi, invero, traevano originaria genesi da tre gravi episodi delittuosi avvenuti in città ai danni dei componenti del nucleo familiare degli ARRIGO: il primo avvenuto il 29 aprile 2016 e gli altri due, contemporaneamente, nella giornata del 25 gennaio 2017.

In seguito, traendo impulso dagli sviluppi delle indagini inizialmente condotte sugli agguati cui si è accennato, veniva in evidenza una quanto mai sospetta fitta rete di rapporti fra l’ex collaboratore di giustizia GALLETTA Nicola, PIETROPAOLO Pasquale e BONAFFINI Salvatore, questi ultimi due anch’essi ex collaboratori di giustizia.

I predetti, ultimato il loro percorso di collaborazione con la giustizia, erano tornati in città, stabilendovi i propri interessi principali. Tra costoro e fin da subito, il GALLETTA Nicola assumeva un ruolo di preminenza, promuovendo, dirigendo ed organizzando, unitamente al BARBERA Gaetano, una cellula criminale mafiosa cui aderivano anche BARBERA Vincenzo, PIETROPAOLO Pasquale, BONAFFINI Salvatore e MACELI Cosimo.

Al fine di riaffermarsi nel panorama criminale messinese, il GALLETTA promuoveva incontri e riunioni. È in data 29 agosto 2018 che, presso un locale di ristorazione del centro, si registrava un vero e proprio summit tra gli ex collaboratori ed altri noti individui del contesto delinquenziale messinese.

Come anticipato, la generale azione della “nuova” cellula criminale mafiosa era proiettata verso la riconquista di un proprio spazio nella Provincia messinese, imponendosi soprattutto attraverso l’estorsione e il traffico degli stupefacenti.

Il potenziale delinquenziale di questa nuova cellula che faceva capo ai citati ex collaboratori era comprovato dalla capacità di intimidire ed imporre le proprie decisioni e dalla piena disponibilità di armi da parte di alcuni dei suoi componenti. Infatti, nel corso delle indagini, è risultato che BONAFFINI Salvatore e BARBERA Gaetano detenevano, ognuno all’interno della propria abitazione, una pistola con relativo munizionamento.

Altre armi da fuoco – secondo le intercettazioni – risultavano nella disponibilità di GALLETTA Nicola, MACELI Cosimo e STRACUZZI Antonino.

Quanto detto consente di avere contezza della capacità di intimidazione che era in grado di esprimere l’organismo criminale scoperto con le investigazioni. Nell’esercizio dell’azione di riconquista del territorio, attraverso danneggiamenti ed atti intimidatori, può inquadrarsi una vicenda estorsiva che accadeva nel gennaio di quest’anno e in cui risultavano direttamente coinvolti CUTÈ Giuseppe, GALLETTA Nicola e BARBERA Gaetano.

Ai predetti era infatti attribuibile un’estorsione, aggravata dal metodo mafioso, commessa in danno del titolare di un’Associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale messinese. Quest’ultimo era costretto a versare parte della propria liquidazione e minacciato affinché si dimettesse dalla carica ricoperta presso la citata Associazione Culturale.

Ma il core business dell’organizzazione malavitosa degli ex collaboratori di giustizia era rappresentato dal traffico delle sostanze stupefacenti.

Questo redditizio “settore” vedeva impegnati, in forma stabile ed associata, GALLETTA Nicola, BONAFFINI Salvatore, PIETROPAOLO Pasquale, MACELI Cosimo e BELLISSIMA Orazio. I componenti di detto nucleo criminale intrattenevano rapporti con singoli spacciatori, provvedendo a fornire loro la droga – cocaina e marijuana – da immettere sul mercato cittadino e soddisfare così le esigenze dei consumatori locali.

Numerosi erano gli episodi di cessione di stupefacenti accertati e documentati nel corso dell’indagine ed attribuiti anche ad altri individui colpiti anch’essi dalla misura cautelare. Quindi, a rispondere di spaccio di stupefacenti sono chiamati ALLERUZZO Alberto, ALLERUZZO Michele, ARRIGO Angelo, BARBERA Vincenzo, BRIGANDÌ Stellario, IENI Giovanni.

Condividendo l’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile, la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, nella persona dei Pubblici Ministeri titolari delle indagini, richiedeva ed otteneva – dal competente Giudice per le Indagini Preliminari – la misura cautelare del massimo rigore per 13 indagati e quella degli arresti domiciliari per il quattordicesimo.

Il provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale emesso a carico di detti indagati dell’Operazione convenzionalmente denominata “Predominio” è stato eseguito

– con rintraccio e traduzione in carcere nei confronti di:

1. ALLERUZZO Alberto, cl. ‘81;

2. ALLERUZZO Michele, cl. ‘82;

3. ARRIGO Angelo, cl. ‘88;

4. BARBERA Vincenzo, cl. ‘68;

5. BELLISSIMA Orazio, cl. ‘58;

6. BRIGANDÌ Stellario, cl. ‘67;

7. GALLETTA Nicola, cl. ’67 già collaboratore di giustizia;

8. MACELI Cosimo, cl. ‘64;

9. PIETROPAOLO Pasquale, cl. ’69 già collaboratore di giustizia;

10. STRACUZZI Antonino, cl. ‘74 già collaboratore di giustizia;

– con notifica presso l’Istituto di pena ove erano già ristretti per altra causa nei confronti di:

11. BARBERA Gaetano, cl. ‘70, già collaboratore di giustizia;

12. BONAFFINI Salvatore, cl. 72, già collaboratore di giustizia;

13. CUTÈ Giuseppe, cl. ‘80;

– con rintraccio e sottoposizione agli arresti domiciliari per:

14. IENI Giovanni, cl. ’71.

Per portare a termine l’azione di rintraccio e cattura dei destinatari del provvedimento restrittivo in parola, la Squadra Mobile si è avvalsa della collaborazione di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Occidentale di Palermo, di personale della Polizia degli Istituti di Pena ove si trovavano già ristretti alcuni soggetti e delle Squadre Mobili di Catania e Pescara.

QUESTURA DI MESSINA

POLIZIA DI PROSSIMITÀ

13 FEBBRAIO 2019 – LA QUESTURA DI MESSINA APRE LE PORTE DEI PROPRI UFFICI AGLI STUDENTI DEL LOCALE ATENEO UNIVERSITARIO: SOTTOSCRITTA STAMATTINA DAL RETTORE E DAL QUESTORE UNA CONVENZIONE DI TIROCINIO CURRICULARE

“Scegliere consapevolmente il proprio futuro”: è questo l’obiettivo sotteso alla Convenzione per lo svolgimento di attività di tirocinio stamane sottoscritta dal Rettore dell’Università degli Studi di Messina, Salvatore Cuzzocrea e dal Questore, Mario Finocchiaro. Una collaborazione proposta dal Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche accolta con grande entusiasmo dalla Questura nella ferma convinzione che indirizzare le scelte professionali degli studenti debba passare dalla conoscenza diretta del mondo del lavoro. La Convenzione avrà validità annuale con decorrenza dalla data della sottoscrizione. Sarà aperta agli iscritti ai corsi di laurea magistrale e magistrale a ciclo unico, interessati all’iniziativa. A loro, personale di polizia qualificato dedicherà momenti di studio ed approfondimento nei settori dell’ordine e della sicurezza pubblica, della gestione del personale, del contenzioso in materia di armi, delle procedure concernenti il permesso di soggiorno e protezione internazionale con l’obiettivo di dissipare dubbi ed incertezze e far conoscere di cosa si occupa la Polizia di Stato e con quali modalità d’intervento, tenendo conto, altresì, dei diversi ruoli e delle molteplici competenze ad essi connesse.

Un progetto ambizioso che, attraverso l’alternanza tra studio e lavoro, attraverso modalità didattiche alternative, avvalendosi della collaborazione delle Istituzioni, attente e presenti sul territorio, auspica di fornire ai professionisti di domani gli strumenti per meglio orientare le loro scelte.

28 FEBBRAIO 2019 – “PRETENDIAMO LEGALITÀ: A SCUOLA CON IL COMMISSARIO MASCHERPA” RIPARTE. PRIMA TAPPA VENERDÌ 1 MARZO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO VITTORINI

Finalmente si parte per “pretendere legalità” con il Commissario Mascherpa e la sua squadra. Il progetto, promosso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza con la collaborazione del MIUR, giunto alla sua II edizione, approda venerdì 1 marzo all’Istituto Comprensivo Vittorini che apre le porte di casa anche agli studenti del liceo Bisazza ed a quelli dell’Antonello.

Prima tappa di un tour che la Questura di Messina ha voluto fortemente per avvicinare la divisa ai più giovani nell’ottica della prossimità e della prevenzione.

Come per lo scorso anno, gli alunni delle scuole aderenti all’iniziativa avranno la possibilità di partecipare ad un concorso dando sfogo alla loro fantasia e creatività

Sensibilizzare e responsabilizzare, queste le parole chiave che faranno da filo conduttore ai tre temi centrali: bullismo, cyberbullismo e droga raccontati attraverso l’esperienza di chi ne è stato vittima e ha avuto il coraggio di parlarne.

La storia di altri per arrivare a fare le scelte giuste, per decidere da che parte stare, per non sbagliare, per essere cittadini migliori.

La testimonianza di coloro che hanno subito, per capire che non si è soli, che è importante raccontare, denunciare, che è fondamentale rivolgersi a figure competenti che con passione, dedizione e costanza lavorano anche per loro.

E poi gli strumenti che la Polizia di Stato possiede per arginare fenomeni di questo tipo facilmente utilizzabili, al passo coi tempi, in linea con le nuove forme di comunicazione di cui i giovani sono dei veri esperti.

Legalità, giustizia, rispetto e sicurezza per ispirare i comportamenti di oggi che possano fungere da esempio, attivando un circolo positivo capace nel tempo di portare ad un vero cambiamento. Con questo auspicio si ricomincia per rendere le future generazioni protagoniste effettive della loro vita.

5 MARZO 2019 – IL COMMISSARIO MASCHERPA ARRIVA A TEATRO

Nuove scuole per il Commissario Mascherpa e la sua squadra. Domani mattina a partire dalle ore 09:30 il secondo appuntamento del progetto sulla legalità promosso dalla Questura di Messina.

Cambiano gli studenti, cambia la location ma non l’obiettivo: sensibilizzare e responsabilizzare rispetto ai temi del bullismo, del cyberbullismo e della dipendenza, in particolare, dalle sostanze stupefacenti.

Gli alunni degli Istituti Scolastici Mazzini, Maurolico, La Farina, Basile, Archimede, Verona Trento si riuniranno al Teatro Vittorio Emanuele dove funzionari di polizia cercheranno di aiutarli a fare le scelte giuste.

La testimonianza di chi ha subito il punto di partenza per scuotere le coscienze e rendere i giovani più consapevoli.

Rischi e rimedi per decidere senza condizionamenti, per essere cittadini migliori, per rivolgersi alle persone giuste che con costanza e dedizione lavorano anche per loro.

Conoscere per essere veramente liberi abbattendo paura, vergogna, silenzio.

I ragazzi avranno la possibilità di partecipare ad un concorso nazionale legato al progetto dando sfogo alla loro creatività ed al loro estro.

Il cambiamento è possibile…basta crederci e volerlo.

29 MARZO 2019 – A SCUOLA CON LA POLIZIA DI STATO

Infaticabili e sempre entusiasti continuano i colleghi di Messina, Milazzo e Patti a parlare ai più giovani di bullismo, cyberbullismo e dipendenze. Hanno incontrato nei giorni scorsi gli alunni del Plesso Scolastico Pascoli della città dello stretto, quelli dell’Istituto Rita Levi Montalcini di San Piero Patti, quelli della Scuola Secondaria di primo grado Galluppi di Santa Lucia del Mela ed infine quelli del Comprensivo Marconi di Pace del Mela. Riconoscere il fenomeno e sapere cosa fare ed a chi rivolgersi per risolverlo: è questo che i nostri bravi poliziotti hanno cercato di spiegare ai ragazzi. Come al solito tante le domande e le curiosità e poi video, slides e qualche foto ricordo.

APRILE 2019 – LA QUESTURA DI MESSINA APRE LE PORTE DEI PROPRI UFFICI AGLI STUDENTI DEL LOCALE ATENEO UNIVERSITARIO

Ha avuto inizio ieri la prima edizione del tirocinio formativo organizzato sulla base di una Convenzione stipulata tra la Questura di Messina e il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università della stessa città metropolitana.

Grazie a questa opportunità, i 32 ragazzi che vi hanno aderito hanno iniziato una preziosa esperienza nel mondo della Polizia di Stato.

Durante le cento ore previste come periodo formativo, gli studenti approfondiranno diversi ambiti di competenza e, più nello specifico, l’ordine e la sicurezza pubblica, la gestione del personale, il contenzioso in materia di armi, il rilascio delle licenze, le procedure concernenti il permesso di soggiorno e protezione internazionale.

La prima mattinata è trascorsa velocemente, tra l’entusiasmo contagioso dei ragazzi che si sono mostrati fin da subito curiosi e interessati.

L’obiettivo del tirocinio è fornire strumenti per scegliere consapevolmente il proprio futuro.

10 MAGGIO 2019 – ALL’ISTITUTO GUTTUSO DI MILAZZO INCONTRO-LEZIONE CONTRO IL CYBERBULLISMO

All’iniziativa hanno partecipato il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Barcellona P.G. Emanuele Crescenti, il Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. Matteo De Micheli, e il Vice Commissario della Polizia di Stato Francesca Bongiovanni del Commissariato di P.S. di Milazzo.

Moltissime le domande rivolte dagli studenti, che alla fine dell’incontro hanno donato ai graditi ospiti degli elaborati grafici.

11 MAGGIO 2019 – NOTTE BIANCA DELLA LEGALITÀ

La Polizia di Stato partecipa all’evento promosso dall’Associazione Nazionale Magistrati in collaborazione con il MIUR per avvicinare i ragazzi di tutta Italia ai valori della legalità, solidarietà e giustizia.

Anche quest’anno si stringe un patto di collaborazione tra studenti, magistrati, insegnanti, rappresentanti delle istituzioni e società civile. Un’alleanza che guarda al futuro, alla costruzione di una società giusta e includente.

13 MAGGIO 2019 – “PRETENDIAMO LEGALITÀ: A SCUOLA CON IL COMMISSARIO MASCHERPA” FA CAPOLINEA A SPOLETO. A PREMIARE I VINCITORI IL CAPO DELLA POLIZIA.

Ultima tappa per il Commissario Mascherpa e la sua squadra: si è conclusa stamattina, alla presenza del Capo della Polizia, la II edizione del progetto sulla legalità nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di P.S. ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Mesi di intenso lavoro dove funzionari ed operatori di polizia, negli incontri organizzati per la circostanza, hanno tentato di instillare, nelle coscienze delle future generazioni, i valori fondamentali della convivenza civile. Bullismo, cyberbullismo, dipendenze sono solo alcune delle tematiche diffusamente trattate non senza ascoltare il punto di vista dei più giovani incoraggiandoli a fare scelte libere e consapevoli, ad agire secondo legalità, giustizia e rispetto sicuri che solo così si possa attivare un circolo virtuoso capace di scuotere davvero le coscienze.

A far da cornice alla cerimonia di premiazione, che ha visto confrontarsi gli alunni delle scuole aderenti all’iniziativa sparse su tutto il territorio nazionale, l’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato di Spoleto.

5 province per 180 ragazzi che hanno vissuto una giornata da poliziotti. Sveglia alla buonora, colazione tutti insieme in mensa gomito a gomito con i colleghi in divisa, alzabandiera, dimostrazioni operative, anche della squadra cinofili, visita al museo delle auto storiche allestito per l’occasione.

Hanno partecipato con il Prefetto Franco Gabrielli all’inaugurazione dell’Impianto sportivo destinato ad ospitare le Sezioni giovanili Fiamme Oro dedicate alle discipline del Pugilato e del Karate.

E poi, finalmente, sempre alla presenza del Capo della Polizia, la tanto attesa proclamazione dei vincitori.

Tre le categorie in concorso. La prima “arti figurative e tecniche varie” sul tema “Con le regole si vive meglio insieme”, destinata alle scuole primarie, ha visto sul podio le classi prime della scuola primaria statale San Ciro di Foggia e le classi V A e V B della scuola primaria Padre Angelo Buodo di Pravisdomini (Pordenone).

Per la seconda categoria “graphic novel” dal titolo “Impara a fare le scelte giuste…puoi cambiare il mondo”, dedicata alle scuole secondarie, medaglia d’oro alle classi III D e III E dell’istituto comprensivo n.2 Luigi Pirandello di Patti (Messina) ed alla classe III G della scuola Italo Calvino, sede Don Milani, di Piacenza. Stessa categoria, ma per le scuole secondarie di secondo grado, vince la I L del Liceo artistico Perugini di Foggia.

Terza categoria “Cine tv”, che condivide con la precedente tematica e destinatari, il primo premio è andato alle classi I A e I C dell’Istituto Comprensivo Gragnano 3 di Gragnano (Napoli).

Musica, ospiti e tanto divertimento. A dettare i tempi della ricca tabella di marcia due presentatori d’eccezione: Emanuela Aureli ed il campione di scherma delle Fiamme Oro Stefano Pantano. Altri due sportivi pluri medagliati del gruppo sportivo della Polizia di Stato hanno voluto complimentarsi con gli studenti: il pugile Cammarelle Roberto e la schermitrice Valentina Vezzali.

Non poteva mancare il Direttore Artistico del museo del fumetto di Cosenza Luca Scornaienchi autore delle sceneggiature dedicate al Dirigente del Commissariato di Diamante.

Tutti in piedi sulle note del rapper/poliziotto Sebastiano Vitale, in arte Revman, che ha surriscaldato gli animi.

Ed ancora, applausi e calorose strette di mano per finire con l’augurio di ritrovarsi anche l’anno prossimo con il mitico Vice Questore Giovanni Mascherpa e le sue nuove e sempre entusiasmanti avventure.

20 MAGGIO 2019 – CONCLUSA CON SUCCESSO LA X EDIZIONE DELLA SETTIMANA DELLA SICUREZZA.

Polizia di Stato presente venerdì scorso all’esercitazione che ha riguardato l’ammaraggio di emergenza di un aeromobile. Le operazioni sono state gestite dalla Prefettura di Messina, con il coordinamento della Capitaneria di Porto e l’intervento dei Vigili del Fuoco. Presenti anche operatori del locale Gabinetto di Polizia Scientifica che hanno trasmesso in diretta alla Sala Situazioni della Prefettura le immagini dei soccorsi.

27 MAGGIO 2019 – A SCUOLA CON LA POLIZIA DI STATO

Si è conclusa un’altra settimana ricca di incontri. Presso l’Istituto Tecnico Industriale Evangelista Torricelli e l’Istituto Comprensivo Giovanni Alfredo Cesareo di Sant’Agata Militello abbiamo parlato di bullismo e cyberbullismo con il Commissario dott.ssa Cettina Pirrotti, vice dirigente del Commissariato di Sant’Agata Militello, e di sicurezza stradale con il Sostituto Commissario Massimiliano Fiasconaro, responsabile del Distaccamento di Polizia Stradale di Sant’Agata Militello.

6 GIUGNO 2019 – LA POLIZIA DI STATO ALLA PEDALATA CICLOTURISTICA FINALIZZATA ALL’ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE MENTALI E ARCHITETTONICHE. GIRO DEI 2 MARI CON MARZIA

Una corsa lunga 180 km nella provincia di Messina per fare dello sport un’occasione di solidarietà e amicizia. Marzia, cui questo tour è dedicato, è una giovane donna che non si è fatta “abbattere” dal suo handicap ma partecipa attivamente all’iniziativa a bordo della sua bici speciale, costruita su misura per lei. Non potevamo mancare stamattina alla partenza da Piazza Duomo.

13 GIUGNO 2019 – PROGETTO ICARO. LA POLIZIA DI STATO E LA SICUREZZA STRADALE

Realizzato anche per quest’anno il “Progetto ICARO”, campagna sulla sicurezza stradale, giunta alla diciannovesima edizione, promossa dalla Polizia di Stato – Specialità Stradale, con il MIUR, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il coordinamento scientifico del Dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, la Fondazione ANIA, il MO.I.GE. (movimento Italiano Genitori), la Federazione Ciclistica Italiana, il Gruppo ASTM-SIA, il Gruppo Autostrada del Brennero S.p.A. ed Enel Green Power S.p.A. Icaro è una campagna rivolta ai giovani delle scuole di ogni ordine e grado, che ha l’obiettivo di diffondere, attraverso programmi differenziati in base all’età degli studenti, l’importanza del rispetto delle regole e della legalità, attraverso una serie di incontri svolti da funzionari e tutor della Polizia Stradale, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Federazione Ciclistica.

Il tema di questa edizione è stato il “Controllo delle Emozioni alla Guida”. L’emotività, infatti, associata a una serie di fenomeni psicologici tra cui il temperamento, la personalità, l’umore, influenza il comportamento durante la guida di veicoli.

L’iniziativa ha visto la Polizia Stradale di Messina impegnata in vari Istituti della provincia, che hanno accolto con entusiasmo il progetto.

Agli incontri hanno preso parte circa 800 giovanissimi alunni ai quali sono stati illustrati, anche con l’ausilio di filmati e spot, i principi dell’educazione stradale, il rispetto delle regole e il concetto di responsabilità, con l’obiettivo di diffondere il complesso di norme che compongono il codice della strada, inteso non come regole impositive ma come valori di una cultura civica personale che deve diventare tesoro di vita quotidiana.

L’iniziativa ha l’obiettivo di elevare gli standard di sicurezza stradale e di ridurre le vittime della strada, visto che gli incidenti sono la prima causa di morte per i giovani in Italia ed in Europa, anche semplicemente spiegando le piccole ed iniziali differenze tra segnali stradali, tra divieti e prescrizioni; parole, filmati ed immagini, diventano un linguaggio che, partendo dalle emozioni, può far nascere nella mente dei ragazzi una maggiore consapevolezza dei rischi, affinché affrontino la quotidianità con più maturità.

21 GIUGNO 2019 – SICUREZZA FERROVIARIA

Anche per l’anno scolastico 2018/2019, la Polizia Ferroviaria è stata in prima linea nelle scuole e nelle piazze cittadine con il Progetto “Train to be cool”, di educazione alla legalità ed alla sicurezza in ambito ferroviario, raggiungendo, a differenza degli altri anni, anche gli istituti primari. In tutto in Sicilia sono stati effettuati circa 90 incontri negli istituti di ogni ordine e grado che hanno interessato 9943 studenti. In particolare, i trainers della Polfer della provincia di Messina, hanno presentato il lavoro della Specialità e l’attività di prevenzione degli incidenti in ambito ferroviario, incontrando 1906 studenti, un numero in netta crescita rispetto all’anno scolastico precedente quando, nel messinese, erano stati incontrati 1588 alunni.

Al centro dell’attività sono stati i giovani che, dopo essere stati informati dei pericoli, più o meno nascosti, dell’ambiente ferroviario, sono stai messi alla prova attraverso quiz e giochi per testarne l’attenzione, l’influenzabilità nell’ambito di un gruppo e la capacità di svolgere più azioni in contemporanea. Il fine è stato quello di evidenziarne la vulnerabilità laddove, soprattutto, in fase adolescenziale, i ragazzi si ritengono invincibili tanto da accettare sfide e provocazioni, anche dal mondo dei social, con cui rischiano di mettere a repentaglio la propria vita. In particolare, sono state affrontati i rischi legati all’attraversamento dei binari o dei passaggi a livello chiusi, l’uso del cellulare e delle cuffiette quando si è nelle vicinanze dell’ambiente ferroviario, l’importanza di rimanere distanti dalla linea gialla, il rischio legato ai selfie estremi ecc.

Se con la fine dell’anno scolastico, la Polizia Ferroviaria dà appuntamento agli alunni alla riapertura delle scuole, la vigilanza della Polizia Ferroviaria sul proprio territorio di competenza non va in vacanza, anzi la prevenzione e la repressione dei “comportamenti anomali” si rafforza soprattutto nelle stazioni che servono città d’arte e/o note località balneari che vedranno un notevole incremento del flusso dei viaggiatori.

12 LUGLIO 2019 – NUOVI DISTINTIVI DI QUALIFICA PER LA POLIZIA DI STATO

Ieri 11 luglio, giornata nella quale ricorre l’anniversario dell’istituzione della Polizia di Stato, prima forza di Polizia, si è tenuta a Roma, presso il Palazzo della Consulta alla presenza delle più alte cariche istituzionali la cerimonia ufficiale di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica.

Un giorno atteso con grande trepidazione. Dopo 38 anni, in modo tangibile, si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale, che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto “sub lege libertas”. Fu la legge 121 del 1981 a ridisegnarne lo status giuridico segnandone il distacco dal mondo militare. Con tale riforma la Polizia di Stato, in estrema sintesi, si apre alle donne, prevede una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate, cambia i nomi dei gradi che vengono ristrutturati ed arricchiti dal ruolo ispettori anello di congiunzione tra dirigenti e collaboratori.

Un’epocale conquista che andava suggellata attraverso un segno visibile che ricordasse a tutti, appartenenti e non, il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa, e fortemente voluta.

Ed è proprio, recuperando tale spirito riformista che l’uniforme di oltre 98.000 poliziotti da domani cambierà aspetto, vestendo i nuovi distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica professor Michele D’Andrea. Ad accomunare passato e presente l’immagine, rivisitata stilisticamente, dell’aquila, emblema dell’Istituzione, che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza risalente al 1919.

Ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto. L’aquila continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.

Compaiono invece per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari.

I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.

21 LUGLIO 2019 – LA POLIZIA DI STATO RICORDA GIORGIO BORIS GIULIANO

Erano gli anni 50 quando tra un esame e l’altro giocava a pallacanestro con il CUS di Messina. Boris Giuliano faceva parte di una squadra di cestisti quando ancora non sapeva che avrebbe segnato la storia dello Stato italiano.

Un uomo onesto, entrato in Polizia nel 1962 con prima assegnazione Palermo. É dall’amore per lo sport che ha appreso l’importanza di fare squadra. Ha così rivoluzionato il metodo d’indagine puntando sulla capacità di cooperazione e sulla raccolta delle informazioni, quelle che gli avrebbero consentito di ricostruire la mappa delle consorterie criminali di Palermo.

I suoi uomini parlavano di lui non come di un dirigente ma come di un” padre”. Una figura capace di dare il massimo in servizio e di essere vicino ai collaboratori, sempre. Un uomo dello Stato, un funzionario impeccabile, troppo scomodo per la mafia tanto che il 21 luglio del 1979 alle 8.10 del mattino il suo killer ha scelto di colpirlo alle spalle. Una vigliaccheria che faceva tremare la mano dell’omicida mentre esplodeva sette colpi di pistola.

Messina, quarant’anni dopo, alla stessa ora, lo ricorda alla presenza di Autorità civili, militari e religiose e di rappresentanti di Enti e Associazioni.

Stamattina non è voluto mancare il Questore dott. Vito Calvino.

28 SETTEMBRE 2019 – SANT’AGATA DI MILITELLO. LA POLIZIA DI STATO INCONTRA GLI STUDENTI

Nel pomeriggio di ieri, nell’ambito del progetto PON dal titolo “Social Web”, la Polizia di Stato ha incontrato gli studenti dell’Istituto Marconi di Sant’Agata Militello.

Nel corso dell’iniziativa, il Dirigente del Commissariato e i suoi collaboratori hanno parlato ai ragazzi delle potenzialità comunicative del web e delle community, con l’obbiettivo d’insegnare loro a usarle senza incorrere in comportamenti scorretti e pericolosi per se e per gli altri.

29 SETTEMBRE 2019 – SAN MICHELE ARCANGELO. LA POLIZIA DI STATO CELEBRA IL SANTO PATRONO

FAMILY DAY IN CASERMA DEDICATO AI PIÙ PICCOLI

Si celebra oggi la festa di San Michele Arcangelo, comandante delle milizie celesti e protettore della Polizia di Stato.

Anche la Questura di Messina rende omaggio al Santo Patrono e dedica la giornata odierna ai poliziotti e alle loro famiglie con due appuntamenti importanti.

Il primo, stamani, presso la Basilica di Sant’Antonio, con la Santa Messa officiata dall’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Messina, S.E. Mons. Giovanni Accolla, coadiuvato dal Rettore Rogazionista Padre Mario Magro e dal sacerdote Giovanni Ferrari, Cappellano della Polizia di Stato.

Il secondo, nel pomeriggio, presso il complesso Nicola Calipari con il Family Day 2019: la caserma apre le porte ai familiari dei poliziotti e dell’Amministrazione Civile dell’Interno.

Durante i festeggiamenti della 15°edizione, il Questore Dr. Vito Calvino consegnerà gli attestati di riconoscimento e le onorificenze ai poliziotti distintisi per il loro impegno e i risultati ottenuti.

Sono però i bambini i veri protagonisti dei festeggiamenti: a loro sono dedicate le esibizioni del cane pastore anti-droga “in forza” alla squadra cinofila, quelle degli operatori della Polizia Stradale e della Polizia Ferroviaria con cui scopriranno come e con quali mezzi lavora un poliziotto. Presenti anche gli operatori del locale Gabinetto di Polizia Scientifica con cui i bimbi potranno imparare come si rileva un’impronta e come si circoscrive la scena del crimine.

19 OTTOBRE 2019 – EVENTO ENEL GREEN POWER A MOTTA CAMASTRA

Una bella mattinata a bordo del Pullman Azzurro della Polizia di Stato trascorsa insieme a più di mille bambini per parlare di ambiente e rispetto delle regole.

In collaborazione con Enel Green Power a Motta Camastra.

23 OTTOBRE 2019 – STORIE A LIETO FINE

Accade spesso che ignare vittime vengano raggirate da abili truffatori. Accade anche che ci sia un lieto fine.

E’ successo alla nostra amica che tempo fa è caduta nella trappola della truffa della finta eredità. Il meccanismo della truffa, noto come “falsa eredità”, consiste nel far credere alla vittima di essere in possesso di un grosso lascito ereditario che non si può consegnare al destinatario perché deceduto e pertanto si cerca qualcuno cui consegnarne una parte, a patto che si accolli le spese notarili.

La vittima viene generalmente avvicinata in strada secondo un copione che ogni volta si ripete e che ingenera nel malcapitato la fondata certezza di un facile guadagno. Anche in questo caso la vittima ha accettato di prelevare del denaro dal proprio conto corrente ed è stata “scaricata” non appena lo ha consegnato ai due truffatori.

A differenza di tanti che per vergogna o pudore non denunciano, la nostra amica ha chiesto aiuto. I poliziotti intervenuti sono riusciti a risalire all’identità dei truffatori e ad assicurarli alla giustizia. Anche la somma sottratta, 2.700 euro, è stata recuperata e stamattina restituita alla vittima.

7 NOVEMBRE – CERIMONIA DI PREMIAZIONE A CAPO D’ORLANDO

Ogni giorno assistiamo a gesti eroici da parte di poliziotti che, silenziosamente, assolvono con coraggio e generosità all’espletamento del proprio dovere. Lo fanno consapevoli del rischio, ma più forte per loro è la volontà di mettersi al servizio dei cittadini.

Tra questi, c’è sicuramente il collega del Commissariato di Capo D’Orlando che il 9 luglio non ha esitato ad intervenire all’interno di un panificio nel quale si era sviluppato un incendio. Dopo essere riuscito ad entrare nel laboratorio ormai avvolto dalle fiamme, ha evitato che il rogo si estendesse all’interno dell’attività, ove era presente una bombola di gas da 50 Kg. Così facendo ha scongiurato l’esplosione, pur avendo riportato lesioni e una intossicazione. Oggi, nella Sala Consiliare del Comune di Capo D’Orlando, alla presenza del Questore di Messina e del Dirigente del Commissariato, si è svolta una cerimonia di premiazione.

20 NOVEMBRE 2019 – GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

Tutti a scuola! Oggi all’Istituto S.Margherita di Messina, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si è tenuto un incontro tra istituzioni e alunni. Una giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema del cyberbullismo per tutelare al meglio i cittadini più giovani.

25 NOVEMBRE 2019 – #QUESTONONÈAMORE – LA POLIZIA DI STATO CON LE DONNE CONTRO LA VIOLENZA

La flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero delle vittime continua ad essere inaccettabile ma anche perché l’esperienza della polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia.

Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento.

Oltre alla tutela offerta dalla legge, una battaglia importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, assieme alle associazioni antiviolenza, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.

Un evento – quello organizzato stamattina dalla Questura di Messina presso la Galleria Vittorio Emanuele – dedicato proprio a questo: la prevenzione.

Tante persone, uomini e donne, che hanno cantato e danzato insieme sulle note di canzoni simbolo: il coro del Liceo Classico “Maurolico”, la scuola di ballo Studio Danza di Mariangela Bonanno, il gruppo musicale “Montecarlo Night” e la poetessa Tania Galletta. Perché si può parlare di violenza anche con un sorriso. Con loro, non sono voluti mancare i rappresentanti delle Istituzioni, Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, il Vicario del Questore Nicola Spampinato e numerosi esponenti delle tante associazioni impegnate sul territorio.

Presenti anche i poliziotti e le poliziotte della Questura di Messina per lanciare ancora una volta un messaggio alle donne vittime di violenza: “Non siete sole”. Questo anche grazie alla distribuzione dei nuovi opuscoli della campagna “Questo non è amore 2019”, all’interno del quale è presente anche la testimonianza di una donna di Messina che è stata salvata dalla Polizia di Stato.

26 NOVEMBRE 2019 – CONVEGNO SULLA VIOLENZA SULLE DONNE E MINORI

C’eravamo anche noi al “Convegno sulla violenza sulle donne e minori” organizzato ieri dal Soroptimist International Club di Milazzo, nella suggestiva cornice di Palazzo d’Amico.

Autorità, Forze dell’Ordine, Associazione Antiviolenza e cittadini uniti per dire NO alla violenza. Tra i relatori il Commissario della Polizia di Stato Francesca Bongiovanni Vice Dirigente del Commissariato di P.S. di Milazzo.

30 NOVEMBRE 2019 – “INTERCONNETTIAMOCI… MA CON LA TESTA!”

Presente anche la Polizia di Stato all’incontro promosso dal Lions Club di S. Agata di Militello “Interconnettiamoci… ma con la testa!” per educare i più giovani ad un corretto utilizzo dei social network in un’epoca in cui la comunicazione è in continua evoluzione. All’evento, tenutosi presso l’Istituto Superiore di S. Agata di Militello “L. Sciascia”, hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni e Associazioni operanti sul territorio.

Per la Polizia di Stato c’era il Dirigente del Commissariato di S. Agata di Militello.

9 DICEMBRE 2019 – “UNA VITA DA SOCIAL” – EDIZIONE 2019/20. ARRIVA A MILAZZO IL TRUCK FIRMATO POLIZIA DI STATO.

LA CAMPAGNA EDUCATIVA ITINERANTE SUI TEMI DEI SOCIAL NETWORK, DEL CYBERBULLISMO, DELL’ADESCAMENTO ONLINE E SULL’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA DELLA PRIVACY.

E’ arrivato a Milazzo lunedì 9 dicembre il truck della Polizia di Stato a bordo del quale gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online.

Un’occasione importante per fare prevenzione sui rischi e pericoli della rete con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

I poliziotti, selezionati dalla Polizia di Stato per la campagna educativa itinerante realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, hanno trascorso la mattinata con i visitatori a bordo dell’aula didattica del truck.

Sono poi ripartiti alla volta della prossima tappa per continuare un viaggio ancora lungo, che interesserà tutto il territorio nazionale coinvolgendo migliaia di studenti nelle piazze e città italiane.

9 DICEMBRE 2019 – IL NATALE ALLE PORTE

Il Natale è alle porte…e lo abbiamo avvertito veramente stamattina in Prefettura a Messina, dove si è tenuta la cerimonia di accensione dell’albero di Natale. Un’occasione per vivere tutti insieme lo spirito natalizio ma, ancor più, per celebrare loro, i veri protagonisti: i bambini.

A qualche giorno di distanza dalla giornata internazionale dei diritti del fanciullo e della giornata internazionale per le persone con disabilità, il Prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi, alle presenza delle Autorità locali civili e militari, ha voluto dare spazio proprio ai più piccoli che hanno contribuito alla realizzazione di un bellissimo presepe esposto al pubblico. Accanto a questo, simbolicamente, è stato collocato l’albero Interforze, per rappresentare che le Forze dell’Ordine ci sono per tutelare anche e, prima di tutto, i più deboli. I nostri poliziotti, con il Questore di Messina, Vito Calvino, non sono voluti mancare e hanno con grandissima gioia contribuito a realizzare un albero così significativo.

12 DICEMBRE 2019 – A SCUOLA PER PARLARE DI SOCIAL NETWORK E CYBERBULLISMO

“Non più vittime. La conoscenza come arma di sicurezza”.

Ne abbiamo parlato oggi, insieme agli alunni dell’Istituto Comprensivo Capizzi Cesarò, nell’ambito della campagna educativa sui temi dei #socialnetwork e del #cyberbullismo.

16 DICEMBRE 2019 – UNA MATTINA IN QUESTURA PER I RAGAZZI DELLA SCUOLA “SALVO D’ACQUISTO”, VENUTI A PARLARE CON LA POLIZIA DI STATO NELL’AMBITO DEL PROGETTO “RAGAZZI FUORI LUOGO”.

Un progetto di editing giornalistico che si concluderà con la realizzazione di un corto dedicato al tema della devianza minorile e dell’affrancamento dalla spirale della criminalità. Ai ragazzi è stato illustrato il lavoro quotidianamente svolto dalla Polizia di Stato, dalla chiamata in sala operativa fino a alla gestione dell’intervento, con particolare attenzione ai casi che riguardano la violenza sulle donne e sui minori.

QUESTURA DI MESSINA

Risultati conseguiti dalla Polizia di Stato nel 2019

Arresti 330

Persone denunciate in stato di libertà 1088

Persone identificate 49518

Veicoli controllati 33451

Posti di controllo effettuati 28564

Controlli domiciliari a persone sottoposte a misure di prevenzione, di sicurezza, cautelari e misure alternative alla detenzione 13590

Delitti commessi

Omicidi 3

Omicidi tentati 2

Lesioni dolose 158

Violenze sessuali 13

Furti 832

Ricettazione 31

Rapine 56

Estorsioni 33

Truffe e frodi informatiche 323

Danneggiamenti seguiti da incendio 47

Danneggiamenti 202

QUESTURA DI MESSINA

UFFICIO MISURE DI PREVENZIONE

Avviso Orale 66

Sorveglianza Speciale 22

Fogli di Via Obbligatori 19

D.A.S.P.O. 37

Ammonimenti 31

UFFICIO ANTIMAFIA

Pratiche trattate inerenti la certificazione antimafia 548

UFFICIO MINORI

Minori non accompagnati collocati in comunità 117

GABINETTO PROVINCIALE DI POLIZIA SCIENTIFICA

Fotosegnalamenti 2040

QUESTURA DI MESSINA

DIVISIONE P.A.S.I.

UFFICIO PASSAPORTI

Passaporti rilasciati 18044

UFFICIO LICENZE

Licenze rilasciate 787

PORTO D’ARMI

Rilasciati/rinnovati 1692

QUESTURA DI MESSINA

UFFICIO IMMIGRAZIONE

Rilascio\rinnovo permessi di soggiorno 5618

Richieste di cittadinanza italiana 332

Permessi di soggiorno rigettati\revocati\archiviati 149

Provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale di cui

– Espulsioni 72

– Respingimenti 25

– Allontanamenti cittadini comunitari 5

Totale sbarchi 7

Persone identificate e accolte durante gli sbarchi 573

Istanze di protezione internazionale definite 305

QUESTURA DI MESSINA

POLIZIA STRADALE

Persone identificate 25804

Persone denunciate in stato di libertà 64

Persone arrestate 4

Servizi con autovelox 1914

Conducenti controllati con precursori ed etilometri 9165

Pattuglie 11658

Verbali al CdS 20346

Veicoli controllati 64569

Posti di controllo 23316

Fotogrammi impressionati 8285

POLIZIA FERROVIARIA

Persone identificate 17034

Persone denunciate in stato di libertà 10

Persone arrestate 5

Pattuglie in stazione 1875

Pattuglie a bordo treno 851

Treni scortati 2070

Minori rintracciati 6

POLIZIA MARITTIMA

Persone controllate 102768

Persone denunciate in stato di libertà 4

Persone arrestate //

Visti 46

Shore pass (Permessi brevi visita città per i marittimi) 112949

Imbarchi pax (passeggeri) 10027

Imbarchi crew (equipaggio) 115

Pattuglie 560

Posti di controllo 23

Imbarcazioni (Crociera-Commerciali-Diporto) 1077

QUESTURA DI MESSINA

POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

Truffe on line 121

Pedopornografia Detenzione

Divulgazione

Adescamenti 2

Perquisizioni

GByte materiale sequestrato

Diritto d’autore Controlli su esercizi

Sanzioni amministrative

Reati contro la persona Diffamazione 29

Molestie 7

Minacce 1

Stalking 1

Sexestorsion 8

Computer crime Phishing 9

Furto identità digitale 73

Attacchi informatici 6

Pagamento telematico e uso illecito dei codici 164

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