MESSINA – Nel mese di marzo, dopo aver impegnato € 85.000,00 per affidare il Servizio di prevenzione e controllo del Punteruolo rosso sul territorio comunale, l’Assessore scriveva al Ministero della Salute chiedendo l’autorizzazione ad impiegare gli insetticidi vietati in area urbana e, quindi, restava in attesa di risposta.
La risposta non è mai arrivata, in quanto il Ministero aveva già autorizzato l’utilizzo di questi prodotti in ambiente urbano già dal 30 marzo scorso, solo dopo 17 giorni dall’affidamento del Servizio in questione.
E’ veramente un peccato che il materiale elettorale sia già stampato; questo brillante scambio epistolare sarebbe stato l’ennesimo obiettivo raggiunto da parte dei nostri (fortunatamente) ex amministratori.
Nonostante gli allarmi lanciati con interrogazioni (mai riscontrate) e tramite gli organi di stampa dalla Segreteria e dal Gruppo consiliare del PD circa la possibile presenza del terribile insetto, da marzo ad oggi sono passati ben sei mesi di immotivata inerzia da parte della precedente amministrazione.
In questo arco temporale gli attacchi sono proseguiti inesorabilmente, ed oggi molte palme evidenziano i sintomi irreversibili della presenza del Punteruolo rosso.
Esemplari storici, come quelli antistanti il Tribunale ed altri alla Passeggiata a Mare, sono evidentemente infestati.
Nonostante l’impegno di spesa e l’affidamento del Servizio, non è stata data alcuna disposizione per l’esecuzione dei trattamenti aspettando riscontro ad una richiesta resa inutile e ridicola dall’estensione all’impiego in ambiente urbano dei prodotti a base di Clorpirifos – metile decretata dal Ministero competente 17 giorni dopo l’affidamento dei lavori.
Servizio affidato e mai avviato, non a causa di importanti e valide motivazioni, ma in attesa di una autorizzazione che non poteva mai arrivare per l’implicita inconcludenza della missiva assessoriale.
Non ci stanchiamo di ribadire come il Ministero della Salute aveva già autorizzato l’impiego dei prodotti efficaci in ambiente urbano e su tutto il territorio nazionale e, pertanto, si poteva procedere a trattare le palme.
In un colpo solo e senza alcuna ragione (o meglio per una ragione ridicola) si è ulteriormente danneggiato il patrimonio arboreo pubblico, favorito l’infestazione del Punteruolo, aumentati i rischi per l’incolumità di cose e persone esposti al pericolo di improvvisi schianti.
Per la Segreteria Cittadina / Dipartimento Ambiente – Saverio Tignino