“L’aula di Montecitorio vuota in occasione dell’informativa del ministro della Difesa sull’uccisione del capitano, oggi maggiore, Giuseppe La Rosa è un ulteriore colpo mortale inferto a chi, ad appena 31 anni, ha sacrificato se stesso per salvare i propri commilitoni oltre che per amore del proprio Paese”. Senza mezzi termini né peli sulla lingua, il vicepresidente della Provincia regionale di Messina, Carmelo Torre, manifesta il proprio sconcerto per un episodio che, per ammissione dello stesso ministro Mario Mauro, suscita profonda amarezza.
“La Camera deserta, come mostrano le foto pubblicate dai giornali – prosegue Torre – è uno spettacolo raggelante, soprattutto in considerazione delle ragioni per cui era stata riunita. Dire che sono indignato è un eufemismo e le motivazioni addotte dal Presidente Laura Boldrini, secondo cui la diserzione in massa dei deputati è dipesa dai concomitanti lavori delle commissioni, è solo una toppa che peggiora i danni generati da uno strappo ingiustificabile. I lavori delle commissioni posso anche sospendersi per mezzora di fronte a una vicenda di tale portata”.
Il vicepresidente Torre, anch’egli di Barcellona Pozzo di Gotto, si trova costretto a segnalare una condizione di profonda insensibilità nei confronti del suo concittadino. Di “un eroe al quale, sebbene abbiano riservato la pompa magna dei funerali di Stato a Roma, nessun esponente del Governo nazionale ha pensato bene di rendere omaggio con la propria presenza in occasione delle esequie celebrate nella sua città natale”.
“E’ una vergogna – conclude il vicepresidente della Provincia di Messina – una mancanza di rispetto verso i nostri ragazzi impegnati nelle missioni all’estero, verso le Forze Armate Italiane, verso chi non potrà mai più tornare a casa, verso i familiari, i genitori, le mogli, i figli di chi ha dato tutto per vedere calpestare il proprio sacrificio da chi più di ogni altro dovrebbe onorarlo. Ogni cosa non può esaurirsi dopo i funerali. Il dolore non passa così e, proprio nei giorni seguenti alla tragedia, coloro che hanno subito perdite simili avrebbero bisogno del conforto di tutto il Paese e, principalmente, dello Stato”.