Grande protesta quella di oggi giovedì 27 settembre da parte dei genitori dei tanti bambini che frequentano la scuola a Guardavalle, sia Marina che Superiore. I genitori degli studenti della scuola di Guardavalle, non l’hanno presa bene e vogliono risposte chiare soprattutto sul servizio mensa. La scelta dell’amministrazione comunale, che per far quadrare il bilancio ha dovuto rivedere le tariffe dei servizi legati alla scuola, ha creato grossi malumori.
<<Ci sono servizi essenziali che – scrivono in una missiva indirizzata al Ministro dell’Istruzione e al Governatore della Calabria – non possono essere smantellati, che vanno garantiti e potenziati come quello dell’Istruzione. Il diritto allo studio è un diritto fondamentale ed è la base del nostro futuro e della speranza di un futuro migliore. Non si può dire non ci sono più soldi e quindi tagliamo anche i fondi per la scuola e i relativi servizi. >>
Molti genitori hanno manifestato il loro disaccordo rivolgendosi alle istituzioni scolastiche e chiedendo al sindaco di essere ricevuti per lamentare l’insoddisfazione per una decisione che colpisce le tasche delle famiglie. Un incontro concordato con il Sindaco nel quale mamme e papà hanno esposto in maniera, anche concitata, le ragioni della loro protesta. Alla fine, però, sono costretti a scrivere: “Noi non accettiamo questo. Non accettiamo che il Sindaco ci risponda che lui non può farci niente se ci sono famiglie che non possono permettersi un maggiore costo della mensa scolastica.Non accettiamo questo gioco al massacro!”
Intanto questa mattina si sono ritrovati, per protestare, tutti davanti i plessi scolastici senza però far entrare i propri figli a scuola. Una delegazione di genitori è partita alla volta di Catanzaro per un incontro alla Regione. (Foto di Giuliano Lanciano)
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Ecco di seguito il testo della nota inviata al Ministro e al Governatore della Calabria:
I genitori degli studenti di Guardavalle sono sul piede di guerra e non intendono mollare. Oltre a manifestare hanno scritto una lettera indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e al Presidente della Regione Calabria nella quale precisano che:
<<Quanto sta accedendo in Italia e, in particolare, nella nostra Regione a seguito dei tagli a settori fondamentali quale quello dell’istruzione, sta minando alla base il diritto allo studio dei nostri figli. I sindaci, dopo il mancato trasferimento dei fondi destinati ai servizi scolastici (mense, scuolabus, beni di consumo), hanno deciso di accollare alle famiglie buona parte dei costi, se non l’intero costo dei servizi. Forse non vi rendete conto, ma una larga fascia di famiglie ha già oggi difficoltà a garantire ai propri figli l’essenziale. Scaricare su di loro ulteriori costi per l’istruzione non potrà significare altro che dire loro “tuo figlio può smettere di andare a scuola”! Le politiche scellerate, clientelari e corrotte hanno portato allo sfascio il nostro Paese.
Ma, permetteteci di dirvelo, voi non venite da un altro mondo. Adesso vi state adoperando per salvare il salvabile, ma lo state facendo togliendo l’acqua ad un assetato. State ammazzando l’Italia e, per quanto ci compete, la nostra Regione. Non state facendo altro che far diventare più potente chi è già potente e si è ingrassato con il malaffare della politica e massacrando i cittadini che vivono onestamente del proprio lavoro. Ci sono servizi essenziali che non possono essere smantellati, che vanno garantiti e potenziati come quello dell’Istruzione.
Il diritto allo studio è un diritto fondamentale ed è la base del nostro futuro e della speranza di un futuro migliore. Non si può dire non ci sono più soldi e quindi tagliamo anche i fondi per la scuola e i relativi servizi. Non è un spreco che tutti, ribadiamo tutti, i bambini possano aver diritto a frequentare una scuola decente e avere relativi servizi. Aumentarne i costi significa solo che chi ha ancora un reddito medio-alto può permettersi di garantire ai propri figli una buona formazione scolastica, per gli altri no!!!
Noi non accettiamo questo. Non accettiamo che il Sindaco ci risponda che lui non può farci niente se ci sono famiglie che non possono permettersi un maggiore costo della mensa scolastica. Non accettiamo questo gioco al massacro! Ogni bambino che prosegue negli studi è una ricchezza per lo Stato e per la collettività, oltre che un orgoglio per i suoi genitori e un sano e sacrosanto riconoscimento di un diritto fondamentale quale quello dell’istruzione.>>