I rappresentanti di Pd e Udc e il segretario della Cgil, condividono la disamina avanzata dal deputato Panarello dopo la seduta della commissione ambiente e territorio e “condannano” il governo nazionale Il Pd fa fronte comune sul rischio dei mancati interventi di messa in sicurezza nelle zone interessate dall’alluvione del primo ottobre, a seguito di quanto discusso nel corso della seduta della commissione parlamentare Ambiente e Territorio e a cui hanno preso parte anche il dirigente regionale della Protezione Civile Pietro Lo Monaco (nella foto a sinistra) e dal responsabile per la provincia di Messina l’ing Bruno Manfrè (nella foto a destra). A sottoscrivere le dichiarazioni rilasciate dal deputato regionale del Pd Filippo Panarello che ha parlato di totale disinteresse da parte del governo nazionale sottolineando la possibilità che gli interventi di messa in sicurezza non verranno effettuati neanche entro l’inizio del prossimo inverno, è il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli. «Numerosi sono stati i tentativi posti in essere alla Camera ed al Senato – afferma Grioli – per ottenere maggiori fondi per la messa in sicurezza del nostro territorio, ma il governo e la maggioranza ha bocciato gli emendamenti presentati, rassicurando sulla disponibilità di risorse a tempo debito». Tante continuano invece ad essere le difficoltà da affrontare così come emerso anche nel corso dell’incontro avuto la scorsa settimana con i rappresentanti dei comitati delle zone alluvionate che in molti casi hanno anche denunciato la mancata sospensione da parte degli istituto di credito dei mutui (nell’Opcm prevista fino al 31 maggio) e del pagamento delle bollette Enel e della Telecom. «C’è l’incertezza del futuro – afferma Grioli – in quanto chi oggi beneficia del contributo per autonoma sistemazione dopo 12 mesi dalla prima mensilità si aspetta una soluzione definitiva. Infatti chi ha perso la propria casa in quanto distrutta dovrà averne una nuova. L’ordinanza invece prevede che chi ha avuto gravi danni all’unità abitativa riceverà un contributo che non può superare i 30.000 euro. Contributo che evidentemente in molti casi risulta del tutto insufficiente per potervi fare rientro». Cifra similare prevista, sempre secondo quanto diposto dall’ordinanza anche per coloro i quali l’abitazione è stata completamente distrutta. Il Pd si riserva dunque di presentare ulteriori azioni per sollecitare l’attività dei vertici nazionali. Gli unici soldi all’orizzonte, almeno per il momento, sono i 30 milioni messi a disposizione dalla Regione attraverso i fondi Fas. E sulla vicenda (sulla stessa linea dei colleghi del Pd) interviene anche il capogruppo dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia , che dichiara di ritenersi sì preoccupato ma non sorpreso dalle dichiarazioni rese ieri in commissione ambiente e territorio: «Da mesi denuncio la carenza di fondi e la scarsa attenzione da parte e quanto si apprende è la dimostrazione che ciò che affermavo non era certamente scellerato, tantomeno dettato da logiche politiche. Ricordo ancora – conclude il senatore centrista – con quale sufficienza nel novembre scorso si è accettata la bocciatura, con l’avvallo anche di parlamentari siciliani e addirittura messinesi, dell’emendamento presentato da me e dalla collega del Pd Anna Finocchiaro, che prevedeva in Finanziaria uno stanziamento per le zone alluvionate del messinese di ben 100 milioni di euro». Nel dibattito interviene anche il segretario generale della Cgil Lillo Oceano che afferma: «Non generiche rassicurazioni ma fatti concreti, fondi cioè per mettere in sicurezza il territorio. Sono mesi – afferma il segretario – che come Cgil chiediamo certezze sulle risorse necessarie alla messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione. Su questo tema abbiamo persino organizzato una grande manifestazione qui a Messina che, per l’importanza delle istanze, è stata sposata dal nostro segretario nazionale Epifani. A distanza di mesi il governo nazionale non ha ancora messo a disposizione un solo euro e i soldi stanziati da quello regionale non bastano neppure per l’emergenza. Un problema che non si risolve certo con la creazione del Partito del Sud ma con la serietà dell’impegno amministrativo, pretendendo dal Governo nazionale risposte serie alle istanze serie del Mezzogiorno, che rompano con una gestione della politica clientelare e autoreferenziale che rischia di delegittimare la politica».
Tempostretto.it – Elena De Pasquale
DI QUESTO FINANZIAMENTO ERA GIA’ IN DIRITTURA DI ARRIVO SIN DALLA GIUNTA COMITO SEGUITA DALLA GIUNTA BONAZZA. LEI HA SOLAMENTE, RACCOLTO, IL LAVORO SVOLTO DALLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI. MI SCUSI PER IL CHIARIMENTO. DOVUTO.