La Polizia di Stato – rende noto la Questura di Reggio Calabria – prosegue, senza soluzione di continuità, l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
Nella mattinata odierna, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, infatti, è stata data esecuzione a un ulteriore provvedimento di sequestro beni emesso nei confronti di Crea Teodoro cl. ’39, capo indiscusso dell’omonima consorteria criminale operante nella piana di Gioia Tauro.
Il provvedimento ablatorio – prosegue la nota – trae origine da una complessa e mirata attività investigativa di natura patrimoniale, svolta dalla locale Divisione Anticrimine, diretta ad accertare l’effettiva appartenenza dei beni posseduti al di là della loro formale intestazione.
Le indagini patrimoniali hanno dimostrato che Crea Teodoro reimpiegava i capitali, frutto di attività illecite, nell’acquisto di terreni il cui valore risultava sproporzionato rispetto alla capacità reddituale, intestandoli, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari.
Il sequestro a carico di Crea Teodoro fa seguito ad analoghi provvedimenti eseguiti il decorso 21 maggio nell’ambito dell’operazione “Feudo”, con la quale sono stati aggrediti i beni rientranti nella disponibilità dei principali esponenti della pericolosa cosca “Crea”, per un valore stimato di circa 6 milioni di euro.
Con l’odierno provvedimento Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze delle correlate indagini patrimoniali, ha disposto il sequestro di 4 terreni e un fabbricato, siti nel Comune di Rizziconi (RC), formalmente intestati a Barone Francesco – genero di Crea Teodoro – ma di fatto nella diretta disponibilità del boss mafioso.
Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 300 mila euro.