Nelle scorse ore, a Polistena e Rosarno, i militari della Compagnia Carabinieri di Taurianova hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di 3 soggetti emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura, poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di ricettazione, riciclaggio e furto aggravato.
Gli indagati, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e nell’ambito degli stupefacenti, sono: R. Michele, cl. 1986, C. Ferdinando, cl. 1989, e B. Antonio, cl. 1974.
Raso e Ciricosta sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre Bevilacqua è stato assoggettato all’obbligo di dimora.
Il provvedimento cautelare conclude un’attività investigativa svolta dalla Stazione Carabinieri di Polistena e avviata a seguito del rinvenimento, all’interno di una officina di Polistena gestita da Raso e Ciricosta, di una Fiat Panda rubata poche ore prima a Pizzo Calabro (VV). Al momento del controllo alcune parti dell’autovetturarisultavano già manomesse, con il chiaro intento di impedirne la riconducibilità al furto. Successivamente estesa a due rimesse nella disponibilità di Raso e Ciricosta, la perquisizione ha consentito di trovare numerose parti meccaniche e componenti di autovetture (motori e monoblocchi) di provenienzaincerta, nonché un altro veicolo, che idue hanno giustificato come precedenti acquisti, non documentati.
Dopo tale primo intervento, cui è seguita la restituzione dell’auto ai legittimi proprietari, i militari di Taurianova hanno svolto una meticolosa attività investigativa che, attraverso analisi tecniche, accertamenti e riscontri investigativi, ha consentito di dimostrare come parte del materiale rinvenuto costituisse provento di precedenti furti.
Nel suo complesso, l’indagine ha appuratocome i predetti Raso e Ciricosta,approfittando della loro attività professionale, abbiano stabilmente acquistato o comunque ricevuto autovetture rubate, per poi asportare i componenti di interesse modificando i numeri e i codici identificativi per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita, e disporre di materiale e componenti di auto da rimettere sul mercato delle vendite e delle riparazioni. L’officina, dopo il controllo è stata chiusa.
Il Bevilacqua, con numerosi precedenti anche specifici, era stato incaricato di commettere materialmente il furto della FIAT Panda poi rinvenuta all’interno dell’officina.
Raso e Ciricosta, considerati gli organizzatori di tale sistema delittuoso, risponderanno dei reati di ricettazione e riciclaggio, mentre il Bevilacqua è accusato del solo reato di furto aggravato.