Quando la politica è sorda, e questo capita abbastanza spesso, è l’attenzione mediatica a dover intervenire per mantenere vivo l’interesse e la concentrazione sui reali problemi dei cittadini. E’ questo ciò che sta accadendo ultimamente, con sempre maggiore forza e frequenza, riguardo l’opera strategica denominata “Bovalino-Bagnara”, una strada progettata dall’Ing. Reggino Antonino Brath, oltre cinquant’anni fa (era il 1973). L’intento strategico era quello di mettere in comunicazione le due coste calabre (quella del versante jonico e quella dell’area tirrenica), strada che ancora oggi non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. La realizzazione dell’opera, si dice da più parti, non può restare ai margini dello sviluppo generale del Paese e, pertanto, bisogna dare un’accelerata concreta al fine di garantire e dare nuove prospettive di crescita e sviluppo ai tanti territori interessati (sono oltre 30 i Comuni aderenti al nuovo Comitato), ma anche alle numerose imprese che da troppo tempo vivono ed operano ai margini perché trascurati sia dall’interesse politico che da quello economico del Paese.
La realizzazione dell’opera non rappresenta “solo una strada”, ma una concreta possibilità di far uscire dall’isolamento generale intere comunità che sono penalizzate sotto ogni punto di vista e vessate da uno spopolamento continuo ed irrefrenabile che ne deturpa anche l’aspetto culturale. Per questo, di recente, si è costituito, come accennato prima, un nuovo Comitato che si è posto l’obiettivo di vigilare e portare avanti le istanze dei territori e dei cittadini. Ricordiamo che la progettazione dell’opera prevede la costruzione di una strada lunga 39 km., con 8 svincoli, 4 innesti, 23 viadotti, 3 gallerie naturali e 11 gallerie artificiali, oltre ad un traforo a doppia canna lungo circa 6 km.. Dell’intero tratto, ad oggi, risultano completati soltanto 900 mt. che dovevano essere utili a bypassare l’abitato di Platì, poi lo stop dovuto a problemi riscontrati e legati al dissesto idrogeologico del territorio. Oggi sono visibili, nei 900 mt. realizzati, soltanto una serie di ponti e pilastri il cui ferro comincia già a manifestare tutta la sua inconsistenza ed usura, chiaro spreco di denaro pubblico che può ancora essere preservato se solo si palesasse la volontà, soprattutto politica, di realizzare l’opera, ritenuta da quasi tutta indispensabile per essere al passo con la modernità richiesta anche da madre Europa.
Stamani, a fare da vetrina, la redazione del TG3 regionale che a partire dalle ore 07.30 si è collegata in diretta con il gruppo dei Sindaci che si erano dati appuntamento sul cantiere dell’opera per ribadire la necessità di portare avanti la realizzazione dell’infrastruttura. A far sentire ancora più forte la voce è stata la presenza di S.E. il Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva, sempre attento ai problemi del territorio e della gente della locride, che ha dichiarato: ”La presenza di queste strade e di questi collegamenti rappresentano per il territorio motivo di dignità per tutte le comunità interessate, perché se vengono ignorate è un problema serio. Siamo del parere che queste comunità devono essere messe in rete perché il collegamento è assolutamente necessario anzi direi indispensabile per lo sviluppo e la crescita del territorio stesso. L’inizio dei lavori aveva dato grande speranza alla gente, ora vederlo in queste condizioni dà una visione errata di come andrebbe invece gestito il bene pubblico”
A seguire, l’intervento del Sindaco di Platì, Rosario Sergi: “Ci sentiamo isolati rispetto a ciò che invece dovrebbe essere non solo un interesse Comunale e/o Sovracomunale, questa non è solo un’opera desiderata dal territorio, ma fortemente pretesa in quanto senza idonee vie di comunicazione i cittadini e le imprese economiche non possono svolgere le proprie attività. Ritengo che sia necessario che si ponga la giusta attenzione a questa problematica, così com’è stata posta in occasione della realizzazione di altre trasversali. La sua realizzazione serve a dare speranza ai territori che da troppi anni si sentono abbandonati a se stessi senza, quindi, prospettive di crescita e di sviluppo. In controtendenza rimarco il fatto che il Comune di Platì, dove in tanti vanno via, è anche il Comune più giovane d’Italia e questo la dice lunga sulla volontà di crescita dei nostri giovani che sono, tra l’altro, il nostro futuro”
Presente il Sindaco di Melicuccà, Emanuele Antonio Oliveri ideatore e presidente del Comitato “Bovalino-Bagnara”: “Siamo oltre 30 Sindaci ad aver aderito al Comitato, ma ora il difficile e tenerli uniti tutti insieme perché siamo Sindaci di territori diversi e con realtà diverse, separati soltanto dalla montagna. Oggi dimostriamo che la partecipazione e l’interesse è comune come lo è la terminazione nel chiedere la ripartenza della realizzazione di quest’opera. E’ triste vedere questi ponti e queste travi lasciati qui sospesi nel vuoto e nell’incuria generale”.
Molti Sindaci, che non hanno voluto mancare all’appuntamento, hanno percorso anche oltre 100 km., come per esempio il Sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte, Pietro Violi, che ha detto che in altre condizioni (chiaro il riferimento all’opera se realizzata) ne avrebbe percorso soltanto 25 km circa. Un’autorevole voce è stata anche quella del Consigliere Metropolitano e Sindaco di Benestare, Domenico Mantegna che ha presenziato in rappresentanza del Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: “Ci teniamo a ribadire che anche noi, come Città Metropolitana, siamo pronti a fare indubbiamente la nostra parte, confermiamo inoltre che quest’arteria è stata già inserita, nello statuto del nostro Ente, come opera di particolare interesse e ci teniamo a portare avanti i lavori”.
Non poteva certamente mancare la voce del primo cittadino di Bovalino e Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della locride, Vincenzo Maesano: “Siamo qui per dire con forza che questa è una strada non solo voluta, ma soprattutto richiesta dal territorio. Ad essere interessati alla sua realizzazione non sono soltanto gli imprenditori, ma anche le numerose associazioni, i commercianti di Bovalino e dei tanti paesi limitrofi che chiedono con forza che questa strada venga realizzata perché può dare, come ha detto il Vescovo, speranza e dignità a tutto il territorio ed ai suoi numerosi cittadini”
Un punto fermo e, crediamo condiviso da tutti, è stato quello indicato da un noto imprenditore locale che ha chiesto che l’opera venga inserita, a pieno titolo, all’interno dell’ANAS perché la Provincia da sola non può certamente far fronte all’esigenza. In questo modo, invece, si può attingere anche alle risorse finanziate nell’ambito del ponte sullo stretto. Per l’aspetto associativo, l’opera rappresenta un volano di sviluppo soprattutto turistico ma non solo. Presenti anche le minoranze consiliari dei Comuni con il loro Presidente, Pietro Sergi: “Se si vuole togliere questo bellissimo e straordinario territorio dall’isolamento non c’è alternativa, bisogna insistere e chiedere con forza la ripresa dei lavori”
Hanno fatto sentire la propria voce anche alcuni Sindaci del versante tirrenico, come per esempio il Sindaco di San Procopio, Antonio Carone: “Non possiamo non essere protagonisti dello sviluppo di questo territorio, un territorio più volte enunciato anche attraverso l’opera del ponte sullo stretto ed il porto di Gioia Tauro. Questa è un’opera che rivoluzionerà non solo i nostri territori, ma l’intera provincia, l’intera regione e interesserà anche l’Italia intera”
Se son rose…fioriranno. Almeno ce lo auspichiamo tutti!
(nelle foto: in alto il Sindaco di Platì, Rosario Sergi; al centro S.E. il Vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva; in basso il Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano e il Consigliere Metropolitano e Sindaco di Benestare, Domenico Mantegna)