Giovedì 18 aprile 2013 ore 21,00 presso il Piccolo Teatro Unical (Università della Calabria) la Compagnia Teatrale Lalineasottile metterà in scena “JENIN. INCUBI DI GUERRA” da Euripide, Ghada Samman, Tahar Ben Jelloun; adattamento e regia Massimo Costabile con Antonella Carbone; installazione scenica Salvatore Anelli: video Giuseppe S. Grosso Ciponte, Giulia Secreti; luci Mario Giordano; fonica Matteo Costabile.
Incubi, sogni, paure. La guerra è un incubo da cui è difficile svegliarsi, e spesso ci si sveglia morti. La guerra è un’esperienza senza ritorno, un attraversamento dell’inferno della storia che non lascia indenne nessuno.
Da un paesaggio di macerie, si leva il grido di una donna, disperata, sola, che vaga cercando qualcosa di quello che resta della sua vita, della sua memoria, della sua città in un deserto di cenere e sangue. Un grido di dolore e di rabbia, un grido atroce e terribile. Dopo Medea, Antigone e Ecuba continua la nostra riflessione sul dolore della donna nella tragedia antica e moderna. Lo spettacolo vuole essere dedicato a tutto quanto costituisce, all’interno della dimensione umana, percezione e testimonianza di ogni situazione di costrizione, di oppressione, di violenza, Nella costruzione, si parte da una tragedia del mondo classico, quella che più di altre poteva fornire un riferimento esemplare e di grande forza a questo discorso: le TROIANE di Euripide. Ma contemporaneamente si attraversano le tante tragedie del nostro tempo, con il loro potenziale di prepotenza e di crudeltà che tante immagini televisive ci hanno impietosamente scagliato contro: l’Irak, l’Afganistan, la Bosnia, la Palestina, la Tunisia, la Siria. E tutte queste singole tragedie non vengono, nel testo e nell’ambientazione, chiamate per nome, ma solo accennate, intuite. Perché non occorre far nomi, differenziare i meridiani e il colore della pelle: al contrario, interessa evidenziare l’universalità della problematica sperando che prima o poi ci si possa svegliare da questo INCUBO.