Nel fine settimana appena concluso la Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro hanno dato vita ad una serie di perquisizioni domiciliari volte alla ricerca di armi clandestine nel territorio petilino e nelle relative frazioni di Foresta, Camellino e Pagliarelle. Di buon ora decine di militari sono stati impiegati per effettuare accessi presso le abitazioni di pregiudicati e di soggetti nei cui confronti vi era il fondato sospetto che potessero occultare armi e l’idoneo munizionamento: proprio in una casa a Pagliarelle gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile, unitamente ai colleghi della locale Stazione hanno tratto in arresto C.E., 54 anni, sul cui conto pesavano precedenti proprio per possesso illegale di armi.
La sua abitazione composta da tre piani è stata perquisita a fondo senza che venisse rinvenuto nulla di anomalo, ma per l’uomo è stata fatale l’insistenza, insolita, con cui lo stesso non decideva ad abbandonare il divano sul quale si era accomodato nell’attesa che i militari terminassero le attività di perquisizione: un segnale questo, seppur inconscio, che non è sfuggito ai Carabinieri, che proprio sotto il divano hanno rinvenuto una pistola LUGER cal.9 con matricola abrasa, ed una settantina di proiettili.
L’uomo, che probabilmente pensava di riuscire a farla franca, dapprima accusava un lieve malore, per poi provare a darsi ad una improbabile fuga, venendo immediatamente bloccato dai militari. Al di fuori della sua abitazione vi sono stati inoltre momenti di tensione tra i componenti della sua famiglia e i Carabinieri, i quali hanno sfoderato il massimo buon senso possibile per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente a causa delle vivaci proteste, naturalmente pretestuose, da parte della numerosa famiglia.
A nulla è valsa la successiva presentazione spontanea degli stessi presso la Caserma, ove venivano formulate le scuse per il comportamento assolutamente censurabile tenuto poco prima per le vie della frazione e la richiesta di clemenza nei confronti del parente fermato, il quale dopo le operazioni di foto-segnalamento è stato tradotto su disposizione del Sost. Proc. di turno presso la Casa Circondariale di Crotone. L’arma clandestina verrà ora inviata al R.I.S. di Messina per cercare di capire se sia stata utilizzata o meno in qualche azione delittuosa.