Nella scorsa nottata i Carabinieri della Stazione di Petilia Policastro, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia hanno rintracciato e tratto in arresto un cittadino rumeno, ALIN FLORIN BUNEATA, cl. ’81, poiché sul soggetto pendeva da ben sette mesi un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura rumena per una serie di furti e rapine che il Buneata ha commesso in madrepatria a partire dal 2011.
A fine estate 2012 presso tutti i Comandi Carabinieri e le Questure è giunta dall’Interpol una nota riguardante il soggetto, con l’indicazione che qualora lo stesso fosse stato individuato si sarebbe dovuto procedere all’immediato arresto poiché la Procura di Bucarest lo aveva condannato a 5 anni di reclusione per furti e rapine. Lo stesso, da un controllo presso le banche dati delle Forze di Polizia, risultava inoltre essere stato di passaggio nel catanzarese e nel crotonese.
Da qui l’inizio da parte dei Carabinieri di una silenziosa, discreta ma proficua attività di acquisizione di informazioni, in relazione alla presenza nel centro petilino di una piccola ma stabile comunità di cittadini rumeni, per lo più impiegati nel settore della lavorazione del legno nella Frazione di Foresta.
Il Bureana era stato dato come presente a Petilia verso la fine dell’estate per poi, sempre secondo le informazioni acquisite dai militari, passare l’autunno e le vacanze natalizie presso alcuni parenti in Svizzera. Un paio di giorni fa il rientro nell’Alto Marchesato, ove probabilmente pensava di poter vivere tranquillo, eludendo i controlli e ben conscio della grave pendenza penale che incombeva su di lui.
Ieri notte, invece, i Carabinieri, avuta la certezza del suo rientro, han fatto irruzione in un casa al centro del Paese e hanno condotto l’ ex ricercato, dopo aver espletate le formalità di rito, nel carcere di Catanzaro.
Il Rumeno si è dimostrato serafico, esprimendo solo un senso di incredulità e stupore per il fatto di aver varcato più volte i confini europei senza alcun tipo di problema, salvo poi concludere la sua fuga in un piccolo e anonimo paesino dell’Alto Marchesato.