Duro il consigliere comunale in conferenza stampa: «Se l’amministrazione non farà qualcosa in breve tempo, avvierò un’azione legale con i dipendenti del Comune: potremo chiedere fino a 80 milioni di euro». La gestione del personale di Palazzo Zanca finisce ancora una volta nel mirino dei consiglieri comunali. Dopo i continui affondi di Felice Calabrò del Pd, stavolta è Marcello Greco (nella foto) dell’Udc, l’ultimo assessore al Personale di questo Comune (ai tempi della giunta Genovese) prima che la delega la tenesse per sé il sindaco in persona, a passare all’attacco. E lo fa indicendo una conferenza stampa, tenutasi stamattina nell’aula consiliare di Palazzo Zanca. «I concorsi interni – afferma – camminano come fossero lumache. Erano fermi dal 2000, lo avevo fatti ripartire, poi si sono in gran parte arenati. Nel silenzio dei sindacati (che proprio ieri, va detto, hanno evidenziato il problema in una nota scritta di Cgil, Cisl, Uil e Csa inviata al sindaco, ndr)». Greco si rivolge in particolare al sindaco: «Abbiamo ascoltato la sua relazione in aula, ci ha parlato di una ripresa dell’attività dei dipendenti e di “dirigenti fannulloni”. Io dico che è demagogia, perché nel frattempo si fanno due concorsi per assumere altrettanti dirigenti da 90 mila euro l’anno e si assume con la mobilità esterna, formula sulla quale si potrebbero sollevare dubbi di legittimità, un nuovo dirigente proveniente da altro Comune (Carmelo Famà, neo dirigente dell’Urbanistica, arrivato da Taormina il 1. marzo, ndr). Come mai si trovano i soldi per questo? E come mai si pagano quasi 2 mila euro al mese venti avvocati del Comune? Per fare politica e interessi personali, evidentemente tutto è ammesso». Da Greco arriva allora la provocazione: «Invito i dipendenti, qualora entro breve tempo non dovessero ripartire i concorsi interni, ad avviare un’azione giudiziaria. Si potrebbe chiedere fino a 80 milioni di euro, pari ai debiti fuori bilancio che producono i “dirigenti fannulloni” di cui parla il sindaco». “Criptico”, infine, il consigliere dell’Udc quando gli viene chiesto come mai, secondo lui, tutto si sia impantanato: «Manca la volontà politica di portare avanti i concorsi, ci sono “forze oscure” dietro a cui sta bene così».
Tempostretto.it