Il consigliere del Pdl critica fortemente la scelta di rinviare la seduta sulle opere compensative al Ponte: «Il sindaco finirà per ricorrere ai famosi poteri speciali, esautorando il consiglio comunale» Nello Pergolizzi contro Peppino Buzzanca. Non è una novità, anzi una costante di questo ultimo anno e mezzo di mandato amministrativo. Lo scontro tra il consigliere del Pdl, riferimento a Palazzo Zanca del “nemico” politico per eccellenza di Buzzanca, il deputato Carmelo Briguglio, ed il sindaco stesso ritorna sulle scene comunali dopo la seduta di ieri del Consiglio dedicata alle opere compensative al Ponte. Seduta rinviata, su “suggerimento” di Buzzanca stesso, alla settimana prossima, sia perché il sindaco aveva avanzato la proposta di presentare un documento unico con le opere da realizzare, sia perché parte del Pdl aveva mostrato l’esigenza di arrivare al voto sulla delibera solo dopo un confronto con la deputazione nazionale di riferimento. Una decisione che a Pergolizzi non è piaciuta affatto. Il consigliere, con una nota, denuncia «la gravità dell’atteggiamento del sindaco e di tutti quei consiglieri che, accogliendo l’invito del primo cittadino, hanno permesso il rinvio della trattazione della proposta di delibera delle opere compensative al Ponte, adducendo motivazioni, a parere dello scrivente, inopportune, intempestive e dilatorie. Secondo quanto riferito in aula dal sindaco, il termine ultimo entro il quale si dovrebbe approvare la delibera in questione sarebbe fissato per il 1° febbraio 2010, data in cui dovrebbe iniziare l’iter per la progettazione esecutiva dell’opera». Ma proprio i tempi così ristretti, «non certo europei»», secondo Pergolizzi «non si potrà arrivare in tempo utile ad esitare il provvedimento ed il sindaco, come già preannunciato per la proposta di delibera di modifica della Ztl, grazie alle colpevoli complicità, sarà costretto a ricorrere ai famosi poteri speciali di Commissario per l’emergenza viabilità e traffico, emanando un proprio provvedimento, che di fatto esautora e mortifica, per l’ennesima volta, l’istituzione consiglio comunale». «Ritengo – conclude il consigliere – che il perdurare di tali atteggiamenti mettano costantemente a rischio la democrazia interna al consiglio stesso che, purtroppo, si è dimostrato succube del sindaco ed incapace di autodeterminarsi per approvare gli atti di propria competenza. Per quanto sopra, ritengo non più eludibile un intervento risolutore da parte delle deputazioni nazionale e regionale messinese».
(foto Sturiale)
Tempostretto.it – Sebastiano Caspanello