Come annunciato in aula durante la seduta consiliare di giovedì 30 marzo il consigliere Francesco Stilo, al termine dei lavori ha depositato le proprie dimissioni al protocollo. Stilo, che alle scorse elezioni amministrative insieme a Salvatore Briganti, rappresentava Rifondazione Comunista nella lista “Sinistra per Palmi” ha dichiarato: “La causa di questa scelta è costituita dalle mutate condizioni politiche della città, la coalizione che sosteneva la candidatura di Salvatore Boemi e la lista “Sinistra per Palmi” non sono più in consiglio e, inoltre, Rifondazione Comunista a Palmi è confluita nel Partito Comunista Italiano, di cui faccio parte. Troppe condizioni sono mutate, pertanto, per una questione di chiarezza nei confronti dei cittadini e degli elettori che mi hanno sostenuto, non troverei corretto dar seguito a questa esperienza”.
Secondo Briganti, eletto segretario cittadino al congresso del 4 marzo, il PCI adesso deve lavorare per ricostruire ed aggregare quell’opposizione autenticamente comunista che per troppi anni è rimasta divisa, infatti occorre ridare fiducia a quei tanti cittadini che ormai scelgono di subire passivamente decisioni politiche troppo spesso antitpopolari. Oggi i comunisti sono di nuovo riconoscibili, non si nascondono e stanno nel PCI.
Il Partito Comunista Italiano sta già lavorando per una soluzione che sia in alternativa tanto alle destre quanto al “grande centro” di quel Partito Democratico che sul piano nazionale ha dimostrato la sua vera natura: abolizione dell’articolo 18, tentativo (per fortuna respinto) di pesante manomissione della costituzione repubblicana, obbedienza e servilismo nei confronti di istituzioni europee al servizio delle banche e del grande capitale finanziario, incapacità di progettazione autonoma.
Il Partito Comunista Italiano, in vista del 25 aprile, invita tutte le forze antifasciste presenti in città a realizzare unitariamente una manifestazione che abbia lo scopo di ribadire a gran voce i principi della costituzione italiana, quella costituzione frutto della resistenza partigiana che i grandi poteri economici avrebbero voluto cancellare perché garantisce troppa uguaglianza, dignità e libertà, e che i cittadini hanno eroicamente difeso!