Lubrano VincenzoE’ accaduto nella mattina di martedì scorso a Palermo, – lo rende noto il Comando Provinciale di Palermo della Legione Carabinieri di Sicilia – quando la pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile, transitando in via Rosario da Partanna, incrociava un’autovettura, il cui conducente, in evidente stato di agitazione, riferiva di inseguire un autocarro di colore bianco di sua proprietà, oggetto di rapina avvenuta nel Comune di Carini, indicando contestualmente la direzione di fuga.

Apprese le informazioni, la “gazzella” si metteva immediatamente sulle tracce del mezzo che stava fuggendo in direzione piazza Consolatrice dove intercettava l’autocarro di colore bianco dotato di gru elevatrice, giunto quasi all’altezza di via Resurrezione.

Il conducente, accortosi della presenza della pattuglia dei Carabinieri, abbandonava repentinamente il veicolo ancora in moto, dandosi a precipitosa fuga a piedi, in una stradina attigua alla Piazza di via Largo Padre Luigi Lanuzza.

Un militare sceso dal mezzo di servizio si poneva all’inseguimento del fuggitivo a piedi, mentre l’altro Carabiniere, diramava la nota alla Centrale Operativa, richiedendo l’intervento di altre pattuglie, rimanendo vicino all’autocarro oggetto di furto.

L’inseguimento protraeva per alcuni minuti dalla via Vescovo Nicodemo sino a Piazza Contardo Ferrini, dove il giovane ladro, stremato, tentava di nascondersi dietro un’autovettura in sosta, ma venendo bloccato ed identificato in LubranoVincenzo nato a Palermo classe 1981, residente nel quartiere “Zen 2”.

Nell’immediatezza dei fatti, il giovane che indossava un giubbotto con cappuccio di colore nero, jeans di colore blu e scarpe da ginnastica di colore scuro, ammetteva di essere l’autore di una rapina a mano armata perpetrata nella mattinata, ai danni di un autotrasportatore in località Carini unitamente ad un complice di cui non forniva le generalità.

Sul posto successivamente giungeva il proprietario del mezzo, titolare di una società nel settore dell’edilizia con sede a Carini che riconosceva quale proprio, l’autocarro rapinato a Carini ai danni di un suo dipendente che, dopo aver consumato un caffè in un bar ed essersi rimesso alla guida del veicolo, con azione fulminea notava aprire lo sportello anteriore lato guida da due giovani, uno dei quali lo spingeva con forza verso il finestrino anteriore lato passeggero obbligandolo ad occupare quel posto. Durante tale fase, il giovane in stretto dialetto siciliano profferiva testuali parole: “MITTITI DA – MITTITI DA” PICCIULI UNNAI? DAMM U PUORTAFUOGGHIO E U TELEFONINO HAIO A PISTUOLA e premeva un oggetto duro al fianco sinistro obbligandolo a guardare fuori dal finestrino.

Visto la fulmineità dell’azione violenta la vittima non ho avuto il modo di guardare in faccia l’aggressore.

Dopo avere percorso all’incirca trecento metri, il conducente si rivolgeva al complice con cui decideva il luogo dove lasciare la vittima, non prima di essersi impossessati del telefono cellulare, per poi dileguarsi a forte velocità percorrendo via Piraineto con direzione di marcia Trapani.

Il titolare dell’impresa edile, avuto notizia di quanto accaduto dal proprio autista, immediatamente si metteva alla guida percorrendo l’autostrada in direzione Palermo e giunto in prossimità dello svincolo d’uscita Tommaso Natale intercettava il mezzo avvisando contestualmente la Centrale Operativa dei Carabinieri.

Il Lubrano su disposizione dell’Autorità Giudiziaria veniva tratto in arresto e sottoposto al rito direttissimo conclusosi nella giornata di ieri, con la convalida dell’arresto e la misura cautelare in carcere, e pertanto associato all’Ucciardone.

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