Molto partecipato da tutte le componenti di protezione civile il convegno tenutosi oggi a Palermo presso il Reale Albergo delle Povere, organizzato dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile. Scopo fondamentale del convegno quello di confrontarsi per la preparazione di una nuova legge di settore. Con la Legge di riforma n°100/2012, infatti, il Sistema di Protezione Civile è stato modificato in maniera sensibile, con sostanziali modifiche, per esempio, al ruolo del Sindaco e all’istituto dell’ordinanza, alla sua durata, ai compiti specifici del Sistema stesso.
Ciò ha indotto la Protezione Civile Siciliana a cercare un confronto e a realizzare un’approfondita analisi sulle conseguenze che i nuovi istituti legislativi comportano riguardo i compiti istituzionali delle componenti operative e l’individuazione degli atti che, in caso di criticità, ciascun componente è chiamato a porre in essere in ordine alla corretta gestione delle emergenze nel territorio regionale. L’introduzione ai lavori del Dirigente Generale della Protezione Civile Siciliana, ing. Calogero Foti, ha esaminato le principali criticità del sistema attuale, i compiti delle varie componenti e stimolato la partecipazione dei presenti con alcune domande, mettendo in evidenza la necessità di realizzare i piani di riduzione del rischio come nuova frontiera per la prevenzione e la sicurezza della popolazione.
Ecco quindi la necessità di rivedere il sistema normativo siciliano del settore con una nuova legge partecipata e condivisa da chi, poi, dovrà applicarla e, a questo punto non avrà più alibi per non farlo. Sono seguiti numerosi e articolati interventi da parte di sindaci, amministratori locali, esperti e docenti universitari e volontari che hanno evidenziato numerose problematiche legate principalmente alla mancanza di fondi di cui attualmente soffre la pubblica amministrazione. Molto apprezzata l’idea di costituzione di un’Accademia di P.C. presso la quale si possano formare le figure chiave del sistema. Tutti concordi, comunque, sulla prospettiva di una legge di settore ma multidisciplinare che contempli il cambiamento epocale e amministrativo degli ultimi anni e che finalmente consideri la protezione civile come un Sistema agile e snello, ma soprattutto flessibile e altamente qualificato e professionale.