1 arrestato, 1 indagato e oltre 3.000 persone controllate dalla Polizia di Stato nelle stazioni ferroviarie e a bordo dei treni della Sicilia
1 arrestato, 1 indagato, 3.149 persone controllate, 19 treni presenziati, 115 veicoli ispezionati e 286 pattuglie impegnate nei servizi di vigilanza in stazione, a bordo treno e lungo la linea ferroviaria: è questo il bilancio dell’attività di controllo svolta nella settimana dal 20 al 26 settembre dalla Polizia Ferroviaria in tutta la Sicilia.
A Messina, gli investigatori della Sezione Polfer hanno proceduto all’arresto di un cittadino marocchino di 26 anni, responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per essersi trattenuto illegalmente sul territorio nazionale; in particolare il marocchino si era offerto di aiutare due minorenni a compiere il viaggio in treno fino al confine, facendo anche da intermediario per l’acquisto dei biglietti e consegna di Green Pass dietro corrispettivo di denaro.
Sempre a Messina, gli agenti della Polfer hanno indagato in stato di libertà, per il reato di false generalità e sostituzione di persona, un 23enne tunisino che, privo di documenti, all’atto del controllo ha mostrato agli operatori un titolo di viaggio ed il Green Pass elettronico che aveva sul proprio cellulare, risultati essere intestati ad altro soggetto.
Gli agenti durante i controlli straordinari denominati “Stazioni Sicure”, grazie anche all’ausilio del cane “Haidy” condotto dall’unità cinofila della Guardia di Finanza, hanno sanzionato amministrativamente e segnalato alla competente Prefettura, un 28 enne di nazionalità tunisina trovato in possesso di hashish presso la stazione centrale di Messina.
A Palermo un cittadino 21enne del Gambia, a seguito dei controlli effettuati dagli agenti nella locale stazione centrale, è risultato destinatario di un decreto di espulsione entro 7 giorni emesso dal Questore di Palermo.
Sono stati rintracciati, infine, a Palermo 2 minori di nazionalità tunisina e a Messina due minori, uno di nazionalità libica ed uno tunisino che sono stati riaffidati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, alle strutture da dove si erano allontanati.