«Il cambiamento nasce dal basso, ma nasce prima ancora “da dentro”, dai cuori e dalle coscienze». Parole che hanno un loro peso e che devono fare riflettere, soprattutto se poi sono proferite da Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Sono peraltro perfette quando si parla di storie come quella di Giovanni Caruso, titolare del pub Rivendell (ex Dorian) di via Gerbasi, uno dei tre commercianti che si sono costituiti parte civile nel processo ai boss del pizzo di Borgo Vecchio, pestato a sangue sotto casa in viale Regione Siciliana.
«Giovanni Caruso ci ha dato davvero un grande esempio – afferma Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia – perché ha aperto la strada del cambiamento per noi tutti, non solo al Borgo Vecchio, collaborando con gli inquirenti e partecipando al processo. Oggi, però, all’indomani della sentenza di condanna dei boss, Giovanni necessita ancora più di ieri di non essere lasciato da solo in questo percorso di cambiamento sociale e di giustizia. Perché l’infamia e il dolore che ha subito, assalito e picchiato a sangue, non devono più ripetersi, per lui e per chiunque altro decida, a testa alta, di impegnarsi per la costruzione di una società più giusta, per la tutela dei diritti per tutti».
Libera Sicilia condanna in modo forte il gesto violento e vile ai danni di Caruso, esprimendogli la sua solidarietà e vicinanza.
«Diciamo grazie a Giovanni – conclude il coordinatore regionale di Libera Sicilia – soprattutto per quello che ha fatto, per il coraggio mostrato, per l’impegno assunto, per le ferite subite, che però siamo certi la sua forza d’animo rimarginerà. Vogliamo dire a lui e a tutti coloro, che allo stesso modo si battono in prima fila per la costruzione di una società più giusta, che desideriamo essere loro compagni di viaggio, senza padroni e sfruttatori, contro ogni forma di violenza, di criminalità, di mafia. Perché, non ci sono dubbi, il Noi vince sempre».