seguenza esternoL’aula non ha approvato l’emendamento presentato da Pippo Lombardo per l’assunzione di un mutuo di 34 milioni diretto a 5 plessi del territorio. Venerdì votato il riequilibrio con 12 favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti. Approvato emendamento per dotare gli istituti scolastici superiori con maggiore popolazione scolastica di apparecchiature salvavita Dea

Venerdì sera il consiglio provinciale ha approvato la manovra di Riequilibrio del Previsionale 2010. Dopo il clima teso respirato negli ultimi giorni, i consiglieri hanno dato l’ok alla delibera con 12 favorevoli, 7 contrari (l’opposizione) e tre astenuti (Bivona, Calabrò, Miracula). Prima dell’avvio della votazione è intervenuto in aula il presidente Nanni Ricevuto, che ha ribadito la “nuova” linea di stop alle spese annunciata qualche giorno fa agli organi di informazione, invitando i proponenti a ritirare gli emendamenti presentati. Alla fine solo due dei nove emendamenti depositati e confermati hanno ottenuto parere positivo.

Circostanza che ha particolarmente lasciato l’amaro in bocca al consigliere Pippo Lombardo, promotore di sette iniziative. «E’ inconcepibile – ha dichiarato il rappresentante di Sicilia Vera – che il Consiglio abbia bocciato atti che avrebbero consentito di realizzare cinque nuovi plessi scolastici in 0 provincia e la sopraelevazione del “Seguenza” a Messina, con l’assunzione di un mutuo di € 34.094.693,00».

Questi gli interventi previsti dall’emendamento: sopraelevazione L. S. <Seguenza> Comune di Messina € 1.921.593,00; Comune di Barcellona – costruzione del nuovo Liceo Scientifico

€ 6.183.200,00; Nuovo Liceo Scientifico – Comune di S. Teresa di Riva € 5.620.000,00; Comune di Patti – Liceo Scientifico <E. Amari> € 9.031.200,00; Comune di Milazzo Istituto Polivalente (Ist. d’Arte + IPC) € 6.250.500,00; Istituto Polivalente n° 20 aule nel Comune di Lipari € 5.088.200,00.

«Nonostante il dirigente Vincenzo Carditello avesse comunicato all’aula che la procedura del leasing finanziario che l’Amministrazione intende adottare costerà alla Provincia molto di più del mutuo con la Cassa Deposito e Prestiti e che la normativa regionale sui lavori pubblici in Sicilia non ci consente, con progetti preliminari, di avviare la procedura di leasing, non sono riuscito a convincere i pochi consiglieri di maggioranza presenti in aula a votare favorevolmente – ha spiegato Lombardo –. Maggioranza che, anziché risparmiare quattro milioni di euro di affitti che paghiamo annualmente per le scuole secondarie e risparmiare svariati milioni di euro con l’accensione di un mutuo al posto del leasing, ha preferito, con la complicità dell’opposizione, attuare una ritorsione nei confronti dell’assessore ai Servizi sociali Pio Amadeo (vedi articolo correlato in basso), per beghe interne e non pensare alla salvaguardia delle casse della Provincia, fortemente compromesse dalla politica dei fitti passivi».

«Non è più accettabile, che con una situazione finanziaria della Provincia molto precaria, con le strade provinciale impraticabili alle prime piogge, con un’offerta di medio livello di plessi scolastici alla popolazione scolastica secondaria e nella gran parte in affitto e con una crisi occupazionale sempre crescente, non ci sia ancora, una assunzione di responsabilità da parte di tutti per risolvere definitivamente la carenza strutturale di plessi scolastici. Non mi stancherò mai – ha concluso Lombardo – di tentare ad ogni occasione che mi sarà data dall’aula di provare a convincere questa amministrazione che la strada che intende intraprendere per la realizzazione di nuovi plessi, oltre ad essere quella più onerosa per l’Ente è anche quella più ardua».

Oltre all’emendamento “punitivo” nei confronti di Amadeo, che pare abbia coinvolto “involontariamente” anche l’assessore Maria Rosaria Cusumano, è stato approvato un altro emendamento modificativo della delibera presentato da Maurizio Palermo e sottoscritto da altri consiglieri, che consiste nello spostamento di 60.000 euro in un capitolo delle spese correnti al fine di dotare gli istituti superiori della nostra provincia con maggiore popolazione scolastica di un DAE (defibrillatore semi-automatico). «La proposta in effetti nasce da lontano, già nel Previsionale 2009 avevo presentato un emendamento in tal senso ma allora l’aula non rispose positivamente per vari motivi, dalla mancata conoscenza del problema alla contrarietà all’eliminazione di somme già poste in capitoli specifici – spiega Palermo -. L’idea base dell’emendamento è di salvare vite umane, visto che ogni anno in Italia perdono la vita 60 mila persone a causa di arresto cardiaco. Dopo un arresto cardiaco, infatti, ogni minuto di ritardo nel somministrare la scarica elettrica riduce del 5-10% le possibilità che il cuore riprenda la sua attività. Le cronache hanno spesso riportato di giovani vite spezzate a causa della c.d. MCI – morte cardiaca improvvisa».

La morte improvvisa è per definizione una morte naturale, caratterizzata da improvvisa perdita di coscienza entro 1 ora dall’esordio dei primi sintomi, che giunge per modi e tempi in modo inatteso. Nella stragrande maggioranza dei casi è legata ad una causa cardiaca, più specificatamente alle tachiaritmie ventricolari (aritmie che originano nelle camere cardiache denominate ventricoli, che portano la frequenza cardiaca a valori molto elevati, ed il cui effetto immediato è l’inefficienza della funzione di pompa del cuore). Colpisce in Italia circa 57.000 persone ogni anno. Le morti cardiache improvvise (MCI) ammontano a circa 400.000 casi in Europa e 450.000 negli Stati Uniti ogni anno. Le MCI rappresentano una causa di mortalità maggiore rispetto a tutte le altre patologie tipiche del mondo Occidentale (AIDS, cancro ai polmoni, cancro al seno, ictus). Le statistiche stimano una sopravvivenza, per eventi che si verifichino al di fuori dell’ospedale, pari al 5%.

«In relazione a quanto sin qui detto l’intento è quello, amministrazione permettendo, di creare una rete capillare nel territorio di defibrillatori semi-automatici utilizzabili da operatori laici (operatori non sanitari che hanno seguito un corso di 4-5 ore effettuato da rianimatori) come nel caso del progetto Battiti per il tuo cuore del MIUR che ha formato a queste manovre salvavita anche i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori e che prevede di diffondere l’uso di questi apparecchi salvavita – spiega ancora il Dipietrista -. Da informazioni recuperate su internet il costo è di circa 2000 euro a dispositivo, quindi con un po’ di buona volontà e qualche “esperto” rianimatore volontario “ gratuito” per i corsi si potrebbero garantire 30 punti salvavita, con la possibilità inoltre di amplificare la diffusione della cultura del soccorso suggerendo l’inserimento nei piani dell’offerta formativa degli istituti il corso di utilizzo del defibrillatore per i ragazzi dell’ultimo anno. In alternativa a quanto fin qui detto…..15 delle “solite sagre”? Vedremo”».

Tempostretto.it

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