Nella notte del 27.01.2015, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno tratto in arresto, in esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, Mazzagatti Giuseppe, classe 1932, ergastolano che era detenuto presso la propria abitazione in ragione delle sue condizioni di salute.
L’uomo, condannato nel 2004 all’ergastolo per plurimi reati quali associazione di tipo mafioso e omicidio, ritenuto dagli inquirenti storico capobastone della omonima cosca, dal 2006 stava scontando la sua pena presso la propria abitazione. L’anziano capomafia, assurto agli onori delle cronache nel luglio del 2014 per il famigerato “inchino” dinanzi la propria abitazione durante la processione della “Madonna delle Grazie” in Oppido Mamertina, beneficiava della detenzione domiciliare in ragione delle sue condizioni sanitarie, apparentemente incompatibili con il regime carcerario
Il provvedimento restrittivo emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria deriva dall’istanza di revoca della detenzione domiciliare avanzata dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria, sulla base sia degli elementi raccolti durante le indagini dei Carabinieri relative alla cd “Operazione Erinni” (che ha interessato stretti consanguinei del Mazzagatti , tra i quali il figlio Rocco), sia sulla scorta delle risultanze dei numerosi controlli effettuati dalla Stazione Carabinieri di Oppido Mamertina.
In forza degli elementi raccolti, l’Autorità Giudiziaria ha disposto nuovi controlli medici sull’ergastolano, determinando che le condizioni del Mazzagatti non sono incompatibili con il regime detentivo in un struttura carceraria assistita da idoneo centro clinico.
L’uomo è stato condotto in una struttura carceraria del centro Italia.