L’uso dei telefoni cellulari e di atri apparati di comunicazioni wireless «potrebbero causare il cancro negli essere umani». Lo ha decretato l’agenzia per la ricerca contro i tumori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). La valutazione del panel di esperti, che sarà contenuta in una monografia di prossima pubblicazione, si basa sia sui test sugli animali effettuati finora che sui dati degli studi epidemiologici sull’uomo: “In entrambi i casi le evidenze sono state giudicate “limitate” per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo ndr) – ha spiegato Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro – mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti”. Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive: “La nostra classificazione implica che ci potrebbe essere qualche rischio – ha aggiunto l’esperto – e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione, come l’uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile”. La classe di pericolosità 2B, quella in cui le radiofrequenze prodotte dai cellulari sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, non comporta nessuna etichettatura o limitazione dei livelli di esposizione, perchè non implica assolutamente la certezza del legame con i tumori. Lo afferma Susanna Lagorio, esperta dell’Istituto Superiore di Sanità. “Il livello 2B è quello per cui si hanno meno evidenze – spiega l’esperta – è lo stesso ad esempio di caffè e Ddt. La conclusione principale dell’Agenzia è che bisogna continuare le ricerche, e in questo campo è necessariamente così, perchè l’esposizione ai cellulari risale in pratica agli ultimi due decenni, un periodo troppo breve per poter trarre conclusioni”. Quello che si sa per certo, ha spiegato Lagorio, è che le radiofrequenze non hanno la capacità di modificare direttamente il Dna: “Su questo la comunità scientifica è concorde – spiega – l’unico effetto di cui si è sicuri è il riscaldamento dei tessuti”. Per avere dati più certi bisognerà aspettare quindi i prossimi studi: “Quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250mila persone in tutta Europa – conferma l’esperta – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l’uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perchè solo l’Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze”. La Gsma, l’associazione che rappresenta gli operatori di telefonia mobile nel mondo, dopo le dichiarazioni dell’Oms sulla possibilità di sviluppo dei tumori legata all’uso dei telefonini, precisa che lo studio dello Iarc «suggerisce che un rischio è possibile ma non probabile» ed affermano che gli attuali standard di sicurezza, alla luce delle attuali conoscenze, restano validi. «Detto più semplicemente questa valutazione scientifica – si legge nota della Gsma – ha identificato alcune prove indicative negli studi umani ma nessun consistente supporto da quelli sugli animali e sulle cellule». La Gsma riconosce che alcuni utenti di telefonini possano essere preoccupati. «Ma gli standard di sicurezza rimangono validi e il risultato di questi test dovrebbe essere inteso come indicativo della necessità di ulteriori future ricerche». Studi futuri, ricorda l’associazione, osserveranno la salute degli utenti di cellulari nel lungo periodo. Studi già avviati con la collaborazione dei membri della Gsma riguardano 250.000 persone. «Nel decennio passato più di 30 autorevoli studi indipendenti condotti in tutto il mondo, fra cui anche dall’Oms, hanno concluso che gli standard attuali di sicurezza per i cellulari assicurano protezione a tutte le persone contro tutti i rischi conosciuti per la salute» prosegue la nota. La classificazione dello Iarc è un giudizio scientifico di qualità che «dovrà essere esaminato dalle agenzie di salute pubblica e dall’Oms prima che possa essere fatta qualsiasi raccomandazione». La classificazione delle sostanze ‘sospettatè o sicuramente cancerogene da parte dell’Oms si basa su quattro gruppi e due sottogruppi. Dal 1971 sono state valutate più di 900 sostanze, di cui oltre 400 hanno avuto una definizione di “cancerogeno” o “probabilmente cancerogeno”. Ecco le definizioni in dettaglio. GRUPPO 1 (AGENTE CANCEROGENO) Vengono classificate in questo gruppo le sostanze per cui c’è una ‘sufficiente evidenzà della cancerogenicità nell’uomo, oppure una evidenza ‘meno che sufficientè nell’uomo accompagnata però da una “evidenza sufficiente” negli animali. GRUPPO 2A (AGENTE PROBABILMENTE CANCEROGENO) In questo gruppo (in inglese “probably carcinogenic”) ricadono le sostanze per cui c’è una “limitata evidenza” di cancerogenicità nell’uomo ma una ‘sufficiente evidenzà negli animali. GRUPPO 2B (AGENTE FORSE CANCEROGENO) In questo gruppo (in inglese ‘possibly carcinogenic’), che è quello “prescelto” per le onde generate dai telefonini, ricadono le sostanze che hanno una evidenza “limitata” sia per l’uomo che negli animali. GRUPPO 3 (AGENTE NON CLASSIFICABILE COME CANCEROGENO) In questo caso le evidenze sono inadeguate per l’uomo e inadeguate o limitate per gli animali. GRUPPO 4 (AGENTE PROBABILMENTE NON CANCEROGENO) In questo caso ci sono prove della non cancerogenicità della sostanza presa in esame. LA DEFINIZIONE DI “EVIDENZE LIMITATE”: Secondo la definizione dell’Oms le ‘evidenze limitatè, come quelle trovate per le onde dei telefonini, si hanno quando c’è “Una associazione positiva osservata fra l’agente e il cancro per cui una interpretazione causale è credibile, ma fattori confondenti e influenze esterne non possono essere escluse con ragionevole certezza”.