Sono 18.717 le persone coinvolte nel programma di screening del colon retto nel Soveratese avviato da qualche giorno dall’Asp di Catanzaro. Il programma, condotto dal Centro screening aziendale diretto Maria Paola Montesi, riguarda la popolazione tra i 50 e 60 anni d’età, così come
stabilito dal ministero della Salute che ha individuato i soggetti a cui rivolgere i tre
programmi di screening che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), e che riguardano il cancro del seno, della cervice uterina e del colon retto. Le persone che rientrano nel programma di screening stanno ricevendo in questi giorni una lettera con la quale vengono invitate a sottoporsi a un test gratuito che serve per ricercare il sangue occulto nelle feci. “Nell’ultima parte dell’intestino (colon e retto) a volte si sviluppa un polipo, che è una formazione benigna – ha spiegato la dottoressa Montesi – il polipo può degenerare in tumore maligno. La trasformazione del polipo in tumore invasivo è un processo molto lungo (da 5 a 15 anni), ed il test del sangue occulto fecale può rivelare la presenza di polipi che ancora non si sono trasformati in tumore maligno. Si può perciò individuare e rimuovere il polipo prima che degeneri in patologia maligna. In questo modo si fa una prevenzione primaria, perché si riesce a impedire che le persone si ammalino di cancro. Nel caso invece di polipi già degenerati in cancro, la diagnosi tempestiva permette una terapia precoce, molto più efficace e meno invasiva di quello che accade nella norma. Individuare in tempo un cancro – ha proseguito la Montesi – significa allungare la vita alle persone, ma anche migliorare la qualità di vita, ridurre la mortalità e contribuire ad notevole risparmio della spesa sanitaria”.
Come effettuare lo screening. Le persone che hanno diritto allo screening gratuito ricevono a casa una lettera personalizzata con le indicazioni per ritirare il kit gratuito ed effettuare poi a casa la raccolta del campione da analizzare. Una volta raccolto il campione, la persona deve riconsegnare la provetta nella sede in cui ha ritirato il kit. Da lì è organizzato il trasporto alla direzione sanitaria dell’ospedale di Soverato, da dove partirà poi per il Centro screening di Lamezia, dove avviene un controllo sull’adeguatezza del campione e del consenso informato. Infine i campioni sono inviati al laboratorio analisi di Soveria Mannelli. Nel giro di 15 giorni, al massimo, la persona riceverà a casa la risposta dell’esame, se normale. “È tutto organizzato – ha sottolineato Montesi – perché il test venga esaminato subito. Test che serve solo per distinguere se il risultato è positivo o negativo, quindi serve per suonare il campanello d’allarme. Chi è positivo infatti sarà contattato telefonicamente o attraverso il medico curante, per sottoporsi al secondo livello di screening, cioè all’endoscopia, pure gratuita, che verrà eseguita presso la chirurgia dell’ospedale di Soverato”.
Il programma di screening nel distretto 3 coinvolgerà 18.717 persone, di queste sono state già invitate 1.750 persone dei comuni di Soverato, Monteapone, Petrizzi, Guardavalle, Badolato. L’AVIS provinciale ha offerto piena collaborazione per questa iniziativa. Chi abita a Soverato o Montepaone è invitato a recarsi nella sede del Distretto n.3 o presso la sede dell’AVIS di Soverato. Le persone residenti a Guardavalle hanno come riferimento l’AVIS di Guardavalle marina, le persone di Badolato sono state invitate presso il Polo Sanitario Territoriale di Badolato mentre gli abitanti di Petrizzi sono indirizzati presso la sede AVIS di Petrizzi. I prossimi inviti riguarderanno gli abitanti di Vallefiorita e Palermiti , con la collaborazione della sede AVIS di Vallefiorita. Questo primo step si terrà da maggio e giugno, perché poi ci sarà la pausa di luglio e agosto, per riprendere a settembre con l’invito della restante popolazione del Distretto n.3. Le sedi presso cui saranno invitate le restanti persone sono i Poli Sanitari di Girifalco, Squillace e Chiaravalle.
“Questo servizio – ha spiegato il direttore generale dell’Asp, Gerardo Mancuso, è molto importante perché incide profondamente sulla prevenzione di una parte delle malattie tumorali. La prevenzione delle malattie costituisce un obbligo di legge ma soprattutto è un’azione che permette di ridurre le incidenze della complicanze, e quando la diagnosi è precoce gli interventi terapeutici possono essere anche minimi. Un servizio gratuito per il cittadino e che non ha alcun costo per l’Asp, perché è svolto dal personale interno all’Azienda, portato avanti con professionalità e competenza. Il Centro screening dell’Asp di Catanzaro è infatti il più performante di tutta la Calabria, grazie alla sua organizzazione efficace messa su dalla dott.ssa Montesi, che ha ottenuto risultati e riconoscimenti positivi anche a livello nazionale. Un’occasione che la popolazione non può assolutamente perdere, anche perché ne va della salute del cittadini”.
Fonte: catanzaroinforma.it