arresto BonaffiniMessina, un arresto per furto, quattordici persone denunciate, nove per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro, due donne per ricettazione, uno per guida in stato di ebbrezza e uno per guida senza patente ed infine 6 personale segnalate al Prefetto per possesso di modica sostanza stupefacente.

Continuano senza sosta i controlli su strada svolti dal Nucleo Radiomobile di Messina nell’ambito del piano coordinato di controllo del territorio del capoluogo peloritano.

Nel pomeriggio di ieri i militari del Nucleo Radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato B. Salvatore, soggetto già noto ai Carabinieri per i precedenti trascorsi giudiziari, che era uscito di galera solo sette giorni fa, veniva sorpreso mentre rubava numerosi infissi in alluminio anodizzato e vetro da uno stabile in località Z.I.R. a Messina.

Nella specifico, a seguito di una segnalazione giunta sull’utenza di emergenza “112” i Carabinieri sorprendevano l’uomo ancora all’interno dello stabile, con la propria utilitaria già caricata di infissi precedentemente divelti dai luoghi dove erano stati installati.

L’uomo portato in caserma per le formalità di rito veniva tratto in arresto e su disposizione dell’A.G. riaccompagnato a casa in regime di arresti domiciliari. Questa mattina presso il Tribunale di Messina, nel corso del giudizio direttissimo in seguito alla convalida dell’arresto, ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione e 200,00 euro di multa ed è stato recluso in carcere.

ricettazione telaioNella stessa giornata di ieri nel corso dei numerosi controlli su strada, invece, gli equipaggi del Nucleo Radiomobile Carabinieri hanno denunciato 2 conducenti che si erano messi alla guida in condizioni psicofisiche inidonee, con pene previste dell’arresto da 6 mesi ad un anno. Il primo aveva abusato con gli alcolici, sorpreso al volante della propria auto con un tasso alcolemico di 2,50 g/l, ben oltre il massimo consentito di 0,50 g/l; il secondo aveva invece deciso di saltare in sella al ciclomotore dell’amico senza avere alcuna patente di guida e avendo verosimilmente assunto stupefacenti, sorpreso in stato di evidente alterazione psicofisica si rifiutava infatti di sottoporsi a mirati accertamenti.

Sempre nel corso dei controlli stradali i militari hanno denunciato a p.l. 9 persone per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro da parte dell’Autorità amministrativa per altrettanti custodi di veicoli vincolati in seguito a violazioni del Codice della Strada la cui pene sono comprese da 3 mesi fino a tre anni reclusione. Nel corso di recenti controlli, i militari hanno potuto registrare la scomparsa di alcuni veicoli sequestrati perché circolanti senza la necessaria copertura assicurativa, i quali nell’attesa della definizione del procedimento di confisca ed alienazione da parte della Prefettura erano stati affidati in custodia agli stessi trasgressori o ai relativi proprietari, che avevano dichiarato di avere la disponibilità di un luogo non soggetto a pubblico passaggio ove poterli controllare e preservare con efficacia. I mezzi, invece, spesso abbandonati sulla pubblica via in barba a qualsiasi forma di diligenza da parte delle persone incaricate della custodia, con il passare del tempo sono stati asportati da ignoti, senza che nella maggior parte dei casi nessuno si preoccupasse nemmeno di formalizzarne il furto denunciando l’evento. In una circostanza, invece, proprio il custode, senza alcuna autorizzazione e senza dare comunicazione alle autorità competenti, ha provveduto a demolire autonomamente il veicolo di cui era formalmente nominato affidatario, rendendo di fatto inefficace il successivo provvedimento di confisca del bene emanato dalla Prefettura di Messina.

Infine, sempre nel corso delle verifiche sui veicoli sottoposti a sequestro amministrativo, 2 donne sono state denunciate per il reato di ricettazione, avendo i Carabinieri rilevato una evidente contraffazione sui numeri di telaio riportati sui mezzi. A mettere in allerta i militari è stata l’inspiegabile fretta di demolire il mezzo, in ambedue i casi Lancia Y di recente fabbricazione e in condizioni tali da poter eventualmente essere vendute con un alto guadagno. Emergeva quindi il trucco verosimilmente adottato dalle parti, già proprietarie di Lancia Y del modello precedente, avevano reimmatricolato con una numerazione più recente i loro veicoli, poi probabilmente abbandonati senza cancellazione dal pubblico registro, e ne avevano trasferito targhe e documenti su nuove Lancia Y di probabile provenienza furtiva, contraffacendo i relativi numeri di telaio. Gli accertamenti tuttora in corso permetteranno di individuare gli originari proprietari dei veicoli cui restituire quanto di loro proprietà. Le due donne rischiano una pena da due a otto anni di reclusione.

Sempre nella giornata di ieri i militari dell’Arma hanno segnalato alla Prefettura di Messina quali assuntori di sostanze stupefacenti sei giovani, perché trovati in possesso di modiche quantità di droga per uso personale, tra cui un soggetto sottoposto a detenzione domiciliare proprio in seguito a condanna per spaccio. Per lui arriverà probabilmente una revoca del beneficio dei domiciliari, per finire di scontare la pena in carcere.

 

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