Di seguito la nota del Segretario Regionale del PCdI contro la colonizzazione e la liquidazione della cardichirurgia di Reggio Calabria: <<L’annosa ed irrisolta questione del Centro Cuore e della Cardiochirurgia di Reggio Calabria rischia di prendere una piega pericolosa ed inaccettabile. Infatti, il Commissario per il piano di rientro della Sanità ing. Massimo Scura nominato dal Governo Renzi, ha comunicato che intende realizzare un’operazione che si presenta pericolosa e illegittima allo stesso tempo, con l’obiettivo di stipulare una Convenzione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro per consegnargli su un piatto d’argento la Cardiochirurgia di Reggio Calabria. Si tratta di una scelta gravissima che va respinta al mittente, innanzitutto per ragioni sanitarie ma non solo. Reggio non può diventare la colonia della cardiochirurgia catanzarese, vittima sacrificale di una lotta al coltello che da tempo si è scatenata tra la Clinica privata S. Anna Hospital e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro per aggiudicarsi il succulento piatto rappresentato dal Centro Cuore di Reggio Calabria e nella quale oggi sembra prevalere l’Università, anche se la partita è tutta aperta. Tutto ciò non è più sopportabile. A Reggio non possiamo assistere inerti ed indifferenti a questo gioco al massacro sulla pelle dei cittadini e degli ammalati reggini. Reggio ha diritto ad avere la sua autonoma Cardiochirurgia, senza dipendere né dal privato né dal pubblico di Catanzaro e senza diventare ancora una volta succube degli interessi catanzaresi privati e baronali che si appalesano in modo così scandaloso e che trovano evidenti connivenze negli apparati regionali. Ricordiamo che proprio per la realizzazione del Centro Cuore e della Cardiochirurgia a Reggio Calabria è stata approvata una legge regionale apposita ed è stato realizzato un ingente investimento pubblico per dotare la città di Reggio di una struttura pubblica capace di dare risposte sanitarie avanzate e qualificate. In tal senso, va apprezzata la risposta che l’attuale Commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria dott. Frank Benedetto ha dato al Commissario Scura, facendo presente le competenze e i limiti del mandato del Commissario Regionale che certamente non può arrogarsi poteri che non gli competono, perché andrebbe incontro ad un abuso e ad uno scippo nei confronti delle prerogative in capo all’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Ma non basta. Va detto con chiarezza che la scelta comunicata dal Commissario Scura è inquietante perché consegnerebbe una delle strutture più avanzate esistenti nel panorama nazionale come quella rappresentata dal Centro Cuore di Reggio Calabria ad una struttura come l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro che non risulta essere tra le eccellenze italiane visto che il tasso di mortalità degli interventi di bypass aorto-coronarico è molto più del doppio della media nazionale, per inciso va ricordato che anche la clinica S. Anna Hospital nello stesso settore ha un tasso di mortalità che supera di gran lunga la media nazionale. A Reggio vogliamo il meglio della Cardiochirurgia italiana e non certamente soluzioni pasticciate o rattoppate che per favorire qualcuno finiscono per sancire la liquidazione definitiva della cardiochirurgia reggina: sulla salute dei cittadini non sono più ammessi interessi di bottega nè operazioni di potere. A mio parere sarebbe assolutamente naturale, logico, conveniente e di buon senso stipulare subito una Convenzione con l’Azienda Ospedaliera “Papardo” di Messina che vanta eccellenti professionalità, che risulta tra quelle che operano con risultati di tutto rispetto e che presenta, cosa fondamentale, un tasso di mortalità degli interventi, addirittura sotto la media nazionale. Oltretutto questo sarebbe un modo concreto per dare attuazione nei fatti al progetto di costruire l’Area Integrata dello Stretto. Ma se questo non si vuole fare, non rimane altra strada che quella di promuovere un avviso rivolto a tutte le Cardiochirurgie pubbliche del paese, verificandone la disponibilità ed utilizzando per una completa e piena valutazione le misure del PNE (Programma Nazionale Esiti) dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Venga a Reggio Calabria una struttura di prima qualità nel campo della Cardiochirurgia nazionale. Altre soluzioni, sono certo, incontrerebbero la fiera e decisa opposizione di tutti i reggini. La Regione Calabria faccia la sua parte e dimostri vicinanza ed attenzione nei confronti di una vicenda cruciale per la sanità reggina e calabrese, che non può essere utilizzata come baratto per pagare una cambiale elettorale. A questo scopo, rivolgo un appello al Sindaco della Città avv. Giuseppe Falcomatà e al Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria dott. Frank Benedetto affinchè si adoperino con tutti i mezzi a loro disposizione per impedire la colonizzazione e la liquidazione della cardiochirurgia a Reggio Calabria. Sappiano che in questa battaglia per aprire la cardiochirurgia e per dare alla città e alla provincia un servizio qualificato ed avanzato è schierata sicuramente tutta la città di Reggio Calabria.