Guardavalle (Cz) – Pubblichiamo di seguito la nota integrale diffusa in data odierna dall’ex consigliere FLI Nicola Lucifero: <<Il 26 e 27 maggio prossimo siamo chiamati a decidere sul futuro del nostro paese. Dobbiamo scegliere se essere guidati dal caso e dagli eventi, o sostenere un progetto che coinvolge tutti. Le maggioranze che nel corso di questi anni si sono avvicendate, più che amministrazioni, si sono ritrovate a interpretare il ruolo di “curatori fallimentari” di un contesto coinvolto in un meccanismo d’irreversibile declino. Non conosciamo ancora i programmi delle liste in corsa, ma non bisogna essere indovini per prevedere come i punti salienti dei vari programmi siano gli stessi che a ogni scadenza di mandato ci sono riproposti. Recupero del centro storico, politiche giovanili, valorizzazione della montagna, e così via. E così sarà anche per questa tornata elettorale. Dai pochi elementi che emergono, si denotano già le solite chiacchiere e… i pochi contenuti. La mancanza di prospettive concrete di lavoro, di un serio ed efficace intervento sociale, sta lentamente spopolando Guardavalle e quest’ultima crisi rischia di deteriorare definitivamente le condizioni di vita di chi non possiede ancora una pensione o non ha il privilegio di un posto fisso. Per lo sviluppo economico e sociale non bastano le parole, occorrono competenze specifiche, necessita conoscere il mondo della produzione, del lavoro, dell’aggregazione sociale. È dall’attaccamento al territorio, alle nostre radici storiche, culturali e ambientali, che nasce l’esigenza di valorizzare il paese e l’ambiente che lo circonda, per chi ci vive e per gli ospiti.A mio modesto parere tutti dobbiamo essere impegnati a ridurre la distanza tra politica e società, a colmare il vuoto tra le legittime aspirazioni del territorio e le persone elette per farlo.
La democrazia gode di buona salute se è animata da ambizioni storiche di giustizia sociale, di libertà individuale e di partecipazione collettiva. Se il ceto politico manca di tali ambizioni e si ripiega su interessi privatistici, personali e di partito, è segno chela democrazia sta degenerando.La situazione di Guardavalle accentua l’esigenza di un ripensamento totale della politica e dei suoi protagonisti. E allora, da dove cominciare, quali sono le priorità,con quali uomini affrontarle e con quali mezzi? C’è un’emergenza morale ed economica il cui superamento pone le basi per comportamenti politici ispirati alla correttezza e al gioco democratico.L’agenda di governo, la programmazione della macchina comunale, l’ottimizzazione delle risorse, il reperimento di fondi, la capacità di attrarre investimenti sono le priorità che dovrà porsi la prossima Amministrazione. La politica del fare bene, del fare giusto, del fare per tutti.>>