Aveva il cordone ombelicale attaccato ed era viva. Trovata tra i rifiuti e portata in ospedale, non ce l’ha fatta. E’ indagata per infanticidio e non per omicidio volontario Valentina Pilato, la palermitana di 30 anni che, ieri, dopo aver partorito, ha abbandonato la figlia in un cassonetto dell’immondizia. La neonata, trovata da un clochard, è morta poco dopo il ricovero. La giovane donna, che vive in Friuli ed era da qualche giorno a Palermo, non è in stato di fermo, come detto precedentemente. Il fatto che si sia consegnata, andando ieri in ospedale, esclude l’intenzione di fuga che avrebbe giustificato un fermo. Il pm titolare dell’indagine, Nino Di Matteo, l’ha interrogata per un’ora in ospedale, dove la donna è ricoverata da ieri pomeriggio.
Assistita dal suo legale, l’avvocato Enrico Tignino, ha risposto alle domande del magistrato sostenendo di aver agito in preda al panico per il timore che la bimba, di cui non sentiva il battito del cuore, fosse morta. La Pilato, che ha nascosto la gravidanza al marito, che sta arrivando dal Friuli in queste ore, alla madre e alla sorella, ha raccontato agli inquirenti di avere partorito da sola nell’abitazione della madre. Nelle prossime ore gli investigatori interrogheranno i familiari della donna ed il cognato che l’ha convinta ad andare in ospedale. Non è escluso che il suo legale nomini un consulente per vagliare la capacità di intendere e di volere dell’indagata. (Fonte: ANSA)